[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[cedocem] I: [NoCentrali] resoconto senato oggi
- Subject: [cedocem] I: [NoCentrali] resoconto senato oggi
- From: "Cinzia" <cinziapasi at inwind.it>
- Date: Thu, 13 May 2004 09:17:06 +0200
- Delivered-to: forum at elettrosmog.com
- Delivered-to: mailing list cedocem at yahoogroups.com
- Importance: Normal
- List-unsubscribe: <mailto:cedocem-unsubscribe@yahoogroups.com>
- Mailing-list: list cedocem at yahoogroups.com; contact cedocem-owner at yahoogroups.com
-----Messaggio originale----- Da: po.claudio at libero.it [mailto:po.claudio at libero.it] Inviato: giovedì 13 maggio 2004 0.18 A: nocentrali Oggetto: [NoCentrali] resoconto senato oggi TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a) MERCOLEDÌ 12 MAGGIO 2004 327a Seduta (pomeridiana) Presidenza del Presidente NOVI Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professor Gianni Tamino, la dottoressa Michela Nanni, la dottoressa Cinzia Pasi e il dottor Claudio Po per l'Associazione Clan-Destino, il dottor Giovanni Ghirga e il dottor Mauro Mocci per il Movimento comprensorio di Civitavecchia per il no al carbone e il dottor Tonino D'Angelo per il Coordinamento contro le centrali termoelettriche in Capitanata. La seduta inizia alle ore 15. SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI Il presidente NOVI avverte che è stata avanzata, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, la richiesta di attivare l'impianto audiovisivo in modo da consentire la speciale forma di pubblicità della seduta ivi prevista ed avverte che, ove la Commissione convenga nell'utilizzazione di tale forma di pubblicità dei lavori, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. Non facendosi osservazioni, la forma di pubblicità di cui all'articolo 33, comma 4, del Regolamento, viene adottata per il prosieguo dei lavori. PROCEDURE INFORMATIVE Seguito dell'indagine conoscitiva sull'impatto ambientale delle raffinerie e delle centrali elettriche: audizioni di rappresentanti dell'Associazione Clan-Destino, del Movimento comprensorio di Civitavecchia per il no al carbone e del Coordinamento contro le centrali termoelettriche in Capitanata. Riprende l’indagine conoscitiva in titolo, sospesa nella seduta del 5 maggio scorso. Il presidente NOVI, dopo aver ricordato che la direttiva 2001/80/CE, relativa ai grandi impianti di combustione, è in fase di recepimento, sintetizza l’oggetto dell’indagine conoscitiva in titolo alla quale i soggetti che partecipano all’odierna audizione potranno dare il loro contributo. La signora PASI, in rappresentanza dell’Associazione Clan-Destino di Forlì, fa presente che le associazioni ed i comitati di cittadini, sorti in modo spontaneo, si avvalgono di consulenti e tecnici per affrontare tematiche ancora poco note all’opinione pubblica. Il professor TAMINO si sofferma sulla necessità di inserire le proposte di costruzione di nuove centrali all’interno di un più completo assetto programmatico della politica energetica nazionale. Infatti, molto spesso la costruzione di nuove centrali è giustificata sulla base di una presunta carenza nella produzione di energia elettrica, carenza non suffragata dai dati disponibili. D’altro canto, l’ENEL, nel corso di un’audizione tenutasi nel 2002 presso l’altro ramo del Parlamento, ha sostenuto che le centrali sono utilizzate in misura inferiore rispetto alle effettive potenzialità. Queste valutazioni quindi dovrebbero indurre a dare maggior peso al problema dell’efficienza più che a quello dell’incremento della produzione di energia elettrica. In tal senso, è criticabile la proposta di costruire nuove centrali in aree che, invece, dovrebbero essere salvaguardate sotto il profilo ambientale. Per tali ragioni, occorre non solo verificare la più idonea distribuzione territoriale degli impianti, ma anche è necessario disporre di un quadro di riferimento chiaro per il futuro. Tali analisi non possono dunque prescindere dalla necessità di studiare