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Piani di lottizzazione a Siracusa
- Subject: Piani di lottizzazione a Siracusa
- From: "Giuseppe Palermo" <peppe_palermo at aliceposta.it>
- Date: Tue, 26 Jul 2005 09:42:17 +0200
- Importance: Normal
Da: siracusa at entefaunasiciliana.it [mailto:siracusa at entefaunasiciliana.it] Il Ponte sabato 23 luglio 2005 Siracusa. Al quarto piano di palazzo Vermexio si sanano ancora vecchi provvedimenti I PIANI DI LOTTIZZAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE LA GIUNTA PERDE LE COMPETENZA A LUNGO VANTATE Giuseppe Palermo: "Una vittoria per la trasparenza" Giuseppe Palermo, Segretario dell'Associazione per la Difesa delle Coste, fondata per iniziativa di un gruppo di Siracusani tra cui Enzo Maiorca, Paolo Giansiracusa, Corrado Piccione, Davide Bruno. Come giudica la vicenda del voto in Consiglio del piano di lottizzazione di Asparano? Non si tratta solo di Asparano, ma di altri sei piani, per limitarsi a quelli che finora sono stati portati in Consiglio. È un avvenimento importante. Si tratta, al di là della singola vicenda, della riappropriazione da parte dei cittadini tutti di un fondamentale diritto alla trasparenza, negato pertinacemente e a lungo dall'Amministrazione, la quale alla fine si è dovuta piegare. Da adesso si volta pagina: la competenza per l'approvazione dei piani di lottizzazione è del Consiglio e non della Giunta. Come si è arrivati a questo? Tutto ha avuto inizio con una diffida presentata dall'Ente Fauna Siciliana nel giugno 2003, nella quale si richiamava un parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa dove, appunto, si era statuito che "anche per i piani attuativi degli strumenti urbanistici generali resta ferma la competenza del Consiglio Comunale". In quella diffida si invitava l'Amministrazione ad annullare l'atto illegittimo con cui nel febbraio 2002 era stata approvata la lottizzazione di Asparano. Cosa rispose il Comune? Alla prima diffida non rispose. Ad una seconda, dell'ottobre, accompagnata da un ricorso con cui si impugnava il silenzio, dichiarò con una nota dell'Assessore Reale di non condividere (!) l'interpretazione del CGA, e di attendere "ulteriori approfondimenti". Nell'aprile 2004 però l'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, evidentemente di diverso avviso, impose all'Amministrazione "di adottare i necessari provvedimenti in autotutela, finalizzati alla regolarizzazione degli atti approvativi dei piani di lottizzazione in argomento, dandone immediata comunicazione a questo assessorato". E il Comune? Ancora niente. L'Ufficio Urbanistica approntò bensì una proposta di delibera, che però non fu trasmessa al Consiglio. Fu necessaria, nel novembre successivo, una nuova diffida dell'Ente Fauna, mandata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica. A questa fece seguito una nuova ingiunzione dell'Assessorato Regionale (29 novembre 2004), in cui si diffidò il Comune a procedere "celermente" (!) alla convocazione del Consiglio e a trasmettere copia degli atti approvati. E allora? Finalmente il 21 febbraio, salvo errore, i piani sono stati messi all'ordine del giorno del Consiglio. Ma quanto al loro esame, si è resa necessaria un'ennesima diffida dell'Ente Fauna, poche settimane fa, e solo il 14 di questo mese sono stati approvati. Come spiega il fatto che l'Amministrazione, che ha sempre avuto la maggioranza anche in Consiglio, l'abbia portata così per le lunghe, per oltre due anni, quando avrebbe potuto provvedere subito e senza problemi alla convalida dei piani, eliminando ogni contenzioso? Questo lo chieda a loro. È un fatto che sulla base di piani che lo stesso Assessorato regionale ha dichiarato illegittimi sono state rilasciate concessioni ed erogati contributi. Non si tratta di bazzecole. E sulle modalità di approvazione? C'è molto da ridire. Trovo assai grave, per limitarmi ad Asparano, che un piano di lottizzazione su cui è pendente un ricorso amministrativo (Tar Catania, n° 1135/2003 del Registro Generale) sia stato esaminato senza che il Consiglio abbia potuto avere visione del ricorso stesso. Si badi, il Consiglio non doveva decidere nel merito del progetto, ma appunto sulla legittimità del piano attuativo, oltre che sulla sua congruità con le previsioni di prg: era diritto e dovere dei consiglieri, perciò, prendere visione di quel ricorso. Si tratta dell'ennesima manifestazione di arroganza di cui, su questa vicenda, ha dato prova l'Amministrazione. Ancora più grave è che, assieme al piano di lottizzazione relativo all'area C12, non sia stato portato in Consiglio quello relativo all'area antistante ex F2C, per la quale pure è stata rilasciata concessione edilizia (n° 4628 del 17 dicembre 2003). Perché questa omissione? Cosa si vuole nascondere? Ritiene che l'opposizione abbia fatto la sua parte? Non so spiegarmi il "profilo basso" tenuto su una questione così importante, che va molto al di là del caso specifico: è un fatto che l'opinione pubblica non ne sa niente. Credo che su tutto ciò occorra riflettere. Marina De Michele
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