Prodi a Bari: SUL RIGASSIFICATORE MANTENGA GLI IMPEGNI



LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE PRODI
IN OCCASIONE DELLA VISITA
ALLA FIERA DEL LEVANTE

PRESIDENTE, SUL RIGASSIFICATORE MANTENGA GLI IMPEGNI
Signor Presidente,
con l'avvio a Brindisi dei lavori preparatori in vista della costruzione di
un rigassificatore progettato nel porto, in località Capobianco, si sta
consumando - come ha detto efficacemente il Presidente della Regione Puglia
Nichi Vendola - un "crimine contro l'Umanità" e noi vogliamo aggiungere
contro la democrazia, la legalità ed il buon senso. Si tratta di un
impianto che va considerato:
·         estremamente pericoloso per le sue caratteristiche in relazione
al sito prescelto e cioè nel porto e quindi a ridosso della città, in
un'area peraltro dichiarata ad alto rischio di incidenti industriali
rilevanti;
·         autorizzato con procedure viziate da palesi violazioni di legge,
senza il coinvolgimento dei Consigli Comunale e Provinciale e senza alcuna
partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni;
·         varato a seguito di consensi ottenuti in un clima locale di
diffusa illegalità che ha dato luogo alla nota "tangentopoli brindisina"
con relative inchieste penali alcune delle quali aventi ad oggetto le
procedure di autorizzazione alla costruzione dell'impianto;
·         incompatibile con i progetti di impulso della nostra economia
portati avanti, in sintonia con gli orientamenti della Regione Puglia,
dalle Amministrazioni locali in esecuzione di precisi mandati elettorali.
Una valutazione questa fatta propria, anche durante la recente campagna
elettorale per le elezioni politiche, da autorevolissimi esponenti
nazionali dell'Unione che hanno pubblicamente e categoricamente esclusa la
realizzazione del contestato impianto in caso di vittoria del
centrosinistra. E lo hanno fatto in polemica col Governo Berlusconi
accusandolo di non aver tenuto conto della specificità del caso-Brindisi,
un'area ambientalmente devastata che oltre ogni ragionevole misura ha
pagato tutti i suoi debiti alle esigenze energetiche del Paese.
Riteniamo perciò che Lei debba personalmente intervenire nella questione
per fare in modo che il Suo Governo non commetta l'iniquità di confermare,
peggio ancora se col ricorso a qualche ingannevole manovra,
l'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto che va invece rimossa a
seguito di una corretta procedura di "autotutela".
Il Movimento ritiene di doverLe ricordare che molti elettori delle nostre
popolazioni hanno votato per l'Unione sulla base di un programma che, per
come autorevolmente interpretato dai maggiori leaders del centrosinistra,
conteneva anche la scelta specifica di non consentire la costruzione
dell'impianto nel porto di Brindisi per le note ragioni. D'altro canto Lei
stesso, in un rassicurante messaggio da noi conservato, così testualmente
si esprimeva: «quando ci sono in gioco scelte importanti e a rilevante
impatto territoriale, ritengo indispensabile tenere conto delle indicazioni
e degli orientamenti delle comunità locali». Le comunità locali, le loro
Istituzioni e la Regione dicono da anni un "no" secco e motivato al
progettato impianto: Lei come ritiene di dovere «tenere conto» di questo
democratico dissenso?
Le ricordiamo, Signor Presidente, che in quei 19.002.598 voti con cui Lei
ha vinto le elezioni vi sono ovviamente quelli dei brindisini e dei
pugliesi che hanno scelto l'Unione tenendo conto anche degli impegni
assunti da tale schieramento sul problema del rigassificatore. E pensiamo
pure che gli impegni elettorali, devono essere trattati come una cosa
seria, se la politica, specialmente quando si presenta con proposte
innovative, vuole essere considerata seria e credibile. "Pacta sunt
servanda" ed i diritti fondamentali di una comunità meritano rispetto e
tutela. Affidiamo queste considerazioni alla Sua attenzione e alla Sua
responsabilità.
Brindisi, 8 settembre 2006


Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti - TerraNostra, Fondazione
"Dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "Franco Rubino", Cobas, A.I.C.S.,
ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per
la Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino
"Mo' Basta!", Comitato Porta d'Oriente.




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