Appello agli amici che possono fare qualcosa
- Subject: Appello agli amici che possono fare qualcosa
- From: "Giuseppe Palermo" <peppe_palermo at aliceposta.it>
- Date: Thu, 30 Jun 2005 20:52:24 +0200
- Importance: Normal
Nel silenzio assoluto della stampa (con l’eccezione
del Sole 24 Ore) e nel balbettio penoso dell’opposizione, la Camera dei
Deputati ha approvato la cosiddetta legge Lupi sul “governo del
territorio”. Già da quel che se ne sapeva era giustificato il più vivo
allarme (si veda, per una documentazione completa e continuamente aggiornata,
il sito di E. Salzano, www.eddyburg.it, insieme all’altro ugualmente
benemerito www.patrimoniosos.it). Ma una lettura attenta del testo appena votato lascia senza
parole. Non mi riferisco tanto alle prevedibili goffaggini degli articoli “ideologici”,
come l’art. 2, dove vengono chiariti gli obiettivi
di tale “governo”, vale a dire prima di tutto lo “sviluppo”
del territorio e, “altresì” (!), “l’urbanistica,
l’edilizia, l’insieme dei programmi infrastrutturali,
la difesa del suolo, la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali, la
tutela della concorrenza”, ecc. E nemmeno alle continue manifestazioni di
barbarie giuridica, come quando per es. (art. 4) si prevede la possibilità per
lo stato di definire “prioritariamente attraverso gli strumenti di
programmazione negoziata” interventi di riqualificazione delle aree
depresse (evidentemente in deroga alla pianificazione ordinaria, i famosi “accordi
di programma”, i “poli turistici” e simili porcate). O si veda il combinato disposto, micidiale, degli art. 6
comma 5 (destinazione d’uso) e 9 comma 3 (perequazione, la quale tuttavia
si attua “indipendentemente dalla specifica destinazione d’uso”).
Come sempre, la parte più insidiosa è la meno visibile, mi riferisco al lungo elenco
di articoli abrogati della Legge Urbanistica, quella
vera: si va dai contenuti del Prg (art. 7) alle
modalità di pubblicazione (art. 9), al venir meno della competenza dei consigli
comunali nell’approvare i piani di lottizzazione, agli standard
urbanistici. Un disastro. E del resto, cosa aspettarsi
dal governo di un tizio che si è arricchito riciclando denaro sporco in
speculazioni edilizie, girando “con l’assegno in bocca” e
comprandosi i permessi e le licenze? Basta, io non sono addetto ai lavori, non ne capisco, e va bene. Ma dove diamine
sono andati a finire gli addetti ai lavori? Se ancora
ce n’è qualcuno in giro, che si faccia vivo, questo è il momento. Non
importa se scrivendo un articolo o andando davanti al Senato con un cartello in
mano. Forse prima dell’approvazione definitiva si può ancora salvare qualcosa.
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