tutte le alternative possibili, soprattutto privilegiando quelle soluzioni che, sebbene più onerose, riducono al minimo l’impatto ambientale. Infatti, non bisogna trascurare il fatto che l’inquinamento e l’impatto ambientale costituiscono una rilevante esternalità negativa che produce notevoli costi sociali. Un altro aspetto da considerare attiene ai procedimenti autorizzatori in corso per le centrali a turbogas di nuova generazione, le quali, sebbene siano più efficienti rispetto alle vecchie centrali, possono ugualmente presentare problemi di inquinamento. Pertanto, occorrerebbe aprire un periodo di moratoria per realizzare soltanto i ripotenziamenti già autorizzati, senza la creazione di nuove centrali in aree ad alto sviluppo agricolo. Queste considerazioni sono tanto più significative alla luce degli accordi sottoscritti dall’Italia in sede europea – a partire dal protocollo di Kyoto – con i quali ci si impegna a ridurre le emissioni inquinanti. Il dottor PO, dopo aver condiviso quanto sostenuto dal professor Tamino, sottolinea che le centrali a gas naturale e a turbogas – che dovrebbero sostituire le vecchie centrali - non sono esenti da problematiche di inquinamento ambientale. Difatti, la letteratura scientifica dimostra che dal funzionamento di tali impianti si possono produrre circa 300 tonnellate all’anno di particolato primario a cui devono aggiungersi circa 1.700 tonnellate all’anno di particolato secondario, per lo più connesso ad emissioni di ossidi di azoto. Dopo aver fatto cenno agli effetti nocivi sull ’ambiente e sulla salute umana, determinati dagli alti livelli di particolato, si sofferma conclusivamente sull’esigenza di dotare le centrali delle migliori tecnologie possibili, anche allo scopo di effettuare controlli più incisivi sulle emissioni in atmosfera. La signora PASI espone preliminarmente le finalità che si prefigge l’ Associazione Clan-Destino, nata per aumentare il livello di sensibilizzazione e di mobilitazione dell’opinione pubblica, anche attraverso la raccolta di firme. Più in generale, i comitati di cittadini molto spesso sono stati accusati di bloccare la costruzione di nuovi impianti, così determinando l’arresto della produzione di energia elettrica. Tuttavia, tali affermazioni non corrispondono al vero in quanto i cittadini sono i primi a sostenere l’esigenza di una riconversione delle centrali preesistenti in modo che si abbia un minor impatto ambientale. Tale prospettiva si lega altresì alla necessità di sviluppare programmi di risparmio energetico in grado di creare nuovi posti di lavoro ed un indotto industriale. Si sofferma quindi sulla situazione determinatasi in seguito al progetto di costruire una centrale termoelettrica di 800 megawatt nella zona compresa tra le province di Forlì e Ravenna, cioè in aree dedite alle colture biologiche e nelle quali sono stati già autorizzati altri impianti. Nell’ ambito dei procedimenti autorizzatori in itinere si riscontra che le valutazioni di impatto ambientale si fondano su analisi sommarie e carenti circa il livello delle emissioni. Inoltre, l’impatto di ciascun impianto deve essere considerato insieme a quello degli impianti circostanti, attraverso l’applicazione della valutazione ambientale strategica. Si tratta di una situazione aggravata dalla superficialità con la quale si conducono le verifiche ed i sopralluoghi da parte delle autorità preposte ai previsti controlli. Inoltre, bisogna considerare il fatto che nella stessa zona sorge un’antica pieve romanica il cui restauro è altamente oneroso, senza contare poi che la locale soprintendenza ha definito la costruzione di nuove centrali come un’emergenza territoriale; in particolare, i camini degli impianti sarebbero visibili sin dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Il presidente NOVI chiede ai rappresentanti delle associazioni audite se abbiano tenuto o meno conto dei dati raccolti dal registro INES, istituito con un decreto ministeriale del 2001. Il dottor GHIRGA si sofferma sulla drammatica situazione ambientale dell'area di Civitavecchia, che coinvolge in modo pesante anche il territorio della capitale, tant'è che nello scorso febbraio il consiglio comunale di Roma ha approvato un ordine del giorno con il quale chiede la sospensione del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di Civitavecchia in centrale a carbone. Difatti, per via della presenza di ben tre centrali nel raggio di poche decine di chilometri, la zona di Civitavecchia presenta elevati tassi di inquinamento, con elevatissime percentuali di polveri sottili, e quindi di arsenico e di metalli altamente inquinanti. Tale situazione ha determinato livelli vicini a quelli di guardia per quanto attiene la percentuale di infarti, di angina, di ictus, di linfomi e di altri tumori sulla popolazione locale, con una riduzione sensibile del livello della vita media e l'aumento dei casi di morte anticipata di pazienti terminali. E' paradossale pertanto che tale già drammatica situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente a causa della riconversione di una centrale attualmente ad olio combustibile in centrale a carbone, per una durata media prevista di circa venticinque anni. Il senatore SPECCHIA (AN) chiede, in via generale, se l'impatto ambientale delle centrali ad olio combustibile sia superiore o inferiore a quello delle centrali a carbone. Il dottor GHIRGA fa presente che le centrali a carbone producono la diffusione nell'atmosfera di particelle maggiormente fini, con un aumento conseguente della quantità di metalli inquinanti ed una minore intercettabilità ad opera dei filtri. Il presidente NOVI chiede se le centrali nucleari abbiano un impatto ambientale inferiore a quelle ad olio combustibile o a carbone e se i rischi derivanti dalla presenza di centrali nucleari a ridosso dei confini del Paese siano elevati. Il dottor GHIRGA fa presente che l'impatto ambientale delle centrali nucleari sarebbe notevolmente inferiore a quello delle centrali ad olio combustibile o a carbone, se non si tenesse conto del gravissimo problema dello smaltimento delle scorie radioattive e dell'elevatissimo rischio di attentati terroristici, con conseguenze potenziali catastrofiche. Il professor TAMINO osserva che la presenza di centrali nucleari a breve distanza dai confini del Paese comporta sicuramente elevati rischi; basti pensare al riguardo alle conseguenze pesanti prodotte in Italia dalla nube tossica proveniente dalla centrale di Chernobyl nel 1986. Certo è però che il livello di rischio aumenta enormemente man mano che ci si avvicina alle centrali nucleari. Il dottor D'ANGELO si sofferma sulla situazione della Capitanata, in Puglia, ove si registra la presenza di un elevato numero di centrali termoelettriche, realizzate per di più in zone agricole. A parte tale ultima anomalia, è poi singolare che la quantità di energia elettrica prodotta dalle centrali realizzate in Capitanata sia notevolmente superiore rispetto al fabbisogno della regione Puglia, e ciò in palese violazione della normativa comunitaria che imporrebbe una certa corrispondenza tra domanda di energia e quantità di energia prodotta in loco. Paradossale è poi che tale massiccia presenza di centrali elettriche non abbia neanche favorito un aumento degli insediamenti produttivi. C'è da chiedersi quindi come sia stato possibile esprimere valutazioni di impatto ambientale positive, basate per di più su dati autoreferenziali prodotti dagli stessi gestori delle centrali, mentre sono stati ignorati i più avanzati studi condotti negli Stati Uniti, autorizzandosi così la costruzione di nuove centrali termoelettriche in una zona ove, come risulta allo stesso Ministero dell'ambiente, la situazione è già al livello di guardia. Il presidente NOVI chiede se in occasione della stipula del contratto d'area di Manfredonia tali problematiche siano o meno emerse. Il dottor D'ANGELO fa presente di aver personalmente sollevato le questioni su