Appello Associazioni a chiusura grande manifestazione del 29 aprile



NUOVO SVILUPPO:
UNA DOMANDA DI POPOLO CHE NON PUO' ESSERE ELUSA
Non era mai accaduto. Veniamo da massicce manifestazioni popolari e da
innumerevoli e riuscitissime iniziative di sensibilizzazione e di impegno
civile che hanno segnato un vero e proprio "risorgimento" della nostra
città e della nostra provincia. Ma questa volta è accaduto qualcosa di più:
siamo stati letteralmente sommersi dalle adesioni, dai consensi e dagli
incitamenti a proseguire la lotta fino a quando non saranno riconosciuti i
diritti delle nostre popolazioni e non verrà rispettata la loro dignità.
La città ed il territorio non sono affatto divisi perché tutti vogliamo che
si consolidi la scelta di uno sviluppo a misura d'uomo della nostra
economia. E vogliamo anche che la nostra comunità (come dovrebbe essere per
dettato costituzionale l'intera Repubblica) sia veramente "fondata sul
lavoro" per battere la disoccupazione e la precarietà. Così come
assecondiamo gli impegni rivolti a dare corpo a progetti capaci di creare
stabile e dignitosa occupazione per vincere i ricatti e gli sfruttamenti
favoriti da lunghi anni di errori e spesso anche di collusioni tra la
peggiore politica e settori degenerati del potere economico e del mondo
degli affari.
Ci sono ancora, è vero, ambiti politici e sociali che, pressati dalle
urgenze e dalle emergenze, non hanno ancora scelto con decisione il cammino
del cambiamento. Ma noi confidiamo negli esiti positivi dell'incontro e del
confronto e vogliamo stabilire con queste realtà convergenze fruttuose per
aiutare insieme le istituzioni a costruire il futuro affrontando anche,
come sta avvenendo, le gravi crisi che attanagliano il presente e che sono
il frutto di politiche e di scelte sbagliate.
Oggi scendiamo quindi in piazza per chiedere ancora una volta un diverso
assetto dell'economia locale e per ribadire il nostro "NO" al
rigassificatore nel porto, un impianto che bloccherebbe ogni innovazione,
segnerebbe la restaurazione di un malinconico passato e costituirebbe un
pericolo gravissimo per l'incolumità dei cittadini. Chiediamo perciò alla
politica il rispetto della volontà popolare e vogliamo dire con chiarezza
che, per fare giustizia sulla questione del rigassificatore, non vi è altra
via se non quella dell'annullamento o della revoca, in sede di autotutela,
dell'autorizzazione a suo tempo concessa dal Governo, in accoglimento di
quanto ripetutamente richiesto dalle amministrazioni locali e dalla Regione
Puglia.
Brindisi, 1 maggio 2006


Italia Nostra, LegAmbiente, WWF, C.G.I.L., Arci, Coldiretti - Terra Nostra,
Fondazione "dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "prof. Franco Rubino",
Forum per l'ambiente, la salute e lo sviluppo, Medicina Democratica, Cobas,
Associazione Giuristi Cattolici, Comitato per la tutela dell'ambiente e
della salute del cittadino, ConfConsumatori, A.I.C.S., Comitato Cittadino
Porta d'Oriente 18/2, Comitato Cittadino "Mo' basta", LAV, Rete Lilliput,
Laboratorio Migranti.





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