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turbogas 48
- Subject: turbogas 48
- From: "Il Ponte" <ilpontemolise at tin.it>
- Date: Sun, 18 Apr 2004 17:06:18 +0200
Grazie ad un impegno paziente e tenace si è giunti alla costituzione del Coordinamento regionale contro le centrali turbogas. Il 16 aprile il Consiglio di stato è chiamato a discutere il ricorso contro la centrale turbogas di Termoli. È così che prende vita la "Carovana per il Molise". Dai luoghi simbolo dove si vorrebbero realizzare le centrali turbogas il 14 aprile si raggiunge Termoli per una manifestazione che si apre la mattina con un corteo e si chiuderà il giorno 16 davanti al sito individuato per la centrale di Termoli. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ.. Il 14 aprile succede di tutto. Dopo aver attraversato Termoli il corteo si immette sulla statale; a quel punto prendono corpo quattro blocchi che paralizzano l'autostrada, la statale, la bifernina e il Nucleo industriale. I primi trattori erano partiti alle 7 di mattina, gli ultimi raggiungono il sito della turbogas alle sette di sera; per 12 ore la linea adriatica rimane bloccata. Per tutta la notte (così come per quella successiva) il presidio continua al Nucleo industriale. Dalla mattina del 15 niente e nessuno riesce a superare i blocchi che isolano gran parte del Nucleo e bloccano i lavori alla turbogas. I presidi, suddivisi in tre punti precisi, il 15 si infoltiscono con l'arrivo degli studenti i quali, dopo un'iniziativa su Termoli, organizzano un corteo nel Nucleo. Il 16 mattina, mentre restano fermi i presidi, all'alba quattro pullman partono per Roma e manifestano davanti alla sede del Consiglio di stato mentre si discute il ricorso. La sera, dopo che i pullman raggiungono il presidio, si tiene un'assemblea che decide la momentanea sospensione dei blocchi e dei presidi. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ.. Questa volta, a differenza di quanto avvenuto al Tar, i giudici del Consiglio di stato hanno permesso la discussione e il contraddittorio, hanno acquisito documentazioni scientifiche e denunce penali. È difficile pensare che sarebbe andata così se non ci fossero state le tre giornate di lotta che rimarranno nella storia della nostra regione. Tornando da Roma il commento più calzante è stato: "per ora non abbiamo vinto, ma certamente non torniamo sconfitti". ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ A tutti era chiaro che una manifestazione indetta in un giorno feriale, in pieno periodo di feste pasquali, con un corteo che sarebbe partito intorno alle 12, con un percorso di circa 10 chilometri, si sarebbe retta sull'impegno principale del mondo agricolo. Ci eravamo prefissi l'obiettivo di 120 trattori in 247 sono confluiti su Termoli. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ. Straordinario è stato l'impegno profuso dai ragazzi delle scuole. Quelle di Termoli in particolare e quelli dei comuni limitrofi. Per tre giorni sono stati in sciopero subendo sospensioni e ritorsioni di varia natura. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ. Incredibile! È questo il minimo che si può dire del ruolo svolto da gran parte dell'informazione regionale. Per il quotidiano Nuovo Molise la manifestazione del 14 non è mai avvenuta; lo stesso vale per le Libertà (?) che di suo ci aggiunge calunnie e offese nei confronti dei manifestanti pur di aggiudicarsi il titolo del più fedele servitore; sostanzialmente simile, se non peggiorativo, è stato l'atteggiamento delle emittenti televisive Telemolise e Teletrigno. Con ingenuità continuiamo a chiederci come sia possibile che i soldi profusi a volontà da Energia Spa (la società intenzionata a costruire la centrale di Termoli) chiudano occhi, bocca e orecchie. Come sia possibile giungere a tale livello di sottomissione e piaggeria. Come si possa così tranquillamente accettare di perdere la propria dignità e rendersi disponibile a svendere le ragioni di una parte non marginale del popolo molisano. Nessuno auspica il pensiero unico o crede di possedere la verità assoluta, farse sarebbe sufficiente che l'essere "contro" venisse praticato rispettando almeno la decenza e il decoro, in tutta questa vicenda, sia dell'una che dell'altro se ne è registrata l'assenza. Se Telemolise ha trasformato una accalorata e pacifica protesta di cittadini verso un loro operatore in "aggressione" verso un giornalista cheŠ non era presente, il corrispondente de le Libertà ha inanellato una serie di provocazioni nella speranza che esasperando lo scontro possa avere la possibilità di trasformarsi in una sorte di "martire" (purtroppo per lui questo regalo nessuno glielo farà, altri regali se li sta sicuramente assicurando). ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ Pensiamo sia rinviabile porre concretamente all'attenzione dei molisani il deficit di democrazia che sul piano informativo stiamo subendo? Pensiamo che sia normale accettarlo? È possibile boicottare chi accetta di essere informazione di regime? È credibile invitare ad uno sciopero degli inserzionisti sulle testate che nascondono o deformano la verità? È ipotizzabile realizzare nuovi e più efficaci mezzi di informazione? ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ. Arriva il primo imbecille e, come se avesse fatto la più grande delle scoperte, ci dice - a noi che lo ripetiamo da tempo - che le turbogas rappresentano quanto di meglio la tecnologia può offrirci nel campo della produzione di energia. Naturalmente, l'imbecille di turno (che spesso corrisponde a chi sulla questione ha fatto un piano di investimenti) evita di misurarsi con tutta una serie di questioni: è vero che, come dimostrano gli studi di ricercatori di enti pubblici, le centrali emettono enormi quantità di polveri fini pericolose per la salute; e vero che più le centrali sono di grandi dimensioni e più il pericolo aumenta; è vero che se esse si inseriscono in un ambiente già a rischio ambientale si innesca un processo devastante; è vero che la loro presenza condizionerà definitivamente e negativamente il futuro del territorio? È vero che, nel caso di Termoli, la turbogas si inserisce tra due fabbriche chimiche considerare ad alto rischio; e questo come si concilia con lo sviluppo turistico e con le produzioni agroalimentari di qualità; e i rischi dimostratesi sin troppo reali di inondazione per di più con la diga del Liscione mai collaudata; e il rischio terremoto (rischi che non riguardano solo la turbogas, ma l'intera area e che possono innescare un processo a catena). Una cosa è chiara, le turbogas di queste dimensioni, per di più diffuse su tutto il nostro territorio fanno comodo solo agli affaristi dell'energia e, ovviamente, agli imbecilli che li sostengono. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ La costituzione del Coordinamento prima e le tre giornate di mobilitazione dopo hanno registrato assenze e silenzi pesanti. Qualcuno si è maldestramente (e penosamente) giustificato col "non ne sapevamo nulla", "non siamo stati coinvolti", "è in atto una sorta di isolamento". Altri, non avendo ricevuto la sollecitazione (o l'ordine) dei "capi" hanno fatto finta di niente. Qualcuno ha simulato la presenza. Tanti hanno sperato in un fallimento. Se nel campo della politica è scattato il solito tragico meccanismo ("non essendo sufficientemente visibile che ci vado a fare"?), l'assenza che più pesa, e spiace, è quella del mondo cattolico e del volontariato. Un disinteresse e una indifferenza per un territorio e per la sua gente che non trova nessun attenuante. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ. Che ognuno di noi sia fiducioso nel responso del Consiglio di stato è ovvio, ma questo non significa che ci si culli in una illusione. Questo non significa che una sentenza negativa possa significare rassegnazione e resa. Da tempo, pur non disdegnando nessuna strada, siamo convinti che la mobilitazione popolare possa essere in grado di piegare l'ottusità della politica e delle istituzioni. Potranno anche dirci che i percorsi amministrativi sono "legali e legittimi", nessuno riuscirà a convincerci che una scelta simile possa essere condivisa e accettata supinamente. Le tre giornate di mobilitazione regionale ci insegnano questo, la nostra gente è questo che vuole, da loro bisogna attingere idee, con loro va intensificata la lotta. Sappiamo che la lotta potrebbe essere dura e lunga, i prossimi passi ci vedranno focalizzare gli interventi sia sul sito di Termoli che sui livelli istituzionali, convinti che uno sciopero generale regionale sia un passaggio sempre più ineludibile. ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ l'ultima assemblea del Coordinamento ha ipotizzato, tra le tante, le seguenti iniziative: a) volantinaggio al Nucleo industriale per meglio spiegare ai lavoratori il senso dei blocchi; b) indizione sul sito individuato per la centrale di incontri prima dell'Unione dei Comuni e in seguito della Provincia di Campobasso; c) richiesta ai sindaci dei 136 Comuni molisani di consigli comunali aperti e presentazione di una mozione contro le centrali; d) la richiesta ai consiglieri regionale di praticare l'ostruzionismo istituzionale pronunciandosi, nel primo intervento utile, apertamente sulla realizzazione o meno delle centrali; e) verifica di quali e quante rappresentanze istituzionali sono favorevoli ad organizzare il blocco delle attività sul sito; f) presidio con una tensostruttura davanti al Comune di Termoli; g) assemblea regionale per giovedì sera a Termoli; h) preparazione dello sciopero generale regionale.
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