Occupazione militare in Val di Susa: mobilitiamoci



Care/i, come sapete in Val di Susa si prepara un momento di altissima
tensione sociale e politica.. Nonostante il grande sciopero generale e la
grandissima manifestazione  del 16 novembre scorsi, Governo di
centro-destra e Regione Piemonte di centro-sinistra, in una pazzesca
alleanza bi-partisan, sembrano intenzionati a far partire i lavori di
escavamento della prima galleria a Venaus mercoledì 30 novembre. La
popolazione della Val di Susa è altrettanto intenzionata, a partire dalla
notte di martedì 29 novembre, ad opporsi pacificamente all’inizio dei
lavori, attraverso l’occupazione del sito di avvio dei lavori. La
battaglia della popolazione della Val di Susa non è solo una loro
battaglia. Sappiamo che è innanzitutto una battaglia di democrazia e per
un altro modello di sviluppo sociale, cui finora i “poteri forti” hanno
risposto con la militarizzazione della valle, fino alla sospensione dei
diritti costituzionali di libera circolazione per i residenti di alcune
frazioni di montagna, sottoposti a vera e propria, ancorché illegale,
occupazione militare. Ad oggi, le dichiarazioni degli esponenti del
Governo e della Regione Piemonte (tra cui spicca la Presidente Mercedes
Bresso, in passato fervente ambientalista ed oppositrice della Tav), vanno
nella direzione della prova di forza. Il popolo valsusino ha dimostrato
nella pratica concreta la propria scelta di disobbedienza civile di massa
e pacifica, nonostante i tentativi di provocazione dei soliti noti, con
improbabili ordigni collocati in valle con scelta mediatica dei tempi.

Bene, non dobbiamo lasciare soli i compagni della Val di Susa. Chi può
vada e partecipi ai blocchi dei lavori. Chi non può apra il cuore a questa
lotta democratica e popolare, sentendola come propria dovunque si trovi.

Ma soprattutto teniamo occhi vigili su quello che succede e prepariamoci a
mobilitarci dovunque ai primi segnali di provocazione poliziesca e
autoritaria. Per questo faccio una proposta : perché non organizzare, ai
primi segnali di violenza delle forze dell’ordine, presidi in tutte le
città dentro le stazioni delle FS o davanti alle prefetture?

Abbracci.

Marco Bersani Attac Italia