DIFENDIAMO BAGNOLI E NAPOLI DALL'ASSALTO SPECULATIVO
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- Date: Mon, 28 Nov 2005 02:16:09 +0100
diffondo..... DIFENDIAMO BAGNOLI E NAPOLI DALL’ASSALTO
SPECULATIVO Le recenti
dichiarazioni dell’assessore Oddati hanno svelato il segreto di Pulcinella: esiste una cordata trasversale tra forze
politiche, istituzioni ed imprenditori, tesa ad alterare le norme di piano su Bagnoli. Per
renderlo più efficiente, dice Oddati; per piegarlo ulteriormente alle esigenze
del profitto e della rendita, diciamo noi. Oggi viene allo scoperto chi non
ha mai creduto nè al Piano per Bagnoli nè alla pianificazione democratica; per
costoro i piani urbanistici non sono patti tra cittadini ma canovacci da
interpretare o stravolgere secondo le convenienze. Di Lello sostiene un campo da golf che occupi un terzo del parco urbano e
Lettieri propone un polo alberghiero a Nisida? Si può fare. L’Autorità Portuale
sponsorizza un porto di 700 barche sulla colmata e A chi rivendica maggiore trasparenza e
partecipazione viene risposto che si è discusso fin troppo e adesso occorre
agire; ma proprio l’inefficiente gestione del Comune determina ritardi e costi
aggiuntivi al processo di trasformazione. Si spendono anni per
reperire a Formia un sito di smaltimento temporaneo delle scorie inerti di
bonifica, ben altrimenti riciclabili nella sistemazione del parco urbano. Nulla
sappiamo dell’ultimo rapporto ICRAM sulla contaminazione degli arenili di
Coroglio e Bagnoli nè del piano di bonifica delle spiagge che doveva partire a
settembre. Per svendere agli
industriali i suoli bonificati e infrastrutturati a spese pubbliche vengono
ignorati gli studi milionari commissionati all’ACB-Rotschildt, che invece
dimostrano la convenienza di una gestione pubblica della commercializzazione dei
nuovi immobili. Si trasferisce alla Fintecna il 10% dei suoli pubblici per
sanare i vizi di esproprio delle aree Eternit e CimiMontubi (pericoloso
precedente per le trattative con la grande proprietà fondiaria, come FF.SS.,
demanio militare e Caltagirone). Fino al recente annullamento del concorso per
il parco di Bagnoli: il ricorso ad un pretestuoso cavillo ha consentito di
rinviare l’avvio dei lavori, aprendo la strada agli stravolgimenti caldeggiati
sulla stampa in questi giorni! Una messinscena che espone Napoli al ludibrio
internazionale, facendole perdere quei finanziamenti europei in nome dei quali
si erano imposte rigide scadenze ai progettisti e castrato il dibattito
cittadino! Non siamo di fronte a semplici incompetenze
ma ad un sabotaggio cosciente della pianificazione ordinaria per promuovere
interessi speculativi tramite accordi ad
hoc. Esiste una regia politica nei posti di comando della Regione Campania
che considera l’urbanistica un affare privato da governare secondo logiche
monarchiche e utilizza dei prestanome per lanciare segnali ai circoli
affaristici senza sporcarsi le mani. Di qui discendono gli innumerevoli
tentativi per stravolgere la riqualificazione di Bagnoli con progetti speciali e
speciose emergenze (il più organico dei quali è stato l’America’s Cup nel 2003). Di qui le
tante, discutibili scelte urbanistiche che collidono con il PRG o con gli
interessi pubblici: dalla mancata delocalizzazione dell’aeroporto di Capodichino
(sulle cui aree è previsto un parco urbano che non si realizzerà mai, ma serve a
rispettare formalmente gli standard urbanistici di verde) all’accordo di
programma su Porto Fiorito (che cancella un pezzo del lungomare di S. Giovanni a
Teduccio per favorire i disegni espansionistici del Porto), dalla ventilata
alienazione gratuita delle caserme dismesse di Secondigliano al dispendioso e
deleterio sottopasso Acton. Fino alle manovre per la privatizzazione del
patrimonio immobiliare pubblico e del sistema di approvvigionamento idrico di
Napoli, alla disastrosa gestione regionale dello smaltimento rifiuti e ai
devastanti progetti infrastrutturali per le aree costiere e interne della
Campania. Occorre mobilitarsi per contrastare le
perniciose derive neoliberiste del centrosinistra regionale, perché siano
garantite la potestà pubblica della pianificazione urbanistica, la
partecipazione popolare ai processi di trasformazione ed il libero accesso ad
informazioni e procedimenti tecnici. Perché il litorale ed il mare di Bagnoli
siano risanati e restituiti ad uso pubblico gratuito, rivedendo tutte le scelte
sinora compiute (dalle concessioni alla portualità) che inficiano questo
obiettivo. Perché siano date garanzie precise sui tempi e i modi di
realizzazione della bonifica, del parco, della spiaggia e dei servizi
collettivi, che devono avere la priorità sulle altre opere. Perché si blocchi
l’espulsione nella periferia metropolitana delle classi popolari, aggravata
anche dall’utilizzo speculativo dei programmi di riqualificazione urbana, e sia assicurato il diritto alla casa
attraverso il recupero dei vani sfitti e l’edilizia
pubblica. Invitiamo tutti i
cittadini, le forze culturali, sociali e politiche che condividono queste
ragioni a partecipare alla Assise Cittadina per Bagnoli
info:
assisebagnoli at libero.it |
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