Tav, un esposto sulle contraddizioni del rapporto Arpa



IL PRC 'SMASCHERA' IL RAPPORTO CHE DICEVA «NON C'É AMIANTO IN VAL SUSA»
AGNOLETTO ANNUNCIA UN ESPOSTO
«PER VALUTARE LE RESPONSABILITÀ PENALI DELL'ARPA».
E RIBADISCE: «DIMISSIONI IMMEDIATE PER DE PALACIO»

Torino - Il «rapporto indipendente», prodotto dalla società di consulenza
danese Cowi, sulle criticità legate alla costruzione della Torino-Lione,
presentato da Loyola De Palacio alla Prefettura di Torino il 26 aprile
scorso, avrebbe dovuto essere «un'analisi oggettiva e imparziale sulla
coerenza e pertinenza degli studi condotti fino ad ora da Ltf (la società
responsabile della tratta italo-francese della Torino-Lione, ndr)».
Nulla di tutto ciò è avvenuto, secondo quanto spiegato ieri da Vittorio
Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea, Nicoletta
Dosio, segretaria del circolo Prc di Bussoleno, Juri Bossuto, consigliere
regionale Prc e dall'avvocato Sergio Bonetto, nel corso di una conferenza
stampa indetta dal PRC Piemonte. Ecco perché:
*«Il documento è composto da materiali provenienti quasi unicamente da Ltf.
Il controllore e il controllato sono così diventati la medesima persona;
*uno dei pochi documenti non di Ltf, ossia la relazione dell'Arpa (Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale) sulla presenza di amianto, è stato
eseguito seguendo le indicazioni di Ltf stessa. Infatti, dal documento di
sintesi, «Note tecniche sulle risultanze del sondaggio», elaborato dal
dottor Daniele Drago, responsabile di SC04, la struttura dell'Arpa titolare
del rapporto, emerge che furono effettuati numerosi prelievi di «carote»
per la rilevazione dell'eventuale presenza di amianto. Dalle fotografie
dell'Arpa risulta evidente che durante il suddetto sondaggio sono state
estratte e immagazzinate alcune centinaia di campioni (le così dette
«carote»). Ma le analisi di laboratorio dell'Arpa Piemonte hanno
interessato solo 4 «carote», scelte dallo stesso responsabile Arpa «sulla
base delle evidenze geologiche». Ovvero, dopo una semplice valutazione
visiva;
*la metodologia utilizzata dall'Arpa per scegliere i campioni da analizzare
è in totale contrasto con qualunque prassi scientificamente validata;
*dai vari documenti divulgati dall'Arpa non si capisce chi sia il
committente e il responsabile dello studio: se l'ente pubblico o la stessa
Ltf. I dirigenti dell'Ente hanno addirittura parlato, intervenendo alla
conferenza stampa odierna, di errori, nella stesura del verbale
sull'estrazione di campioni di roccia, lì dove avevano scritto «I punti di
campionamento sono stati individuati sulla base delle indicazioni fornite
da Ltf». Sarà bene che queste contraddizioni le spieghino davanti ai
giudici!
Considerato che lo studio Cowi e la relazione dell'Arpa sono stati
utilizzati per dichiarare che non vi era alcun pericolo di amianto e se si
riflette sul fatto che proprio all'Arpa e a De Palacio dovrebbero essere
affidati gli ulteriori studi indipendenti per verificare i rischi sanitari
della Tav, è stato deciso di presentare nei prossimi giorni un esposto in
procura a Torino contro i responsabili degli studi condotti dall'Arpa.
Inoltre, domani, giovedì 1 giugno, Agnoletto ribadirà in occasione della
seduta plenaria del Parlamento europeo le richieste di dimissioni per
Loyola De Palacio, responsabile del Corridoio 5.
Alla Regione Piemonte si chiede infine di aprire un'indagine per verificare
l'operato dei responsabili dell'Arpa nel corso degli scavi realizzati a
Mompantero.
Sono certo - ha concluso l'eurodeputato - che a chiunque, e quindi anche
chi sostiene in buona fede la costruzione della Tav, stia a cuore
l'accertamento della verità e la certezza etica, professionale e
giudiziaria su come sono state condotte le indagini ambientali e su quali
eventuali interferenze vi siano state».

Vi consigliamo di leggere, a questo proposito, gli articoli pubblicati
oggi, 31 maggio 2006, da Il manifesto, La Repubblica (edizione di Torino),
Il giornale, Italiaoggi, La Stampa.