Molise:popolazione mobilitata contro le turbogas



Scusate ma la prima mail era vuota!!!

Ieri presidio a Roma. Proseguono ad oltranza blocchi stradali, cortei,
assemblee

Contro l'annunciata centrale Turbogas a Termoli, in provincia di
Campobasso, la protesta va avanti ad oltranza. Anche ieri manifestazioni e
sciopero delle scuole. Blocchi stradali, cortei, assemblee, pacificamente
circondato il distretto industriale dove sorge il cantiere per la
costruzione della centrale, il Molise è attraversato da quello stesso
spirito ribelle che ha pervaso la protesta contro l'avvento del deposito di
scorie nucleari a Scanzano Jonico, in Basilicata.
Oggi a Termoli, come l'autunno scorso nel Metaponto, è la popolazione che
si ribella ad un sopruso di governo e di mercato. La protesta anche questa
volta ha raccolto l'appoggio del movimento, dei sindacati, degli
agricoltori ma anche di diversi imprenditori, di Rifondazione comunista,
dei partiti del centrosinistra, dei socialforum, come quello abruzzese, dei
disobbedienti, dei giovani comunisti, degli studenti. E la mobilitazione
continua, così come afferma, Italo Di Sabato capogruppo Prc alla Regione
Molise, tra i primi ad essersi impegnato per scongiurare l'insediamento
della centrale presentando esposto-denuncia alla Procura della Repubblica
per verificare eventuali violazione di legge sull'autorizzazione. «Le
centrali turbogas avveleneranno la nostra aria, sfrutteranno la nostra
terra, cancelleranno marchi di origine al nostro olio, al nostro vino, ai
nostri prodotti agricoli - denunciano in un documento i ribelli molisani -
il Molise dei movimenti, della società civile ha già scelto: sviluppo
sostenibile, agricoltura pulita e sicura, turismo di qualità, industria
rispettosa del territorio». E contro il «mostro da 780 megawatt» ieri i
molisani sono arrivati anche a Roma, dove hanno presidiato la sede del
Consiglio di Stato mentre era in discussione proprio la richiesta di
sospensiva per vizi procedurali dei lavori. «In una regione come il Molise
pienamente autosufficiente per energia elettrica - spiegano i ribelli
molisani - stanno progettando tre centrali turbogas, di cui una già in via
costruzione a Termoli, che per funzionare necessita di 51 milioni di metri
cubi d'acqua». Così, tra l'altro, denunciano gli agricoltori, verrebbero a
mancare i quantitativi idrici minimi per poter fare agricoltura di qualità:
«Inoltre, le micro-polveri generate dal funzionamento delle centrali
inquinerebbero le produzioni agricole in un raggio di oltre 10 km,
vanificando la possibilità di certificazioni delle denominazioni d'origine
dei prodotti agricoli molisani». Per dirla con Francesco Caruso, il leader
dei disobbedienti partenopei che da Napoli sono giunti in Molise per
sostenere la lotta: «Come ha insegnato Scanzano, l'unico modo per incidere
sulle decisioni politiche, l'unico modo per imporre la reale volontà
popolare è bloccare il paese. La regione, i trasporti, le strade, le
ferrovie, le attività produttive, coinvolgendo tutta la popolazione in una
lotta unitaria e pacifica, ma al tempo stesso radicale e incisiva nelle sue
forme di mobilitazione. I governanti devono imparare a consultare le
popolazioni e non imporre dall'alto le loro scelte scellerate».

Sabrina Deligia
da http://www.liberazione.it