Per un altro modello economico e sociale ligure



Una sempre piu' marcata sofferenza e diffidenza si stanno diffondendo nella
societa' civile, nei comitati, nelle associazioni liguri nei confronti
della preparazione delle prossime elezioni regionali da parte delle forze
politiche.
Molti si lamentano del Politicismo, del verticismo, della scelta dei
candidati a prescindere da obiettivi e programmi.
Al di la' di uno sbocco elettorale (non scontato), ci interroghiamos ucome
sia possibile costruire una Regione Liguria Solidale, Vivibile, Pacifista.
Per questo un gruppo di persone, appartenenti a differenti espressioni
della societa' civile  e dei fermenti che si sono manifestati in questi
anni, si da' appuntamento per la seconda meta' di settembre per costruire
una rete delle esperienze e delle lotte che non venga marginalizzata
dall'asfittico dibatitto politico.
Per il momento concordiamo su due priorita':
1. un'economia alternativa alla globalizzazione neoliberista che produce
guerre e sfruttamento nel Sud del mondo e Precarieta' e Devastazione
ambientale nella nostra Regione (non vogliamo farci soffocare dai container);
2. una ripresaa gestione comune dei beni e dei servizi essenziali (acqua,
trasporti, sanita', scuola) contrastando i processi di privatizzazione e di
dequalificazione in atto.

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PER UN ALTRO MODELLO ECONOMICO E SOCIALE LIGURE

Rivolgiamo un appello a tutti e tutte coloro che si impegnano per una
Regione Liguria più vivibile, ritenendo che le prossime elezioni regionali
rappresentino un'importante occasione per dare una svolta rispetto ad un
modello economico-sociale che consideriamo, oltre che estremamente dannoso
per le presenti e soprattutto future generazioni, ormai destinato ad essere
superato dalla Storia.
Siamo uomini e donne che in questi anni si sono impegnati per la
salvaguardia del territorio e della salute di abitanti e lavoratori per 
-	un'economia equilibrata che prendesse atto dell'impossibilità di una
continua crescita quantitativa della produzione a livello mondiale e del
modello globalizzato che produce, nel nostro territorio, mostruose servitù
da porto container e da industrie pesanti e obsolete e, nel Sud del mondo,
sfruttamento forsennato di risorse umane ed ambientali,
-	una politica energetica differente che riduca i consumi superflui e trovi
un'alternativa ai combustibili fossili, consentendoci, tra l'altro,
l'affrancamento dalle servitù da petrolio e petrolchimico,
-	la difesa dei cosiddetti "beni comuni", primo fra tutti l'acqua,
-	una gestione del territorio basata sulla protezione dell'ambiente e sul
riuso delle aree con una diminuzione dei volumi costruiti e ricostruibili
sia sulle coste che nell'entroterra, attraverso il riutilizzo abitativo
ecoefficiente e la destinazione delle aree dismesse a favore di luoghi per
la socialità e di centri per la produzione locale, equa e sostenibile,
-	una gestione dei rifiuti moderna basata su riduzione, riuso, riciclaggio,
-	una mobilità sostenibile, oggi gravemente ostacolata dalle politiche di
privatizzazione e di riduzione delle tasse (ai ricchi),
-	una Sanità pubblica aperta a tutti gli strati della popolazione che vive
nel nostro territorio,
-	una Scuola pubblica efficace e momento di formazione culturale
interdisciplinare e interculturale.

Ci rivolgiamo alle donne ed agli uomini che hanno coltivato e coltivano il
sogno di una Liguria diversa. A tutti coloro che hanno avvertito il segno
dei giorni di Genova del Luglio 2001: gli oppressi che riprendevano la
parola, gli ultimi che si rimettevano in cammino, una nuova generazione che
scopriva il gusto e l'importanza dell'impegno politico.
Siamo convinti che solidarietà, lotta contro la globalizzazione
neoliberista e impegno per una Liguria risanata siano le facce di una
stessa medaglia.
Negli ultimi anni, sterminio per fame e per malattie altrimenti curabili,
inaccessibilità all'acqua potabile, sfruttamento inumano della forza
lavoro, inquinamento dello biosfera e avvelenamento dei mari sono
proseguiti senza alcun freno, garantendo il massimo di profitto alle
transnazionali che incamerano nelle loro mani ricchezze superiori a quelle
del Prodotto Interno Lordo di interi paesi. E' lo stesso sviluppo economico
neoliberista che prevede la chiusura delle attività economico-produttive
delle nostre vallate, diffondendo disoccupazione, e le ricolloca nel Sud
del mondo, dove il costo del lavoro è più basso perché è possibile
sfruttare indiscriminatamente uomini e ambiente. Poi, grazie anche al
prezzo del petrolio forzatamente basso, quegli stessi prodotti frutto del
saccheggio dei paesi poveri possono essere trasportati nei nostri
territori, usufruendo di condizioni particolarmente favorevoli offerte
dalle piattaforme logistiche (riempimenti senza freni e canoni a prezzi
stracciati).
Vogliamo trovare un'alternativa alle politiche di retroguardia, che
propongono visioni economicistiche scellerate e senza futuro come quelle
fondate sullo sfruttamento della risorsa petrolio, micidiale per il pianeta
e destinata a un rapido esaurimento.
Una guerra economica e sociale, oltre che militare, è stata dichiarata dai
paesi più ricchi contro l'intera umanità. Una guerra che uccide con l'arma
del debito e degli aggiustamenti strutturali, con il controllo delle
proprietà intellettuale da parte delle multinazionali e con la demolizione
di ogni straccio di legislazione sociale che sia di impedimento alla
devastante e libera espansione del mercato. Una guerra che uccide con la
crescita senza precedenti delle spese militari e con la costruzione di
nuovi sistemi di morte come lo scudo stellare. Una guerra che vuole essere
permanente, sovrana regolatrice della dittatura del mercato, volano
ricercato per superare ogni recessione e far girare al massimo la macchina
dell'ingiustizia.
E questo a Genova, come a Savona e a La Spezia, significa ampliamento senza
limite dei riempimenti portuali, aumento del traffico petrolifero (come nel
caso del nuovo oleodotto per la Germania, eufemisticamente chiamato
"microtunnel"), devastazione dei quartieri periferici, accentramento dei
poteri e svilimento delle autonomie locali.
Nello stesso tempo le politiche di privatizzazione, insieme alla
diminuzione delle tasse per i settori più ricchi della popolazione, oltre
ad espropriare la collettività del controllo sulla gestione dei beni
comuni, stanno conducendo allo sfascio i servizi pubblici. Il caso dei
trasporti, soffocato dall'inerzia delle pubbliche amministrazioni, troppo
tiepide a introdurre facilitazioni per i trasporti pubblici e limitazioni
per quelli privati, e dalla diminuzione dei trasferimenti statali e
regionali, è emblematico.
Reintrodurre una diversa fiscalità progressiva, costruire le infrastrutture
per il trasporto pubblico in sede propria, scoraggiare l'uso dei mezzi
privati e lo spostamento delle merci tramite TIR, sono obiettivi
imprescindibili per una Liguria efficiente e rispettosa del diritto alla
mobilità.
La politica neoliberista ha bisogno per essere attuata di una dose molto
ampia di autoritarismo e di concentrazione dei poteri.
Il governo e gli enti locali indirizzano i finanziamenti in attività
speculative nei centri-città, consegnando i quartieri periferici
all'abbandono, anticipazione di future speculazioni. Le istituzioni locali
risultano, pertanto, sempre più distanti dai cittadini e incapaci anche
solo di comprendere i problemi di gestione di un territorio. Ciò determina,
tra l'altro, la nascita di localismi esasperati e razzisti.
Noi, al contrario, siamo convinti che vadano sviluppate politiche di
partecipazione popolare che coinvolgano i cittadini.
Veniamo da storie, culture, pratiche e percorsi diversi. E' la nostra
forza. Ci sentiamo inseriti in un movimento mondiale che riflette e discute
sulla possibilità di una reale alternativa, con una modifica radicale dei
saperi - rimettendo al centro del processo educativo la formazione e la
scuola come diritti per tutte e tutti -, delle produzioni e degli stili di
vita, a cominciare, dal ripensamento dei consumi e dal rifiuto di
utilizzare cibi geneticamente modificati, rilanciando l'agricoltura
biologica e locale, per continuare con la radicale ed indifferibile messa
in discussione dei rapporti di produzione.
Vogliamo rilanciare le campagne
-	contro la produzione e il commercio delle armi e per la riconversione
delle aziende che anche sul nostro territorio producono morte, puntando
allo sviluppo delle tecnologie per la tutela ambientale;
-	per il boicottaggio di aziende e marchi responsabili di gravi violazioni
di diritti e di criminali attacchi all'ecosistema;
-	per la difesa e l'estensione delle garanzie dello Statuto dei Lavoratori
e la lotta contro ogni forma di precariato;
-	per l'affermazione dei principi di civiltà e di giustizia violati dalla
legge sull'immigrazione Bossi-Fini,
-	per gli acquisti trasparenti e la sicurezza alimentare;
-	contro la Nato, oggi più che mai mero strumento del potere "imperiale", e
per l'affermazione di pratiche di diplomazia "dal basso" che perseguano
reali obiettivi di pace e rispetto tra i popoli;
-	per riaffermare la difesa e la riqualificazione della scuola e della
sanità pubbliche.
Le pratiche della nonviolenza attiva, della testimonianza, del digiuno,
della preghiera, della disobbedienza civile e sociale, della resistenza e
dell'antagonismo sociale hanno grandi radici e tradizioni nel nostro Paese.
Le vogliamo usare per dare alla storia un altro segno. Un segno di civiltà. 
In breve: un'altra LIGURIA è possibile.
Vogliamo porre al centro del dibattito per la definizione di un programma
politico per le prossime tornate elettorali alcuni punti che riteniamo
fondamentali per permettere a quanti sono impegnati per la vivibilità, la
salute, il lavoro di mettersi in rete:
-	Contro la Globalizzazione neoliberista che produce sfruttamento nel Sud
del mondo e devastazione ambientale (riempimenti, grandi opere - alta
velocità ferroviaria, nuove autostrade)
-	Per il rilancio della Formazione pubblica
-	Per la difesa ed il rafforzamento della Sanità pubblica, con particolare
attenzione alle fasce più deboli della popolazione presente sul nostro
territorio (anziani, migranti)
-	Per una politica dei Rifiuti basata sul Riuso e il Riciclo e per una
Mobilità pubblica efficace
-	Contro le politiche di privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici
-	Per una fiscalità più equa che, anche attraverso un maggiore impegno nel
combattere tutte le forme di evasione e nel colpire le rendite
parassitarie, garantisca la redistribuzione del reddito attraverso un reale
ed efficiente sistema di sicurezza sociale.

STIAMO ORGANIZZANDO UNA ASSEMBLEA/CONFRONTO PER IL MESE DI  SETTEMBRE
Chiediamo a tutti coloro che sono interessati a questo percorso di
sottoscrivere questo appello
Inviando una mail a liguria at forumambientalista.it

primi firmatari (in ordine temporale)

Antonio Bruno - Forum Ambientalista, Deborah Lucchetti -  Rete Lilliput,
Rita Lavaggi - coordinamento per la difesa scuole pubbliche, Marina
Amatucci - Coordinamento Comitati del Ponente Genovese, Ennio Cirnigliaro -
Forum Sociale della Valpolcevera, Giuseppe Gonella - Forum Sociale Ponente
Genovese, Giancarlo Bonifai - gia' assessore comune di Genova, 
Edoardo Baraldi - Sestri Levante, Roberto Melone - Forum Sociale Ponente
Savonese, Gennaro Valerio - Medici per l'Ambiente, 
Tiziana Bonora - Bottega del mondo - Progetto Continenti Finale Ligure,
Umberto Mongiardini - Coordinamento Comitati del Ponente Genovese, Nella
Pagnini - Comitato Pegli Lido, Bruno Marcenaro - Coordinamento Comitati del
Ponente Genovese, Sergio Acquilino - Liberta' e Giustizia Celle Ligure,
Angelo Guarnieri - psichiatra e poeta Arenzano, Giacomo Casarino -
universita' di Lettere, Mauro Solari - assessore Provincia Genova, Franco
Zunino - Presidente del Consiglio Provinciale Savona, Pietro Armonia -
Forum Sociale della Valpolcevera, Davide Ghiglione - Forum Sociale della
Valpolcevera, Teresa Civardi - Forum Sociale Ponente Genovese, Grazia
Cenname - Forum Sociale Ponente Genovese, Paola Conte - Forum Sociale
Ponente Genovese, Roberto Giannini - Forum Sociale Ponente Genovese, Andrea
Agostani - Legambiente, Alessandro Calo - Legambiente, Paola Brogi, Fabio
Pastorino, Giustizia Liberta' Celle.

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"Eppure il vento soffia ancora...."

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antonio bruno   FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa
dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova
nel luglio 2001.
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400  intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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