Re:[ecologia] comunicato stampa del "Comitato notriv" sul megaeolico.doc



io credo che rispetto ad una centrale nucleare od anche solo a combustibili fossili, sia sicuramente da preferire una centrale eolica.
A me piacciono veramente molto queste pale slanciate verso il cielo che girano e nello stesso tempo fanno energia.
Credo anche che la Sicilia non debba bastare a se stessa ma contribuire alla produzione per tutta la nazione: ogni regione deve dare il buono che ha.
grazie marco filippi

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Date      : Mon, 13 Nov 2006 16:28:44 +0100
Subject : [ecologia] comunicato stampa del "Comitato notriv" sul megaeolico.doc







> ?
> TRENTA TORRI EOLICHE NELLA PIANA DI NOTO!!
> IL "COMITATO PER LE ENERGIE RINNOVABILI E CONTRO LE TRIVELLAZIONI GAS
> PETROLIFERE IN SICILIA"  SULLE INSTALLAZIONI PER L'ENERGIA EOLICA NEL
> TERRITORIO DI NOTO
> 
> Come è noto, sta per essere completata la fase istruttoria per dare
> l'assenso e le autorizzazioni alla Greenco srl di Milano per la
> installazione di 30 gigantesche torri eoliche per la produzione di energia
> elettrica dal vento, tra Pachino e Noto, a ridosso dei Pantani di Vendicari.
> Le torri sono alte circa 80 metri  a cui vanno aggiunti 40 metri di raggio
> delle pale (circa 120 metri totali, il "grattacielo" di Noto è alto sui 40
> metri) con massimo diametro del palo di 4,5 metri e dovrebbero servire alla
> produzione di 60 Mw di energia elettrica, ovvero quanto basta per coprire
> il fabbisogno energetico per usi residenziali delle popolazioni dei comuni
> di Noto, Avola, Pachino, Portopalo, Rosolini, Ispica e Pozzallo.
> Diciamo subito che in realtà a tali Comuni non andrà un solo watt di tale
> energia, visto che la stessa dovrebbe essere consegnata in contrada Boneria
> e lì venduta al Gestore Servizi Elettrici (GSE, ex GRTN). Nè, pare, vi
> andranno altri benefit se non una esigua somma, rispetto al valore
> dell'energia totale prodotta, da riconoscere al Comune di Noto per 20 anni
> di circa 300.000 ¤/anno per i primi 12 e sui 120.000 ¤/anno per altri 8.
> Ovviamente semprechè il gestore della rete compri tutta questa energia. C'è
> il rischio fondato che una volta costruito il parco eolico le pale
> rimangano ferme perché il gestore della rete non considererà vantaggioso
> comprare quella energia.
> Si consideri altresì che il parco eolico progettato nella piana di Noto non
> è il solo; si affianca infatti ad altri 2 che dovrebbero sorgere nei comuni
> di Pachino e Rosolini.
> Tutti e tre andrebbero a far compagnia ad altri 2, già costruiti ma non
> operanti, in prossimità di Buccheri e di Ferla. A tutti questi si associa
> quello mai costruito, ma che ha generato un contenzioso infinito, in
> prossimità della città di Ragusa.
> Deve essere per questo che non solo all'Amministrazione di Noto, ma anche
> alle Amministrazioni di Pachino e di Rosolini, sono sorti non pochi dubbi,
> sfociati già in una chiara opposizione, le cui ragioni, probabilmente sono
> simili a quelle che di seguito esporremo.
> Resta inteso che  l'eolico è, per la nostra area,  insieme al fotovoltaico
> e il solare termico, una fonte di energia rinnovabile e pulita; e quindi
> non si può essere, in linea teorica, contrari.
> Si può però essere contrari al megaeolico e alle sue improprie e
> svantaggiose collocazioni.
> Per essere chiari, i principali dubbi si possono riassumere nei seguenti punti:
> 
> 1)       riteniamo che sia un'opera eccessiva per le dimensioni delle
> strutture che altererebbero in modo definitivo il paesaggio del Val di Noto
> come accaduto nelle zone di Carlentini, Buccheri, Vizzini, ecc. e
