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spezia sequestrati tre quintali di tonno contaminato
- Subject: spezia sequestrati tre quintali di tonno contaminato
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 8 Jul 2004 13:02:34 +0200
Il Secolo XIX WebGiovedì 8 Luglio 2004 Il Secolo XIX La Spezia, sequestrato tonno contaminato Tre quintali provenienti dall'Indonesia La Spezia. Trecento chilogrammi di tonno fresco, un'intera partita, è stata sequestrata e verrà distrutta perché i controlli effettuati dal Dipartimento di prevenzione della Asl spezzina hanno riscontrato livelli di istamina dieci volte superiori a quelli consentiti. Si tratta di tonni pescati in acque indonesiane, esportati da un'azienda di diritto olandese, trattati per essere mantenuti "freschi". In sostanza, "dopati" per durare fino a 20 giorni. La sostanza trovata nei tranci di pesce in ragione di 2.000 milligrammi per chilo è l'istamina che si forma con la perdita di freschezza del tonno, in carenza di condizioni igieniche nella preparazione e per periodi di conservazione eccessivamente prolungati. Le conseguenze per chi mangia tonno contaminato da istamina possono essere gravi: rossore, edema e difficoltà respiratorie fino allo choc anafilattico che può, in determinati casi, provocare anche la morte si legge in una nota diffusa dal servizio Asl. La partita sequestrata verrà distrutta. Il direttore del Dipartimento di prevenzione, Enzo Secco, invita ad evitare gli allarmismi ma avverte: «In linea teorica è possibile che partite simili di tonno siano finite sui banchi delle pescherie e dei supermercati. Per non correre rischi verificate sempre etichetta e provenienza». Tonno fresco "dopato" all'istamina BLITZ Il Dipartimento Prevenzione mette in guardia i consumatori non escludendo la presenza sul mercato di altre partite provenienti dall'Indonesia L'Asl spezzina sequestra una partita di tre quintali di pesce "adulterato" Belli, all'apparenza freschissimi e di un invitante colore rosso ciliegia. Tranci di tonno così belli e dall'aspetto così sano da far nascere il sospetto che forse, provenendo via Olanda da mari così lontani come quelli dell'Indonesia, nascondessero un pericolo: la presenza di istamina, una sostanza che può provocare reazioni allergiche quali rossore, edema e difficoltà respiratorie fino ad arrivare, nei soggetti più sensibili, allo choc anafilattico. Una presenza rilevata in quantità massiccie, oltre 2.000 milligrammi per chilo quando il limite massimo previsto è di 200 , e che ha portato al sequestro di 300 chili di tranci di tonno fresco prima che arrivasse nelle pescherie e nei supermercati spezzini e all'invito da parte del Dipartimento di prevenzione della Asl 5 in cui a fare attenzione a quale tonno si mangia. L'istamina è una sostanza che si forma a seguito della degradazione di alcuni componenti fisiologici del muscolo del tonno, in carenza delle condizioni igieniche nella preparazione delle materie e per periodi di conservazione eccessivamente prolungati. In un mercato globalizzato, il pericolo aumenta: il tonno sequestrato, per esempio, veniva da un'azienda olandese che a sua volta lo aveva importato dall'Indonesia. E non si trattava di pesce surgelato o congelato, ma di pesce fresco al quale il produttore, con una serie di accorgimenti, aveva garantito un periodo di conservazione di 20 giorni; tra i trucchi usati per conservarlo più a lungo e dargli il colore rosso, c'è il sospetto che possa essere stato trattato anche con monossido di carbonio. «Quella partita di tonno è stata tutta sequestrata e verrà distrutta - spiega Enzo Secco, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl - ma su quello che si trova sul banco del supermercato non posso fare le analisi sull'istamina. Per effettuarle bisogna fare almeno 45 campioni, ci vogliono grandi quantità di merce: in linea teorica, dunque, potrebbero esserci partite simili in circolazione». Una possibilità che sembra però remota: ieri, girando per i banchi del pesce di piazza Cavour, tra le pescherie e nei supermercati con il banco del pesce fresco, di tonno in tranci del tipo di quello descritto dalla nota della Asl non se ne vedeva nemmeno una squama e quello che si poteva acquistare era rigorosamente nostrano. Come anticipato, le analisi dei campioni avvengono a monte, prima della commercializzazione: scattano quando gli uffici veterinari che devono controllare la conformità dei prodotti alle norme europee riscontrano delle anomalie. A questo punto, i successivi cinque invii di merce da parte dell'azienda "sospetta" vengono sottoposti a campionamento. Non è la prima volta che ci si trova davanti a casi del genere: qualche tempo fa a essere sequestrati furono dei lotti di gamberetti provenienti dal Brasile che presentavano una quantità di solfiti superiore alla norma. La procedura, adesso, prevede che il consolato olandese venga avvertito del sequestro e dell'esito delle analisi e che quindi, a sua volta, avverta le autorità locali per prendere i provvedimenti necessari riguardo l'azienda che ha trattato ed esportato in Italia il tonno all'istamina. Augusto Boschi 08/07/2004
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