Appello a OMS:i CEM inibiscono farmaci ed ormoni antitumorali



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COMUNICATO STAMPA del 1 Dicembre 2005

ELETTROSMOG / FARMACI E ORMONI ANTITUMORALI INIBITI DAI CAMPI MAGNETICI A
50 HERTZ.

NESSUN MEZZO DI INFORMAZIONE NE HA DIVULGATO LA NOTIZIA. NESSUN ESPONENTE
DEL MONDO SCIENTIFICO ITALIANO NE’ HA PARLATO. EPPURE QUELLO CHE E’ STATO
ANNUNCIATO NEI GIORNI SCORSI IN GERMANIA, DALL’UNIVERSITA’ DI HEIDELBERG,
COSTITUISCE, NEGLI ANNI, CON RICERCHE SVOLTE IN TRE CONTINENTI, LA SETTIMA
CONFERMA CHE IL CAMPO MAGNETICO A 50 HERTZ, COME QUELLO PRODOTTO DA CABINE
ELETTRICHE E DA LINEE DI TRASMISSIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA, E’ CAPACE DI
BLOCCARE L’AZIONE DEL TAMOXIFEN, UN FARMACO FONDAMENTALE NELLA PREVENZIONE
E NELLA CURA DEL CANCRO AL SENO.

Da oltre 20 anni il Tamoxifen viene somministrato alle donne operate di
cancro al seno e sottoposte a successivi trattamenti chemioterapici e/o
radioterapici per evitare la riformazione delle cellule tumorali.

Nei giorni scorsi l’Istituto Nazionale per il Cancro degli Stati Uniti ha
confermato, oltre ogni dubbio, sulla base di lunghi studi scientifici, che
il Tamoxifen è addirittura in grado di prevenire il tumore del seno in
donne a rischio.

Ebbene, qualche giorno fa alcuni ricercatori dell’Università di Heidelberg
hanno annunciato di aver dimostrato che il campo magnetico a 50 Hertz di
intensità pari a 1.2 microTesla è capace di inibire l’azione antitumorale
del Tamoxifen.

Questi risultati confermano quelli ottenuti 15 anni fa da un ricercatore
americano di Berkeley sull’effetto bloccante dell’azione anticancro della
melatonina e del Tamoxifen causato dal campo magnetico a 50 Hertz, e
confermano altresì i medesimi risultati conseguiti nel 1996 e nel 1998 da
ricercatori dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) degli USA e,
ancora più recentemente, nel 2001, in Giappone.

Con quella tedesca, sono ormai ben 7 gli studi internazionali con
risultanti concordanti relativi agli effetti negativi del campo magnetico a
50 Hertz sull’azione del Tamoxifen e della melatonina.

L’ultima di queste, quella condotta in Giappone, dimostrò addirittura che
l’effetto inibitore provocato da un campo magnetico di intensità di 1.2
microTesla era pressoché lo stesso di quello causato da un campo magnetico
di intensità 80 volte superiore (100 microTesla). L’autore dello studio
rimase sconcertato da tale relazione inversa fra dose di radiazione e
risposta.

Lo studio tedesco conferma tale relazione inversa, dimostrando addirittura
che l’effetto sul Tamoxifen a 100 microTesla è inferiore a quello causato
da un campo magnetico 10 volte più basso (10 microTesla).

Sorprendentemente, il ricercatore di Berkeley venne accusato di scorretto
comportamento scientifico, quelli dell’EPA vennero bloccati nelle ricerche
con la privazione dei fondi. Quest’ultimo trattamento starebbe per essere
applicato anche ai ricercatori giapponesi.

Incredibilmente, i conduttori del Progetto internazionale (WHO EMF Project)
sugli effetti biologici e sanitari dei campi elettromagnetici
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non hanno incluso gli studi
americani e quello giapponese nella raccolta della letteratura scientifica
mondiale in base alla quale verranno derivate le conclusioni del Progetto.

Nonostante queste evidenze e nonostante che a giugno del 2001 l’Agenzia
Internazionale di ricerca sul cancro (IARC), istituzione dell’OMS, abbia
inserito il campo magnetico a 50 Hertz nella lista dei possibili agenti
cancerogeni per l’uomo, avendo constatato dagli studi epidemiologici che
per esposizioni a valori maggiori di 0.4 microTesla esiste un rischio
doppio di leucemia infantile, accade che:

- la Comunità Europea si oppone alla modifica della raccomandazione del
Consiglio d’Europa del 1999 recante i livelli massimi di esposizione ai
campi elettromagnetici per la popolazione;

- il Governo italiano ha definito, nel 2003, un limite di esposizione al
campo magnetico in bassa frequenza (10 microTesla) che è ben 25 volte
superiore al valore di rischio di leucemia infantile e oltre 8 volte
superiore a quello che inibisce l’azione antitumorale della melatonina e
del Tamoxifen.

Qualche giorno fa il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha inviato al
Direttore Generale dell’OMS una petizione affinché venga urgentemente
verificato l’operato del Team che sta conducendo il progetto internazionale
sui campi elettromagnetici.

Facciamo appello ai mezzi di informazione affinché l’opinione pubblica
venga informata di questi sconcertanti e clamorosi risultati scientifici.

(riferimento:
http://www.microwavenews.com/fromthefield.html#12mGx7).