> comprometterebbero irreversibilmente la politica di sviluppo turistico ed
> agricola avviata. Per spiegare con un esempio e' come se a fronte di un
> bisogno legittimo di latte di un neonato questo venisse somministrato con
> un'esagerata autobotte anziche' con un adeguato biberon.
> 2)       in Sicilia, come in altre parti d'Italia, e nelle nostre zone in
> particolare,  si sta avendo una proliferazione inflattiva di tali parchi
> eolici in assenza di una norma che ne regolamenti la diffusione come
> affermato dall'Assessore al Territorio e Ambiente Regionale in data 14
> ottobre 2006 .
> 3)      queste opere non rientrano in un piano energetico regionale di cui
> si richiede da tempo la redazione per quantificare i fabbisogni energetici
> e le modalita' di produzione delle energie rinnovabili necessarie alle
> attivita' umane della Sicilia
> 4)      manca per di più una politica regionale  e nazionale di valutazione
> dei sistemi energetici rinnovabili piu' consoni alle vocazioni territoriali.
> 5)      in tutto il mondo si vanno diffondendo piccoli sistemi di
> produzione tra la popolazione (mini eolico, fotovoltaico, biocombustibili,
> idroelettrico, ecc.)  che  in tal modo viene resa partecipe di un
> processo-produttivo-condiviso di energia; si veda in proposito il
> video-shock
> <http://video.google.it/videoplay?docid=4779789464965319082&q=energie>http://video.google.it/videoplay?docid=4779789464965319082&q=energie .
> L'impianto eolico previsto dalle ditte private promotrici a Noto invece e'
> un impianto espressione di un modo di concepire la produzione energetica in
> modo centralizzato ad opera di gruppi economici potenti ed avulsi dagli
> interessi dei territori coinvolti.
> 6)      in altre nazioni europee ( Germania, Danimarca, ecc.) ove vi era
> stato uno sviluppo dell'eolico e' in atto un ripensamento sullo sviluppo di
> tali sistemi di produzione e " l'industria del vento e' entrata in una
> situazione di blocco. Si cercano pertanto nuovi mercati di sboccoŠ"(
> dossier del giornale tedesco "Der spiegel" del 14 marzo 2003). Che siano i
> nostri?
> 7)      In Sicilia si deve cominciare a  parlare di "decrescita" dei
> consumi  e di riduzione degli sprechi energetici  e non solo  di
> sostituzione di fonti energetiche.
> 
> 
> Queste le nostre perplessità, sulle quali chiamiamo le  Associazioni
> ambientaliste e culturali, le Forze politiche, l'Amministrazione Comunale,
> i Cittadini tutti a riflettere e ad aprire un ampio dibattito, fino ad
> arrivare a prendere posizioni quanto più possibile ponderate e condivise,
> così come è stato sulle trivellazioni gas-petrolifere.
> 
> Date le premesse di cui sopra, in questo frangente, da parte nostra non
> possiamo,  che invitare il Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi, a
> fare tutto il possibile per scongiurare il pericolo del Megaeolico a Noto e
> ad intervenire autorevolmente presso la regione per evitare quanto sopra
> paventato.
> Ci dichiariamo infine pronti e disponibili, con quanti vorranno farlo
> insieme a noi, a una collaborazione per l'elaborazione di un Piano Locale
> Per Le  Energie Rinnovabili che guardi a tutte le energie rinnovabili,
> coinvolga tutte le forze economico-produttive locali  e che passi
> preferibilmente per il mini eolico, o per altri sistemi  purchè
> adeguatamente collocati e con vantaggi diretti e immediati per le città e i
> cittadini....
> Noto  Novembre 2006
> Il Comitato per le Energie Rinnovabili e contro le trivellazioni
> gs-petrolifere in Sicilia
> 
> 
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