Lettera ai leader del centrosinistra




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Sent: Thursday, November 17, 2005 9:41 PM
Subject: Lettera ai leader del centrosinistra


> Ho letto oggi sul "Corriere della Sera" che non eravate alla marcia dei
> cittadini della Val di Susa che difendevano la loro valle e la loro
salute.
>
> Qualche pagina dopo apprendo che invece eravate alla "serata-evento" in
cui
> avete invitato a cena 400 persone che fanno industria, finanza e
> informazione in Italia.
>
> Leggo testualmente: "Inviti selezionati, facce che contano, è gradito
> l'abito scuro. I Ds ne hanno organizzata una per anticipare, a
imprenditori

> e banchieri, a manager e intellettuali, le grandi linee del programma". E
> così ecco che Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell'Emilia
> Romagna, arriva assieme a Matteo Colaninno, presidente dei giovani
> industriali. Ed è tutto un valzer di parlamentari, manager e imprenditori.
> Giorgio Napolitano fa gli onori di casa. C'è ad esempio un grande ex
> dirigente della Finmeccanica, come Fabiano Fabiani. E poi gente del
calibro
> di Cesare Romiti. Accanto a Romiti siede Massimo D'Alema. E poi c'è il
> potente presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari. E poi
> ci sono tanti direttori di giornali e Tg. E c'è anche lui: Bruno Vespa.
Che
> parla al telefonino con Bossi e gli dice: "Caro Umberto! Ma certo, va
bene,> possiamo organizzare una trasmissione tutta dedicata a.".
> Non sto facendo altro che un copia e incolla del vivace articolo di
> Fabrizio Roncone, che elenca molto più minuziosamente di me i tanti
> invitati che contano per voi. E che non vengono a mangiare le salsicce del
> Festival dell'Unità ma a degustare roba fine per il loro palato. E a
> parlarvi dei loro affari, che contano più delle tartine e dello spumante
> che mescete nei loro calici. Voi forse li avete convinti. In fondo potete
> essere più graditi alla platea popolare. Pertanto siete più affidabili
> sull'alta velocità, sui rigassificatori, sulle grandi infrastrutture,
sugli
> investimenti militari, sul ponte di Messina. Non toglierete a lor signori
> le ville con piscina, i gioielli firmati, le Ferrari, i cabinati da
> crociera, anzi. E' l'occasione buona anche per voi.
>
> E allora, scusate se come privato ed umile cittadino, vi confesso tutto il
> mio più sincero disagio. Come quando salgo sul treno sbagliato che mi
porta
> nella direzione opposta.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedervi banchettare con i più potenti
uomini
> d'affari italiani mentre nessuno di voi era alla marcia della Val di Susa
> contro il tunnel in una montagna che contiene amianto e materiale
radioattivo.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere Ermete Realacci e Chicco Testa, tra
i
> fondatori della Legambiente, fare carriera e dissociarsi dal popolo della
> Val di Susa che cerca di tutelare la propria salute e la propria valle.
>
> Scusate, ma io provo disagio a leggere che Prodi definisce i
> rigassificatori di Brindisi o di Taranto "impianti assolutamente sicuri"
> quando sono invece per legge assoggettati alla direttiva Seveso per il
> rischio di "incidente rilevante".
>
> Scusate, ma io provo disagio quando Prodi passa da Taranto e non dice
nulla
> sul rischio nucleare connesso al passaggio di sottomarini Nato (se fosse
> passato vent'anni fa da Chernobyl, prima dell'esplosione, temo che avrebbe
> dormito placidamente accanto al reattore, tanto sono tecnologie sicure).
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che non ci interpellate, né quando
si
> deve fare una guerra (e ne avete fatte) né quanto si deve scrivere il
> programma.
>
> Scusare, ma io provo disagio quando vedo che interpellate moltissimo i
> vostri finanziatori.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che chi costruisce armi conta più di
> me nella scrittura del programma elettorale.
>
> Scusate, ma io provo disagio a sentire che D'Alema non avrebbe fucilato
> Mussolini e non ha mai condannato la strage di innocenti compiuta con il
> bombardamento contro la TV di Belgrado nel 1999. Lui era presidente del
> Consiglio.
>
> Scusate, ma io provo disagio a leggere, su un grande giornale nazionale,
> che Fassino si lamenta per le spese militari scese allo 0,8% del Pil e ha
> puntando il dito su Berlusconi, il tutto in un convegno con gente scelta e
> importante che opera nel settore militare.
>
> Scusate, ma io provo disagio anche solo a immaginare che in Iraq ci siano
> gli interessi petroliferi di qualche invitato; e che ai morire magari ci
> andrà un mio studente che mai avreste convinto a rischiare la pelle se
> fosse rimasta la leva.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che il sindaco di centrosinistra di
> Torino telefona alla Coca-Cola discolpandosi se il consiglio comunale ha
> votato un documento di condanna e boicottaggio della Coca Cola per le
> violazioni dei diritti umani. Gli imprevisti della democrazia sono
> veramente una vergogna.
>
> Scusate, ma io provo disagio a leggere che Michele Serra ritiene questo
> come il penultimo problema di cui la sinistra si dovrebbe occupare
> ("l'ultimo è quello della Pepsi-Cola", ha aggiunto con sarcasmo).
>
> Scusate, ma io provo disagio quando intuisco che i diritti umani contavano
> tantissimo quando venivano violati in Urss da Leonid Breznev e non contano
> più niente oggi se a violarli è uno sponsor, la Coca Cola, e se a farne le
> spese sono i lavoratori di un'altra parte del mondo.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che le torture compiute dagli
> americani pesano sul vostro cuore quanto pesavano sul cuore di Togliatti
> quelle sovietiche.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che non vi scandalizzate più e che
lo
> fate solo quando una notizia appare sulla prima pagina dei giornali.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che, ciò nonostante, in piazza per
> protestare contro il fosforo bianco e la strage di Fallujah non c'eravate,
> mentre non mancate alle cene importanti.
>
> Scusate, ma io provo disagio perché condannate le troppe TV di Berlusconi
e
> non la troppa spazzatura che c'è in TV.
>
> Scusate, ma io provo disagio perché il moderno oppio del popolo non lo
> volete distruggere ma lo desiderate nelle vostre mani.
>
> Scusare, ma io provo disagio a vedervi nelle trasmissioni spazzatura da
> otto milioni di telespettatori: Pasolini vi avrebbe condannato senza
pietà.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che - poiché c'è questa TV - della
> scuola non interessa più niente a nessuno. Un tempo l'istruzione era
> fondamentale per leggere il giornale, e venivano diffuse due milioni di
> copie dell'Unità la domenica. Oggi otto milioni di persone si raggiungono
> anche senza che sappiano leggere e scrivere. E se ciò è vero, allora
> l'obiettivo è quello di conquistare la TV e non di insegnare a leggere e a
> scrivere, anche perché - nell'era di Internet - potrebbero controllarvi
meglio.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere i banchetti del centrosinistra con
> gli industriali, i banchieri, i big del giornalismo. La P2 almeno era
> realizzata in segreto. L'espropriazione della democrazia avveniva con il
> garbo massonico. Cenavano senza far baccano, perbacco un po' di galateo.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedere che in Gran Bretagna i grandi
> finanziatori dei laburisti vengono premiati con il seggio di Lord.
>
> Scusate, ma io provo disagio - come insegnante - a constatare che la
> missione educativa di don Milani è finita, che io sono un illuso, e che il
> sacro dovere di dare una formazione culturale ai figli dei lavoratori per
> fare di loro "classe dirigente" è un'idea ormai morta e sepolta. Temo di
> capire ormai tutto il gioco. E ne provo imbarazzo. Perché mi chiederete il
> voto in nome di quegli ideali di giustizia per cui don Milani insegnava i
> più poveri a leggere e a scrivere.
>
> Scusate, ma io provo disagio nel vedere che veniamo chiamati a votare non
> per cambiare questa società ma per togliere il governo a Berlusconi. E per
> consegnare la chiavi della nazione a loro: quelli che avete invitato. Del
> resto solo loro sanno fare con professionalità, competenza, spirito
> imprenditoriale ecc. ecc. quelle cose che molti di voi non sanno fare.
>
> Scusate, ma io provo disagio al solo pensiero che Fassino non telefoni ai
> lavoratori ma ai loro datori di lavoro.
>
> Scusate se provo disagio a leggere che Giuliano Amato - quando era
> presidente del Consiglio - sia andato a parlare all'Onu della povertà
> alloggiando nel più lussuoso albergo di New York. In Congo si vive in
media
> con 110 dollari all'anno (venti centesimi di euro al giorno) e molti di
voi
> li spendono in una sola cena. Ed è ovvio che nel programma elettorale
> queste cose vengano ignorate.
>
> Scusate, ma io provo disagio quando arrivano le auto blu di grossa
> cilindrata e non sai se scenderà un esponente del centrodestra o del
> centrosinistra: avete auto uguali.
>
> Scusate, ma io provo disagio a leggere quanto guadagnate come
parlamentari,
> quanto prenderete di pensione: guadagnereste un po' della mia simpatia
> abolendo la lunga lista di privilegi parlamentari. Ma temo che non ne
> sarete capaci se e quando sarete maggioranza.
>
> Scusate, ma io provo disagio a vedervi vestiti tutti uguali: avete gli
> stessi abiti firmati, le stesse scarpe, le stesse cravatte. Comprate in
> quei negozi di lusso in cui non acquisterà mai nulla la gente che chi vi
> voterà o almeno tanti di loro.
>
> Scusate, ma io provo lo stesso disagio di quando, venti anni fa, ho
> scoperto che pensavo di acquistare un detersivo "pulito", "ecologico", "di
> sinistra", e invece compravo lo stesso detersivo di una multinazionale che
> aveva creato furbescamente una linea di prodotti "alternativi" per ragioni
> di marketing. Cambiava solo la confezione e la pubblicità. Ma il detersivo
> era lo stesso.
>
> Anche se per voi io non conto nulla, a maggior ragione esprimo il disagio
> di chi non conta nulla.
>
> Vi confesso di non riconoscermi più nel vostro mondo.
>
> E non per questo perdo la speranza in un futuro migliore.
>
> Perché vedo la politica altrove, là dove voi avete perso - assieme
> all'innocenza - anche la speranza.
>
> Disse Danilo Dolci: "Una cosa è tendere a sostituirsi al vecchio potere e
> altro è creare nuovo potere in ciascuno".
>
>
> Alessandro Marescotti
> 17/11/05
>
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