rifiuti blitz dei carabinieri nel centro-nord finivano ad ancona



da lanuovaecologia.it Lunedì 7 Novembre 2005

ECOREATI|Sventato un traffico da un milione di euro

Rifiuti, blitz Noe al Centronord

Due gli arresti e ben 31 le denunce effettuate questa mattina dai carabinieri del Noe. Fanghi industriali, lana di vetro, oli e vernici dal Nord finivano illegalmente in tre discariche dell'anconetano
Il nome scelto questa volta è “Star recycling". E l’obiettivo è un carico di rifiuti speciali: fanghi industriali, miscele di rifiuti, lana di vetro, oli e vernici. Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) e del comando provinciale di Ancona, sono impegnati a eseguire perquisizioni e sequestri in impianti per il trattamento dei rifiuti in tutto il Centro-nord.
L’operazione giunge al termine di due anni di indagini sugli ingenti flussi di rifiuti speciali provenienti da impianti ubicati nel Nord Italia e inviati per il recupero "fittizio" alla ditta Recomat di Corinaldo (An).
Due le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, firmate dal Giudice delle indagini preliminari di Ancona, Francesca Grassi su richiesta del pubblico ministero, Paolo Gubinelli, nei confronti dei titolari di una società di gestioni dei rifiuti. A queste si sono poi aggiunte altre 31 persone denunciate.
I carabinieri hanno posto fine a un traffico illecito di circa 20.000 tonnellate di rifiuti speciali, che avrebbe fruttato almeno un milione di euro. Sono 22 gli impianti di gestione rifiuti coinvolti, con 6 aziende di trasporto, 3 ditte di intermediazionee 3 discariche pubbliche. Oltre all'articolo 53 bis del decreto Ronchi (traffico illecito di rifiuti), le forze dell’ordine hanno contestato la falsità in certificazioni funzionali agli illeciti e la truffa aggravata ai danni della Regione Marche.
I rifiuti venivano falsamente classificati come imballaggi misti e destinati per il recupero all’impianto Recomat di Corinaldo che, a sua volta, li riclassificava quali residui provenienti dalla sua attività di recupero e li destinava "tal quali" nelle discariche anconetane di rifiuti urbani di Corinaldo, Castelcolonna e Sogenus di Moie, lucrando così sui bassi costi applicati dalle discariche di rifiuti urbani marchigiane.
Diverse le società coinvolte nel corso dell'operazione. Nelle tre discariche anconetane finivano gli scarti pericolosi di aziende del Veneto, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia-Romagna.