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genova ospedale di vallata molti dubbi qualche certezza
- Subject: genova ospedale di vallata molti dubbi qualche certezza
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 14 Oct 2005 06:54:09 +0200
La gestione della salute nella nostra regione è da sempre
un grande problema, lo è per diverse ragioni: Innanzitutto la nostra regione è
la regione del nord con il maggior tasso di reati ambientali, questo in parole
povere nel caso della salute vuol dire che il basso livello di controllo del
territorio esercitato dalle amministrazioni locali e dalle agenzie pubbliche ha
delle ricedute sul piano della salute e in particolare sui conti pubblici di
livello catastrofico.
Tutti insegnano dai nonni ai professori di medicina
dell'università che il modo migliore per curarsi è non ammalarsi e per non
ammalarsi bisogna fare una vita sana , avere una alimentazione corretta, non
vivere e/o convivere con sorgenti pericolose di fattori nocivi: fumi,
liquami, rumori, onde elettromagnetiche e altro ( molto altro ).
In fondo alla filiera ( prima dell'obitorio si intende )
ci sono gli ospedali, presidio tecnico necessario alla tutela della salute , ma
appunto l'ultimo, quello per l'urgenza , quello che sancisce la sconfitta della
qualità del vivere sacrificata ad altro.
A fronte di una martellante campagna sostenuta in tutta
Italia dalle case farmaceutiche e dai progettisti e costruttori di
apparecchiature medicali ( a Genova siamo i primi in Italia in questo comparto
industriale ) che campano tutti sulle nostre vere e presunte malattie, ogni
bravo politico che si rispetti ha lanciato negli anni il solito proclama :
nessuno toccherà il tuo ospedale.
A Genova negli anni sono stati costruiti gli ospedali di
quartiere con spese di costruzione e di gestione enormi, con doppioni senza
senso alla ricerca di un consenso politico e di una redditività per i privati
che ha dato sempre buoni frutti ( a loro ).
In questa gara allo spreco destra e sinistra si sono
espresse al meglio e senza nessuna apparente differenza hanno promesso un nuovo
ospedale di vallata in Val Polcevera ( in cui convivono già tre presidi
ospedalieri ).
Così i soldi che potrebbero servire per migliorare la
qualità della vita in valle , per la prevenzione, per l'assistenza domiciliare,
per il controllo del territorio, li regaliamo ad una azienda la : Pirelli
re, che non ha mai costruito un ospedale, che non ha alcun interesse sulla
qualità della vita a Genova , che ha solo il pregio di essere la proprietaria di
un'area dismessa di grande importanza per la valle e ha la capacità di far
lavorare promotori e avvocati per imporre una scelta insensata alla
città.
Già ora il livello stimato di posti letto per acuti è del
40% superiore alla necessità, di posti per riabilitazioni post-acuti per tutto
il ponente non ce ne sono abbastanza ( la riabilitazione te la fai a casa o a
pagamento ), diciamo che ne servirebbero 250-300 ( per tutto il ponente non solo
per la Val Polcevera ).
In più i soldi per adeguare l'unico presidio ospedaliero
completo del ponente ( Sampierdarena ) non ci sono , servirebbero 100
milioni di euro che non ci sono nel bilancio.
E allora cosa si fa? Si investono soldi ( che non ci sono
) per un ospedale da 220 letti che costerà 70 milioni di euro all'anno ( a dir
poco ) per la gestione , profitti certi ( per i privati), costi sicuri (
per i cittadini ), ma avete un'idea di quanta prevenzione si potrebbe fare con
70 milioni di euro all'anno senza far spostare da casa nessuno?
In più in questa città dove tutto è possbile, ma la
variante è una certezza ( se a contrattare sono i poteri forti ) ecco che i
nostri valenti urbanisti dovrebbero spiegarci alcune cose. Come hanno fatto a
prevedere per il sito dell'ospedale in vallata un'area che è manifestamente
ambientalmente incompatibile.
In attesa che Berlusconi ( e magari Prodi , se ben
"consigliato") promulghi una legge ad oc, la legge dice che un ospedale non può
essere costruito ex novo accanto a una ferrovia , accanto a un centro logistico
, si , fanno rumore , molto rumore, troppo rumore: O, certo, i validi
costruttori potrebbero dire: ma noi costruiremo con materiali fonoassorbeti,
mettiamo una galleria , erigiamo una palizzata , i fonometri delle agenzie
pubbliche potranno verificare che la pace e il silenzio dei nostri malati non
sarà scalfita ne da un fischio di treno ne da un container caricato su un
camion. Anche questa è una verità per chi se la vuole trangugiare ( ma chi paga
? ).
Poi c'è un altro esempio luminoso nella quale i nostri
amministratori pubblici si sono distinti in maniera fulgida.
Sulla strada dell'operazione Fiumara tutti hanno guardato
dall'altra parte e si sono ( vedi il caso ) dimenticati di fare un attento
studio sulla viabilità della zona ( che non è roba da architetti, si sa , che ci
pensino i vigili ), il disastro è sotto gli occhi di tutti ( e anche i costi
economici e ambientali che la città deve sopportare ), a Rivarolo per l'ospedale
siamo nella stessa situazione, l'urbanista con leggiadria ha disegnato un bel
quadretto, fatto una bella piantina , al traffico ( l'ospedale è notoriamente
uno dei più terrificanti attrattori di traffico ), al rumore ci pensino i
vigli.
Magari sono gli stessi che hanno girato la testa per
Fiumara e si preparano a fare altrettanto per i grattacieli di Renzo Piano agli
Erzelli, ma noi dobbiamo beccarci sempre gli stessi ?
Ci sarà un urbanista che seguendo le lezioni dei grandi
maestri ( a Genova l'unico che ha cercato di lavorare Astengo lo abbiamo mandato
sotto processo ) abbia uno scatto di orgoglio e faccia il suo lavoro
nell'interesse di chi gli paga lo stipendio ( noi ) e non di chi vende fumo
nell'interesse degli amici del quartierino , dei principi della rendita
fondiaria, del conflitto di interessi?
Questo noi ambientalisti chiediamo ai tecnici, di fare
onestamente il loro lavoro, questo noi ambientalisti chiediamo ai politici di
fare onestamente il loro lavoro.
Sembra una richiesta semplice, le risposte latitano. Come
mai ?
adrea agostini
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