Comunicato Stampa: Legambiente - Influenza polli, solo la punta dell'iceberg



Vi giriamo un comunicato di Legambiente relativo all'emergenza sanitaria,
nel sud est asiatico, originatasi con il fenomeno dell'influenza aviaria.
A cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Roma, 23 gennaio 2003
 Comunicato stampa
INFLUENZA DEI POLLI, IL BLOCCO DELLE CARNI DALLA THAILANDIA

LEGAMBIENTE: FINALMENTE, MA E' SOLO LA PUNTA DI UN ICEBERG:
NECESSARIE PIÙ GARANZIE SU CARNI IMPORTATE
"Il blocco era inevitabile, avrebbe anzi dovuto essere predisposto già da
giorni. Per la sicurezza dei cittadini europei conviene anche valutare
l'opportunità del sequestro delle carni già arrivate nei nostri Paesi". Un
provvedimento necessario anche se tardivo, dunque: così Francesco
Ferrante, direttore generale di Legambiente, giudica il blocco delle
importazioni di carne di pollo dalla Thailandia. "La sicurezza dei
cittadini avrebbe imposto maggiore solerzia nella chiusura delle
frontiere. Ecco perché, per mettere al sicuro le nostre tavole e impedire
che vi finisca carne potenzialmente infetta, chiediamo si valuti anche
l'opportunità di procedere al sequestro delle partite arrivate dalla
Thailandia negli ultimi giorni".

Ma l'influenza dei polli, secondo Legambiente, "E' solo la punta di un
iceberb. Centinaia di migliaia di tonnellate di carne vengono importate
ogni anno in Europa da paesi extra Ue, tra cui Brasile e Thailandia, che,
e l'epidemia di influenza aviaria lo dimostra, non garantiscono adeguate
condizioni di sicurezza. Paesi dove le norme legislative al riguardo
risultano ben lontane da quelle comunitarie". Il rischio principale
riguarda l'importazione di carni trattate con sostanze pericolose, alcune
delle quali potenzialmente cancerogene e perciò vietate nell'Unione:
bacitricina, spiramicina, virginiamicina e tilosina, additivi alimentari
vietatissimi in Europa.

E la situazione è ancor più allarmante perché nel 2002 le importazioni
extra UE, in particolare appunto dal Brasile e dalla Tailandia, sono
aumentate di più del 100% rispetto all'anno precedente: circa il 35% della
carne di taglio pregiato (petto di pollo e fesa di tacchino) consumata nei
Paesi della Comunità arriva dal Brasile e dalla Tailandia. "Eppure, una
volta sdoganate, soprattutto come prodotti lavorati, diventano carni
nazionali, totalmente indistinguibili da quelle nostrane. Per le carni
bianche, infatti, non esiste l'obbligo di etichette stringenti".
Da questi rischi hanno preso il via una serie di denunce che Legambiente ha
inoltrato al Governo Italiano, alla Commissione e al Consiglio UE sulle
carni avicole importate da paesi con legislazione sanitaria non
equivalente a quella comunitaria. "Benissimo dunque il blocco delle
importazioni causa l'influenza dei polli. Ma si deve fare di più. E'
fondamentale per la tutela della salute pubblica che le autorità
assicurino che le carni importate siano prodotte e macellate nel rispetto
di tutte le normative sanitarie comunitarie, che siano etichettate
permettendo al consumatore di scegliere, e che siano sospese le
importazioni dai paesi che non possono di fatto garantire detta
equivalenza di regole sanitarie. La Thailandia è uno dei questi, e bene ha
fatto la Commissione a bloccare le importazioni. Adesso  ci aspettiamo un
impegno serio per prevenire altri allarmi".
L'Ufficio stampa
06.86268355-77-99
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