esposte, ma che ancora una volta si è purtroppo assistito ad una sorta di ricatto occupazionale. Il presidente NOVI coglie l'occasione per osservare come sia giunto il momento di operare un'attenta riflessione sulla validità delle procedure derogatorie, come le Conferenze di servizi, che sovente fanno registrare una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze di natura occupazionale rispetto a quelle dello sviluppo sostenibile. Il senatore TURRONI (Verdi-U) chiede come vengano individuati i siti ove realizzare nuove centrali elettriche; in particolare, chiede come sia possibile che sia stata prevista la realizzazione di una nuova centrale termoelettrica in Romagna, nonostante la presenza di ben due centrali nel raggio di diciassette chilometri e di quattro inceneritori fra Forlì e Ravenna. Il dottor MOCCI osserva come sempre di più sembrino prevalere le esigenze di carattere energetico ed economico rispetto a quelle di tutela dell'ambiente e della salute umana. Per fortuna, lo stesso presidente della regione Lazio, Storace, proprio ieri ha riconosciuto che il programma di realizzazione delle centrali dovrebbe essere rivisto, evitando di costruirne di nuove ove non servono. Paradossale è la situazione del più grande polo energetico d'Europa, quello di Civitavecchia, che sta provocando pesantissimi effetti sull'equilibrio ambientale non solo della zona costiera, ma anche di quella adiacente dei monti della Tolfa. Ciò nonostante, si propone oggi la riconversione di una delle centrali di Civitavecchia in centrale a carbone, senza che si sia neanche provveduto ad una misurazione delle polveri PM10 presenti nell'area, e nonostante la direttiva 2001/77/CE imponga la promozione degli impianti basati su fonti rinnovabili, da preferire a quelli ad olio combustibile e a carbone. D'altra parte l'Italia, per quanto attiene alla promozione delle fonti rinnovabili, è il fanalino di coda dei paesi sviluppati. Il senatore RIZZI (FI) manifesta il proprio disappunto per il fatto che non ci sia più il tempo di approfondire questioni assai delicate come l'incentivazione di fonti energetiche assimilate a quelle rinnovabili. Il dottor MOCCI fa presente che le tre associazioni, che sono state oggi audite dalla Commissione ambiente, chiedono una riconsiderazione del cosiddetto decreto sblocca-centrali, in modo da porre fine alla realizzazione di nuove centrali a carbone, favorendo invece la promozione delle fonti energetiche rinnovabili. Fa presente infine che le tre associazioni sono disponibili a proseguire l'audizione in altra seduta, così da poter approfondire le delicate questioni aperte ed in modo da poter rispondere ai quesiti posti dai senatori. Il presidente NOVI ringrazia i rappresentanti delle tre associazioni per il prezioso contributo offerto ai lavori della Commissione, e si riserva di convocare un'altra seduta per poter eventualmente proseguire la loro audizione. Il seguito dell'indagine conoscitiva viene quindi rinviato. La seduta termina alle ore 16,30. CE.DO.CEM Centro Documentazione Campi Elettro Magnetici INFORMAZIONI ed INIZIATIVE sull'Inquinamento Elettromagnetico Invia messaggio: cedocem at yahoogroups.com Iscriviti: cedocem-subscribe at yahoogroups.com Annulla iscrizione: cedocem-unsubscribe at yahoogroups.com Scrivi ai moderatori: cedocem-owner at yahoogroups.com Link Yahoo! Gruppi Per andare all'homepage del gruppo vai alla pagina: http://it.groups.yahoo.com/group/cedocem/ Per annullare l'iscrizione al gruppo scrivi a: cedocem-unsubscribe at yahoogroups.com L'utilizzo da parte tua di Yahoo! Gruppi è soggetto alle: http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html
- Prev by Date: [cedocem] I: [NoCentrali] Il Clan-Destino approda in Senato del 11/05/2004
- Next by Date: Fw: [bdgud] Fwd: Tavola rotonda 15 maggio - GORIZIA
- Previous by thread: [cedocem] I: [NoCentrali] Il Clan-Destino approda in Senato del 11/05/2004
- Next by thread: Fw: [bdgud] Fwd: Tavola rotonda 15 maggio - GORIZIA
- Indice: