[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Lettera ai leader del centrosinistra
- Subject: Lettera ai leader del centrosinistra
- From: "Franco Leggeri" <francoleggeri at libero.it>
- Date: Fri, 18 Nov 2005 09:31:03 +0100
----- Original Message ----- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it> To: <news at peacelink.it> Sent: Thursday, November 17, 2005 9:41 PM Subject: Lettera ai leader del centrosinistra > Ho letto oggi sul "Corriere della Sera" che non eravate alla marcia dei > cittadini della Val di Susa che difendevano la loro valle e la loro salute. > > Qualche pagina dopo apprendo che invece eravate alla "serata-evento" in cui > avete invitato a cena 400 persone che fanno industria, finanza e > informazione in Italia. > > Leggo testualmente: "Inviti selezionati, facce che contano, è gradito > l'abito scuro. I Ds ne hanno organizzata una per anticipare, a imprenditori > e banchieri, a manager e intellettuali, le grandi linee del programma". E > così ecco che Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell'Emilia > Romagna, arriva assieme a Matteo Colaninno, presidente dei giovani > industriali. Ed è tutto un valzer di parlamentari, manager e imprenditori. > Giorgio Napolitano fa gli onori di casa. C'è ad esempio un grande ex > dirigente della Finmeccanica, come Fabiano Fabiani. E poi gente del calibro > di Cesare Romiti. Accanto a Romiti siede Massimo D'Alema. E poi c'è il > potente presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari. E poi > ci sono tanti direttori di giornali e Tg. E c'è anche lui: Bruno Vespa. Che > parla al telefonino con Bossi e gli dice: "Caro Umberto! Ma certo, va bene,> possiamo organizzare una trasmissione tutta dedicata a.". > Non sto facendo altro che un copia e incolla del vivace articolo di > Fabrizio Roncone, che elenca molto più minuziosamente di me i tanti > invitati che contano per voi. E che non vengono a mangiare le salsicce del > Festival dell'Unità ma a degustare roba fine per il loro palato. E a > parlarvi dei loro affari, che contano più delle tartine e dello spumante > che mescete nei loro calici. Voi forse li avete convinti. In fondo potete > essere più graditi alla platea popolare. Pertanto siete più affidabili > sull'alta velocità, sui rigassificatori, sulle grandi infrastrutture, sugli > investimenti militari, sul ponte di Messina. Non toglierete a lor signori > le ville con piscina, i gioielli firmati, le Ferrari, i cabinati da > crociera, anzi. E' l'occasione buona anche per voi. > > E allora, scusate se come privato ed umile cittadino, vi confesso tutto il > mio più sincero disagio. Come quando salgo sul treno sbagliato che mi porta > nella direzione opposta. > > Scusate, ma io provo disagio a vedervi banchettare con i più potenti uomini > d'affari italiani mentre nessuno di voi era alla marcia della Val di Susa > contro il tunnel in una montagna che contiene amianto e materiale radioattivo. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere Ermete Realacci e Chicco Testa, tra i > fondatori della Legambiente, fare carriera e dissociarsi dal popolo della > Val di Susa che cerca di tutelare la propria salute e la propria valle. > > Scusate, ma io provo disagio a leggere che Prodi definisce i > rigassificatori di Brindisi o di Taranto "impianti assolutamente sicuri" > quando sono invece per legge assoggettati alla direttiva Seveso per il > rischio di "incidente rilevante". > > Scusate, ma io provo disagio quando Prodi passa da Taranto e non dice nulla > sul rischio nucleare connesso al passaggio di sottomarini Nato (se fosse > passato vent'anni fa da Chernobyl, prima dell'esplosione, temo che avrebbe > dormito placidamente accanto al reattore, tanto sono tecnologie sicure). > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che non ci interpellate, né quando si > deve fare una guerra (e ne avete fatte) né quanto si deve scrivere il > programma. > > Scusare, ma io provo disagio quando vedo che interpellate moltissimo i > vostri finanziatori. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che chi costruisce armi conta più di > me nella scrittura del programma elettorale. > > Scusate, ma io provo disagio a sentire che D'Alema non avrebbe fucilato > Mussolini e non ha mai condannato la strage di innocenti compiuta con il > bombardamento contro la TV di Belgrado nel 1999. Lui era presidente del > Consiglio. > > Scusate, ma io provo disagio a leggere, su un grande giornale nazionale, > che Fassino si lamenta per le spese militari scese allo 0,8% del Pil e ha > puntando il dito su Berlusconi, il tutto in un convegno con gente scelta e > importante che opera nel settore militare. > > Scusate, ma io provo disagio anche solo a immaginare che in Iraq ci siano > gli interessi petroliferi di qualche invitato; e che ai morire magari ci > andrà un mio studente che mai avreste convinto a rischiare la pelle se > fosse rimasta la leva. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che il sindaco di centrosinistra di > Torino telefona alla Coca-Cola discolpandosi se il consiglio comunale ha > votato un documento di condanna e boicottaggio della Coca Cola per le > violazioni dei diritti umani. Gli imprevisti della democrazia sono > veramente una vergogna. > > Scusate, ma io provo disagio a leggere che Michele Serra ritiene questo > come il penultimo problema di cui la sinistra si dovrebbe occupare > ("l'ultimo è quello della Pepsi-Cola", ha aggiunto con sarcasmo). > > Scusate, ma io provo disagio quando intuisco che i diritti umani contavano > tantissimo quando venivano violati in Urss da Leonid Breznev e non contano > più niente oggi se a violarli è uno sponsor, la Coca Cola, e se a farne le > spese sono i lavoratori di un'altra parte del mondo. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che le torture compiute dagli > americani pesano sul vostro cuore quanto pesavano sul cuore di Togliatti > quelle sovietiche. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che non vi scandalizzate più e che lo > fate solo quando una notizia appare sulla prima pagina dei giornali. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che, ciò nonostante, in piazza per > protestare contro il fosforo bianco e la strage di Fallujah non c'eravate, > mentre non mancate alle cene importanti. > > Scusate, ma io provo disagio perché condannate le troppe TV di Berlusconi e > non la troppa spazzatura che c'è in TV. > > Scusate, ma io provo disagio perché il moderno oppio del popolo non lo > volete distruggere ma lo desiderate nelle vostre mani. > > Scusare, ma io provo disagio a vedervi nelle trasmissioni spazzatura da > otto milioni di telespettatori: Pasolini vi avrebbe condannato senza pietà. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che - poiché c'è questa TV - della > scuola non interessa più niente a nessuno. Un tempo l'istruzione era > fondamentale per leggere il giornale, e venivano diffuse due milioni di > copie dell'Unità la domenica. Oggi otto milioni di persone si raggiungono > anche senza che sappiano leggere e scrivere. E se ciò è vero, allora > l'obiettivo è quello di conquistare la TV e non di insegnare a leggere e a > scrivere, anche perché - nell'era di Internet - potrebbero controllarvi meglio. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere i banchetti del centrosinistra con > gli industriali, i banchieri, i big del giornalismo. La P2 almeno era > realizzata in segreto. L'espropriazione della democrazia avveniva con il > garbo massonico. Cenavano senza far baccano, perbacco un po' di galateo. > > Scusate, ma io provo disagio a vedere che in Gran Bretagna i grandi > finanziatori dei laburisti vengono premiati con il seggio di Lord. > > Scusate, ma io provo disagio - come insegnante - a constatare che la > missione educativa di don Milani è finita, che io sono un illuso, e che il > sacro dovere di dare una formazione culturale ai figli dei lavoratori per > fare di loro "classe dirigente" è un'idea ormai morta e sepolta. Temo di > capire ormai tutto il gioco. E ne provo imbarazzo. Perché mi chiederete il > voto in nome di quegli ideali di giustizia per cui don Milani insegnava i > più poveri a leggere e a scrivere. > > Scusate, ma io provo disagio nel vedere che veniamo chiamati a votare non > per cambiare questa società ma per togliere il governo a Berlusconi. E per > consegnare la chiavi della nazione a loro: quelli che avete invitato. Del > resto solo loro sanno fare con professionalità, competenza, spirito > imprenditoriale ecc. ecc. quelle cose che molti di voi non sanno fare. > > Scusate, ma io provo disagio al solo pensiero che Fassino non telefoni ai > lavoratori ma ai loro datori di lavoro. > > Scusate se provo disagio a leggere che Giuliano Amato - quando era > presidente del Consiglio - sia andato a parlare all'Onu della povertà > alloggiando nel più lussuoso albergo di New York. In Congo si vive in media > con 110 dollari all'anno (venti centesimi di euro al giorno) e molti di voi > li spendono in una sola cena. Ed è ovvio che nel programma elettorale > queste cose vengano ignorate. > > Scusate, ma io provo disagio quando arrivano le auto blu di grossa > cilindrata e non sai se scenderà un esponente del centrodestra o del > centrosinistra: avete auto uguali. > > Scusate, ma io provo disagio a leggere quanto guadagnate come parlamentari, > quanto prenderete di pensione: guadagnereste un po' della mia simpatia > abolendo la lunga lista di privilegi parlamentari. Ma temo che non ne > sarete capaci se e quando sarete maggioranza. > > Scusate, ma io provo disagio a vedervi vestiti tutti uguali: avete gli > stessi abiti firmati, le stesse scarpe, le stesse cravatte. Comprate in > quei negozi di lusso in cui non acquisterà mai nulla la gente che chi vi > voterà o almeno tanti di loro. > > Scusate, ma io provo lo stesso disagio di quando, venti anni fa, ho > scoperto che pensavo di acquistare un detersivo "pulito", "ecologico", "di > sinistra", e invece compravo lo stesso detersivo di una multinazionale che > aveva creato furbescamente una linea di prodotti "alternativi" per ragioni > di marketing. Cambiava solo la confezione e la pubblicità. Ma il detersivo > era lo stesso. > > Anche se per voi io non conto nulla, a maggior ragione esprimo il disagio > di chi non conta nulla. > > Vi confesso di non riconoscermi più nel vostro mondo. > > E non per questo perdo la speranza in un futuro migliore. > > Perché vedo la politica altrove, là dove voi avete perso - assieme > all'innocenza - anche la speranza. > > Disse Danilo Dolci: "Una cosa è tendere a sostituirsi al vecchio potere e > altro è creare nuovo potere in ciascuno". > > > Alessandro Marescotti > 17/11/05 > > > -- > Mailing list News dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/news/maillist.html > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > |
- Prev by Date: "Sfruttamento del bene culturale"
- Next by Date: Mistica arte. Lettere sulla politica
- Previous by thread: "Sfruttamento del bene culturale"
- Next by thread: Mistica arte. Lettere sulla politica
- Indice: