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Per un altro modello economico e sociale ligure
- Subject: Per un altro modello economico e sociale ligure
- From: antonio bruno <bruno at aleph.it>
- Date: Mon, 02 Aug 2004 08:06:35 +0200
Una sempre piu' marcata sofferenza e diffidenza si stanno diffondendo nella societa' civile, nei comitati, nelle associazioni liguri nei confronti della preparazione delle prossime elezioni regionali da parte delle forze politiche. Molti si lamentano del Politicismo, del verticismo, della scelta dei candidati a prescindere da obiettivi e programmi. Al di la' di uno sbocco elettorale (non scontato), ci interroghiamos ucome sia possibile costruire una Regione Liguria Solidale, Vivibile, Pacifista. Per questo un gruppo di persone, appartenenti a differenti espressioni della societa' civile e dei fermenti che si sono manifestati in questi anni, si da' appuntamento per la seconda meta' di settembre per costruire una rete delle esperienze e delle lotte che non venga marginalizzata dall'asfittico dibatitto politico. Per il momento concordiamo su due priorita': 1. un'economia alternativa alla globalizzazione neoliberista che produce guerre e sfruttamento nel Sud del mondo e Precarieta' e Devastazione ambientale nella nostra Regione (non vogliamo farci soffocare dai container); 2. una ripresaa gestione comune dei beni e dei servizi essenziali (acqua, trasporti, sanita', scuola) contrastando i processi di privatizzazione e di dequalificazione in atto. ----------------------------------- PER UN ALTRO MODELLO ECONOMICO E SOCIALE LIGURE Rivolgiamo un appello a tutti e tutte coloro che si impegnano per una Regione Liguria più vivibile, ritenendo che le prossime elezioni regionali rappresentino un'importante occasione per dare una svolta rispetto ad un modello economico-sociale che consideriamo, oltre che estremamente dannoso per le presenti e soprattutto future generazioni, ormai destinato ad essere superato dalla Storia. Siamo uomini e donne che in questi anni si sono impegnati per la salvaguardia del territorio e della salute di abitanti e lavoratori per - un'economia equilibrata che prendesse atto dell'impossibilità di una continua crescita quantitativa della produzione a livello mondiale e del modello globalizzato che produce, nel nostro territorio, mostruose servitù da porto container e da industrie pesanti e obsolete e, nel Sud del mondo, sfruttamento forsennato di risorse umane ed ambientali, - una politica energetica differente che riduca i consumi superflui e trovi un'alternativa ai combustibili fossili, consentendoci, tra l'altro, l'affrancamento dalle servitù da petrolio e petrolchimico, - la difesa dei cosiddetti "beni comuni", primo fra tutti l'acqua, - una gestione del territorio basata sulla protezione dell'ambiente e sul riuso delle aree con una diminuzione dei volumi costruiti e ricostruibili sia sulle coste che nell'entroterra, attraverso il riutilizzo abitativo ecoefficiente e la destinazione delle aree dismesse a favore di luoghi per la socialità e di centri per la produzione locale, equa e sostenibile, - una gestione dei rifiuti moderna basata su riduzione, riuso, riciclaggio, - una mobilità sostenibile, oggi gravemente ostacolata dalle politiche di privatizzazione e di riduzione delle tasse (ai ricchi), - una Sanità pubblica aperta a tutti gli strati della popolazione che vive nel nostro territorio, - una Scuola pubblica efficace e momento di formazione culturale interdisciplinare e interculturale. Ci rivolgiamo alle donne ed agli uomini che hanno coltivato e coltivano il sogno di una Liguria diversa. A tutti coloro che hanno avvertito il segno dei giorni di Genova del Luglio 2001: gli oppressi che riprendevano la parola, gli ultimi che si rimettevano in cammino, una nuova generazione che scopriva il gusto e l'importanza dell'impegno politico. Siamo convinti che solidarietà, lotta contro la globalizzazione neoliberista e impegno per una Liguria risanata siano le facce di una stessa medaglia. Negli ultimi anni, sterminio per fame e per malattie altrimenti curabili, inaccessibilità all'acqua potabile, sfruttamento inumano della forza lavoro, inquinamento dello biosfera e avvelenamento dei mari sono proseguiti senza alcun freno, garantendo il massimo di profitto alle transnazionali che incamerano nelle loro mani ricchezze superiori a quelle del Prodotto Interno Lordo di interi paesi. E' lo stesso sviluppo economico neoliberista che prevede la chiusura delle attività economico-produttive delle nostre vallate, diffondendo disoccupazione, e le ricolloca nel Sud del mondo, dove il costo del lavoro è più basso perché è possibile sfruttare indiscriminatamente uomini e ambiente. Poi, grazie anche al prezzo del petrolio forzatamente basso, quegli stessi prodotti frutto del saccheggio dei paesi poveri possono essere trasportati nei nostri territori, usufruendo di condizioni particolarmente favorevoli offerte dalle piattaforme logistiche (riempimenti senza freni e canoni a prezzi stracciati). Vogliamo trovare un'alternativa alle politiche di retroguardia, che propongono visioni economicistiche scellerate e senza futuro come quelle fondate sullo sfruttamento della risorsa petrolio, micidiale per il pianeta e destinata a un rapido esaurimento. Una guerra economica e sociale, oltre che militare, è stata dichiarata dai paesi più ricchi contro l'intera umanità. Una guerra che uccide con l'arma del debito e degli aggiustamenti strutturali, con il controllo delle proprietà intellettuale da parte delle multinazionali e con la demolizione di ogni straccio di legislazione sociale che sia di impedimento alla devastante e libera espansione del mercato. Una guerra che uccide con la crescita senza precedenti delle spese militari e con la costruzione di nuovi sistemi di morte come lo scudo stellare. Una guerra che vuole essere permanente, sovrana regolatrice della dittatura del mercato, volano ricercato per superare ogni recessione e far girare al massimo la macchina dell'ingiustizia. E questo a Genova, come a Savona e a La Spezia, significa ampliamento senza limite dei riempimenti portuali, aumento del traffico petrolifero (come nel caso del nuovo oleodotto per la Germania, eufemisticamente chiamato "microtunnel"), devastazione dei quartieri periferici, accentramento dei poteri e svilimento delle autonomie locali. Nello stesso tempo le politiche di privatizzazione, insieme alla diminuzione delle tasse per i settori più ricchi della popolazione, oltre ad espropriare la collettività del controllo sulla gestione dei beni comuni, stanno conducendo allo sfascio i servizi pubblici. Il caso dei trasporti, soffocato dall'inerzia delle pubbliche amministrazioni, troppo tiepide a introdurre facilitazioni per i trasporti pubblici e limitazioni per quelli privati, e dalla diminuzione dei trasferimenti statali e regionali, è emblematico. Reintrodurre una diversa fiscalità progressiva, costruire le infrastrutture per il trasporto pubblico in sede propria, scoraggiare l'uso dei mezzi privati e lo spostamento delle merci tramite TIR, sono obiettivi imprescindibili per una Liguria efficiente e rispettosa del diritto alla mobilità. La politica neoliberista ha bisogno per essere attuata di una dose molto ampia di autoritarismo e di concentrazione dei poteri. Il governo e gli enti locali indirizzano i finanziamenti in attività speculative nei centri-città, consegnando i quartieri periferici all'abbandono, anticipazione di future speculazioni. Le istituzioni locali risultano, pertanto, sempre più distanti dai cittadini e incapaci anche solo di comprendere i problemi di gestione di un territorio. Ciò determina, tra l'altro, la nascita di localismi esasperati e razzisti. Noi, al contrario, siamo convinti che vadano sviluppate politiche di partecipazione popolare che coinvolgano i cittadini. Veniamo da storie, culture, pratiche e percorsi diversi. E' la nostra forza. Ci sentiamo inseriti in un movimento mondiale che riflette e discute sulla possibilità di una reale alternativa, con una modifica radicale dei saperi - rimettendo al centro del processo educativo la formazione e la scuola come diritti per tutte e tutti -, delle produzioni e degli stili di vita, a cominciare, dal ripensamento dei consumi e dal rifiuto di utilizzare cibi geneticamente modificati, rilanciando l'agricoltura biologica e locale, per continuare con la radicale ed indifferibile messa in discussione dei rapporti di produzione. Vogliamo rilanciare le campagne - contro la produzione e il commercio delle armi e per la riconversione delle aziende che anche sul nostro territorio producono morte, puntando allo sviluppo delle tecnologie per la tutela ambientale; - per il boicottaggio di aziende e marchi responsabili di gravi violazioni di diritti e di criminali attacchi all'ecosistema; - per la difesa e l'estensione delle garanzie dello Statuto dei Lavoratori e la lotta contro ogni forma di precariato; - per l'affermazione dei principi di civiltà e di giustizia violati dalla legge sull'immigrazione Bossi-Fini, - per gli acquisti trasparenti e la sicurezza alimentare; - contro la Nato, oggi più che mai mero strumento del potere "imperiale", e per l'affermazione di pratiche di diplomazia "dal basso" che perseguano reali obiettivi di pace e rispetto tra i popoli; - per riaffermare la difesa e la riqualificazione della scuola e della sanità pubbliche. Le pratiche della nonviolenza attiva, della testimonianza, del digiuno, della preghiera, della disobbedienza civile e sociale, della resistenza e dell'antagonismo sociale hanno grandi radici e tradizioni nel nostro Paese. Le vogliamo usare per dare alla storia un altro segno. Un segno di civiltà. In breve: un'altra LIGURIA è possibile. Vogliamo porre al centro del dibattito per la definizione di un programma politico per le prossime tornate elettorali alcuni punti che riteniamo fondamentali per permettere a quanti sono impegnati per la vivibilità, la salute, il lavoro di mettersi in rete: - Contro la Globalizzazione neoliberista che produce sfruttamento nel Sud del mondo e devastazione ambientale (riempimenti, grandi opere - alta velocità ferroviaria, nuove autostrade) - Per il rilancio della Formazione pubblica - Per la difesa ed il rafforzamento della Sanità pubblica, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione presente sul nostro territorio (anziani, migranti) - Per una politica dei Rifiuti basata sul Riuso e il Riciclo e per una Mobilità pubblica efficace - Contro le politiche di privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici - Per una fiscalità più equa che, anche attraverso un maggiore impegno nel combattere tutte le forme di evasione e nel colpire le rendite parassitarie, garantisca la redistribuzione del reddito attraverso un reale ed efficiente sistema di sicurezza sociale. STIAMO ORGANIZZANDO UNA ASSEMBLEA/CONFRONTO PER IL MESE DI SETTEMBRE Chiediamo a tutti coloro che sono interessati a questo percorso di sottoscrivere questo appello Inviando una mail a liguria at forumambientalista.it primi firmatari (in ordine temporale) Antonio Bruno - Forum Ambientalista, Deborah Lucchetti - Rete Lilliput, Rita Lavaggi - coordinamento per la difesa scuole pubbliche, Marina Amatucci - Coordinamento Comitati del Ponente Genovese, Ennio Cirnigliaro - Forum Sociale della Valpolcevera, Giuseppe Gonella - Forum Sociale Ponente Genovese, Giancarlo Bonifai - gia' assessore comune di Genova, Edoardo Baraldi - Sestri Levante, Roberto Melone - Forum Sociale Ponente Savonese, Gennaro Valerio - Medici per l'Ambiente, Tiziana Bonora - Bottega del mondo - Progetto Continenti Finale Ligure, Umberto Mongiardini - Coordinamento Comitati del Ponente Genovese, Nella Pagnini - Comitato Pegli Lido, Bruno Marcenaro - Coordinamento Comitati del Ponente Genovese, Sergio Acquilino - Liberta' e Giustizia Celle Ligure, Angelo Guarnieri - psichiatra e poeta Arenzano, Giacomo Casarino - universita' di Lettere, Mauro Solari - assessore Provincia Genova, Franco Zunino - Presidente del Consiglio Provinciale Savona, Pietro Armonia - Forum Sociale della Valpolcevera, Davide Ghiglione - Forum Sociale della Valpolcevera, Teresa Civardi - Forum Sociale Ponente Genovese, Grazia Cenname - Forum Sociale Ponente Genovese, Paola Conte - Forum Sociale Ponente Genovese, Roberto Giannini - Forum Sociale Ponente Genovese, Andrea Agostani - Legambiente, Alessandro Calo - Legambiente, Paola Brogi, Fabio Pastorino, Giustizia Liberta' Celle. ------------------------------- "Eppure il vento soffia ancora...." ----------------------- antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011 ----------------- visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova nel luglio 2001. ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per Genova . --------------------- aderite alla mailing list AMBIENTE LIGURIA mandando un messaggio vuoto a ambiente_liguria-subscribe at yahoogroups.com
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