rassegna stampa: Anagrafe bovina, certificato un capo su tre



A cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da"L'Informatore Agrario" - n¡ 50 - 19/12/03
Anagrafe bovina, certificato un capo su tre

La sistemazione dei dati procede a rilento
Per disporre di una Banca dati nazionale efficiente gli allevatori dovranno
aspettare almeno altri 3 o 4 mesi. In alcune regioni i ritardi sono
veramente preoccupanti
Il termine previsto per l'attivitˆ di certificazione della consistenza dei
capi aziendale risultante nella Banca dati nazionale e per il conseguente
allineamento con l'effettiva situazione di stalla ? stato prorogato dal 15
novembre al 31-12-2003. Ma non basterˆ, perchŽ i lavori di sistemazione
dell'Anagrafe nazionale zootecnica procedono con un ritmo lento e
sicuramente tale da non assicurare la chiusura dell'operazione entro la
fine del corrente anno.
é probabile, dunque, che dopo la recente ordinanza del commissario
straordinario di Governo, ci saranno altri slittamenti di tempi. In
particolare, sarˆ necessario, prima di tutto, prevedere una fase di proroga
del mandato attribuito al commissario di Governo che scade alla fine
dell'anno. Fatto ci˜ si dovrˆ decidere un ulteriore allungamento dei tempi
per la conclusione del processo di allineamento.
In Italia, i capi bovini da registrare regolarmente nell'Anagrafe sono poco
meno di 8 milioni, ripartiti tra circa 280.000 unitˆ produttive sparse
sull'intero territorio nazionale, anche se la concentrazione zootecnica ?
pi? alta nelle regioni della Pianura Padana rispetto al resto del
territorio.
A metˆ dicembre 2003 sono stati certificati circa 95.000 registri di stalla
(il 33% del totale) e poco pi? di 2,6 milioni di capi bovini (33% della
mandria complessiva). Questo significa che procedendo con tale ritmo c'?
bisogno ancora di 3-4 mesi di lavoro. La certificazione dei dati ? svolta
dai servizi veterinari, dai Centri di assistenza agricola (Caa), dai
singoli detentori muniti di chiave di accesso alla Banca dati e, infine,
dai nodi regionali. Insomma, una pluralitˆ di soggetti tutti concentrati
sullo stesso obiettivo che per˜ rischia di divenire irraggiungibile.
La situazione varia secondo la regione considerata. Ce ne sono alcune
efficienti, dove la certificazione ? in fase avanzata (in Piemonte pare che
entro la fine di gennaio si chiuda l'attivitˆ di allineamento). In altre
realtˆ, invece, i ritardi sono davvero preoccupanti, tanto da richiedere
l'intervento del commissario straordinario, il quale nei casi pi? gravi
esercita un'azione di assistenza e di orientamento.
Il costo per la mancata e completa attuazione della Banca dati zootecnica ?
ormai piuttosto elevato per il nostro Paese. Il sistema di erogazione dei
premi pac previsti nell'organizzazione comune di mercato per la carne
bovina ? inefficiente e spesso si inceppa, facendo in modo che parte dei
contributi che dovrebbero confluire ai nostri allevatori rimanga nelle
casse dell'Unione Europea.
Il drammatico problema si presenta in modo sistematico da anni, tanto che
per la regolare erogazione dei pagamenti relativi al 2002 si ? deciso di
ricorrere a una procedura straordinaria. Questa prevede prima la
liquidazione dei premi e poi la verifica della corretta registrazione dei
capi nella Banca dati nazionale. Insomma, un percorso esattamente inverso
rispetto a quanto stabilito nella norma comunitaria.
La riforma della pac e l'introduzione del regime del pagamento unico
aziendale implicano il disaccoppiamento del sostegno e il suo conseguente
congelamento ai valori storicamente erogati. In tal modo si proietta in
avanti nel tempo il pregiudizio derivante dal mancato funzionamento
dell'Anagrafe e si ingigantisce il danno economico subito dal sistema degli
allevamenti italiani.
Non risulta che negli altri Paesi membri dell'Unione ci siano problemi cos“
macroscopici nell'implementare e gestire un sistema di identificazione e
registrazione degli animali, la cui prima introduzione risale agli inizi
degli anni Novanta. Successivamente ci sono stati solo perfezionamenti e
completamenti, anche tenendo conto dei progressi raggiunti in campo
informatico e dell'opportunitˆ di conferire al Çsistema AnagrafeÈ, la
capacitˆ di perseguire anche altri obiettivi, oltre a quello eminentemente
di natura sanitaria e di sicurezza alimentare.
Con il regolamento comunitario 1760/2000, infatti, si ? voluto estendere
l'utilizzo della Banca dati informatizzata anche all'etichettatura della
carne bovina e dei prodotti a base di carne bovina, fornendo in tal modo
una risposta alla domanda sempre pi? pressante del consumatore di avere
informazioni sul prodotto da acquistare e di esercitare in maniera chiara e
sicura il potere di scelta.
In Italia c'? stata una sottovalutazione del rilievo e dell'importanza
strategica rivestita dall'Anagrafe zootecnica. La distrazione non ? un
problema recente, ma si trascina da troppi anni e precisamente da quando
l'Unione Europea ha varato la prima direttiva in materia, identificata come
92/102 Cee, risalente appunto al 1992.
Ora si sta cercando di porre rimedio, attraverso l'affidamento di compiti
straordinari a un commissario di Governo, il quale ha scelto la strada del
Çfermi tuttiÈ e di procedere con un generalizzato allineamento dei dati tra
realtˆ concreta (le singole stalle) e realtˆ virtuale (quella che risulta
nel sistema della Banca dati nazionale), confidando poi che, una volta
certificata tutta la mandria nazionale, il processo di registrazione
ordinaria e di aggiornamento progressivo diventi un fatto di ordinaria
amministrazione.
Su questo automatismo ci sono seri e fondati dubbi, alla luce delle
difficoltˆ che si incontrano nella fase di allineamento iniziale e della
carenza di interventi che finora c'? stata per rimediare ai problemi
strutturali del sistema di gestione dell'Anagrafe a livello nazionale, con
particolare riferimento ad alcune realtˆ regionali, dove persiste una
sostanziale inadeguatezza organizzativa.
Intanto, mentre ancora si parla di Anagrafe bovina, a livello di Unione
Europea ? quasi completato l'iter legislativo che porterˆ all'emanazione di
un regolamento del Consiglio che istituisce il sistema di identificazione e
di registrazione degli animali della specie ovina e caprina.
Mentre a livello italiano, entro qualche settimana, partono i controlli da
parte delle Regioni che, in forza dell'articolo 6 comma 1 del decreto di
applicazione della legge sulle quote latte, sono tenute a eseguire dei
controlli sulle consegne mensili effettuate dagli allevatori, in modo da
accertarne la coerenza con il numero di vacche detenute, utilizzando
all'uopo naturalmente l'Anagrafe.
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