Friuli Venezia Giulia come la VAL DI SUSA



Trieste, 8 dicembre 2005
Alla gentile attenzione della redazione,
con preghiera di pubblicazione integrale, visto anche lo spazio che il
Vostro giornale ha riservato oggi al fronte pro-TAV (prima e terza pagina),
che richiede quindi – per l’obiettività dell’informazione – un adeguato
spazio della controparte.

COMITATO CONTRO IL CORRIDOIO 5:
Friuli Venezia Giulia come la VAL DI SUSA
(e Illy come la Bresso)


Il CCC5 esprime la propria solidarietà alla popolazione della Val di Susa
che, con in testa i propri sindaci, sta resistendo in maniera civile alla
costruzione della linea ferroviaria ad Alta velocità e condanna i
drammatici fatti della scorsa notte.
Se da quelle parti i sindaci sono sempre stati dalla parte dei cittadini da
loro rappresentati, dalle nostre parti è bastata una vaga promessa di un
tracciato alternativo per il solo Mandamento Monfalconese per zittire la
loro voce. Al solo annuncio dello studio per uno spostamento della linea
–il 15 dicembre 2003 - il consigliere regionale Gherghetta affermava “non
c’è più nulla da rivendicare, nulla contro cui combattere”. Oggi sappiamo
che
questo progettino -del quale i cittadini non sono mai stati correttamente
informati- sposta soltanto il problema in altri comuni (quando si dice
sindrome di Nimby), senza nemmeno affrontare il problema delle gallerie
carsiche, equiparabile agli scavi della Val Susa. E' sbalorditivo come
questo voltafaccia dei Sindaci del Monfalconese sia coinciso con l’elezione
di Illy al governo della Regione, anche se di fatto il problema è rimasto
grande come una montagna.

Il
CCC5 - coerente con i propri principi – si oppone da sempre ad una linea
ferroviaria ad Alta velocità, dal Piemonte a Trieste, per validi motivi
economici, tecnici, ambientali e sociali che forse, grazie alla
mobilitazione della popolazione della Val di Susa, sono riusciti ad
emergere dal silenzio che finora ha avvolto l’intera questione.
Come sostengono i Sindaci ed i rappresentanti delle Comunità Montane della
Val Susa, con costi fino a 20 volte inferiori ed in tempi molto più brevi è
possibile spostare il traffico merci su ferrovia, ottimizzando le linee
esistenti. Vale anche per i nostri territori. Nella nostra Regione ci sono
importanti tratti ferroviari a binario unico e privi dei moderni sistemi di
sicurezza (ciò significa che siamo potenzialmente a rischio di incidenti,
come il disastro ferroviario accaduto sulla linea Bologna-Verona in
località Crevalcore). Anziché andare incontro alle necessità dell’utenza
modernizzando queste linee, RFI decide di sopprimere linee locali, mentre
sui quotidiani regionali si leggono giornalmente le lamentele dei pendolari
per i ritardi, le soppressioni di convogli, lo stato di sporcizia e
sovraffollamento delle carrozze. La Regione dà una mano a lavoratori e
studenti aumentando i prezzi del trasporto pubblico urbano ed extra-urbano.

Invece di affrontare i problemi del trasporto pubblico regionale, il
Governatore Illy non trova di meglio che chiedere al Governo Berlusconi –
insieme alla collega piemontese Bresso - la nomina di un Commissario per
l’intera tratta italiana del Corridoio 5: nemmeno Lunardi era mai arrivato
a tanto, invece che coinvolgere le comunità locali i due Presidenti
regionali chiedono al Governo centrale di decidere ancor più
verticisticamente, azzerando l’autonomia delle Regioni. Questo è indice
della debolezza e dell’incapacità dei due Governatori nel far fronte alle
civili proteste dei cittadini che essi dovrebbero rappresentare.

La Regione Friuli Venezia Giulia, inoltre, ha approvato la Legge regionale
n. 154/2005 in materia urbanistica, anche grazie al voto favorevole di
Rifondazione Comunista, che ha “lo scopo di preservare la possibilità di
realizzare infrastrutture strategiche ovvero di dotare la Regione di
strumenti che ne facilitino la realizzazione”. Questa norma – ribattezzata
dai tecnici “Legge Squarcio” – costituisce una delega in bianco all’asse
Illy-Berlusconi per la costruzione del Corridoio 5, come è stato scritto da
autorevoli fonti
come WWF, Italia Nostra, Istituto Nazionale di Urbanistica, ecc.
Ci hanno deluso in particolare i consiglieri regionali della sinistra, che
ci hanno fatto credere di essere dalla nostra parte e invece non si sono
opposti a questa pessima legge. Nel centro-sinistra l’unico voto contrario
alla “Legge Squarcio” è stato espresso dall’arch. Battellino, mentre Verdi
e Comunisti Italiani si sono astenuti. I tre consiglieri di Rifondazione
Comunista - in netto contrasto con il loro leader Fausto Bertinotti che si
è dichiarato contrario alla TAV – hanno votato a favore!
Grazie dell'attenzione.

Comitato Contro il Corridoio 5 - Comitât Cuintra al Coridôr Sinc - Odbor
Proti Petemu Koridoju

<http://ccc5.altervista.org/>http://ccc5.altervista.org
e-mail:      <mailto:ccc5 at email.it>ccc5 at email.it

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