Cernobyl: risposta di Legambiente su dati AIEA incidente 1986



PER RED. CRONACA - ATTUALITA'

Si invia comunicato stampa su risposta di Legambiente rispetto alla
pubblicazione del Rapporto dell'AIEA su incidente di Cernobyl.

Si prega di dare la notizia.

Cordiali saluti,

simonetta grechi
Legambiente

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CERNOBYL, RAPPORTO ONU

LEGAMBIENTE: "ASSURDO RIDIMENSIONARE UNA DELLE PIU' GRANDI CATASTROFI
NUCLAERI DEL NOSTRO TEMPO"

L'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA CHIEDE RISPETTO PER LE VITTIME DELL'INCIDENTE

 Rispetto per le vittime di Cernobyl: non solo per coloro che sono morti in
seguito all'incidente nucleare avvenuto quasi venti anni fa, ma anche per
le persone che ancora oggi vivono nelle aree contaminate.
E' quello che chiede Legambiente in seguito alla presentazione del
documento sul disastro nucleare elaborato  dal "Forum Cernobyl", composto
da un centinaio di scienziati, e raccolto in tre volumi per un totale di
circa 600 pagine. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dell'Onu,
uno degli organismi coinvolti nello studio insieme all'Organizzazione
Mondiale della Sanità, riassume con una "riduzione ai minimi termini"
l'incidente avvenuto nel 1986. Si parla di circa 50 morti direttamente
correlabili alla catastrofe nucleare e di danni di gran lunga minori alle
previsioni come se altri dati, quelli che parlano di incremento di malattie
e di numeri ben più elevati di decessi appartenessero ad un'altra storia.

"Tra poco si dirà che a Cernobyl non è successo nulla. Nessuno vuole
entrare nel balletto dei numeri dei deceduti, ma è assurdo ridimensionare
una delle più grandi catastrofi nucleari del nostro tempo." Così
Legambiente, per voce del coordinatore nazionale del Progetto Cernobyl,
Angelo Gentili commenta con stupore e disappunto lo studio pubblicato in
questi giorni a Vienna in occasione di un convegno sull' "eredità" di
Cernobyl.

"La realtà - continua Gentili - è che gli effetti dell'incidente di
Cernobyl si fanno ancora sentire. In Bielorussia il tasso di natalità è
diminuito del 50 per cento, mentre si registra un forte aumento dei casi di
cancro tiroideo''.
Non solo l'associazione ambientalista di contro ai dati del Forum Cernobyl,
porta come esempio  il caso del prof. Youri Bandazhevsky, anatomo-patologo,
che lavorando per nove anni nei territori contaminati ha scoperto che il
Cesio 137 distrugge progressivamente gli organi vitali. Non solo nelle sue
ricerche ha scoperto anche un tipo di cardiopatia direttamente correlabile
alla presenza di Cesio nell'organismo. Proprio questo medico dopo aver
pubblicato le sue scoperte è stato arrestato e condannato per presunta
corruzione.

"Preoccupa- continua Angelo Gentili di Legambiente- anche il ritorno delle
popolazioni nelle aree contaminate. Sono rientrate nei pressi della
centrale più di mille persone che mangiano tutti i giorni cibo fortemente
radioattivo e bevono acqua ai radionuclidi con conseguenze gravi per la
loro salute i cui effetti si avranno tra decenni. In quelle zone aumentano
le malattie, ospedali che non hanno farmaci, intere popolazioni rassegnate
e abbandonate a sé stesse''.

Legambiente continua ad operare nelle aree contaminate con progetti di
cooperazione nelle aree contaminate. Per il ventennale organizzerà
iniziative e manifestazioni per ribadire i danni causati dall'utilizzo
dell'energia atomica.