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TRINO MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 13 DICEMBRE
- Subject: TRINO MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 13 DICEMBRE
- From: "Ravarino, Laura" <laura.ravarino at diasorin.it>
- Date: Fri, 12 Dec 2003 11:20:17 +0100
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NON SARANNO I SOLDI A DIMINUIRE LA PERICOLOSITA' DELLE SCORIE RADIOATTIVE <?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /> TRINO, SALUGGIA E BOSCOMARENGO SONO SITI AD ALTO RISCHIO I RIFIUTI RADIOATTIVI VANNO TUTTI MESSI IN SICUREZZA IN UN SITO NAZIONALE PIU' SICURO A TRINO MANIFESTAZIONE REGIONALE SABATO 13 DICEMBRE "Meno scorie nucleari a rischio, più partecipazione dei Cittadini" Sabato 13 dicembre si terranno manifestazioni in varie parti d'Italia sul tema delle scorie radioattive e del diritto delle Popolazioni interessate a partecipare alle decisioni in merito alle stesse. Per il Piemonte la manifestazione è indetta da Legambiente Piemonte, Legambiente Circolo di Vercelli, Pro Natura Gruppo Salix Alba Saluggia, Gruppi consiliari di opposizione Comune di Trino, Sinistra giovanile (Vercelli e Unioni regionali Piemonte, Lombardia, Sardegna), Social Forum di Vercelli, Social Forum di Crescentino, Centro Sociale " Mattone Rosso" Vercelli, Sinistra Ecologista, e si svolgerà a Trino (VC), sabato prossimo 13 dicembre, con inizio alle ore 14 in Via Pasubio all'altezza di Piazza Comazzi. Il corteo percorrerà varie vie cittadine fino ad arrivare in Piazza Garibaldi, dove, verso le ore 16, sono previsti interventi di Gian Piero Godio, per Legambiente, dei Sindaci di Caorso e di Trino, di Cittadini e del Consigliere Comunale di opposizione Fausto Cognasso. In caso di cattivo tempo gli interventi si svolgeranno presso il Teatro Civico. PERCHE' QUESTA MANIFESTAZIONE Ciò che è stato ottenuto dalla giusta ribellione dei Cittadini di Scanzano, della Basilicata, e di tutto il Paese, contro la scelta ingiustificata, autoritaria ed inaccettabile del Governo, vogliamo che sia reso irreversibile, sia per quanto riguarda il merito, sia per quanto riguarda il metodo. Il Governo deve cambiare stile e ripristinare oggettività, partecipazione e trasparenza! Noi ben sappiamo che non esistono soluzioni accettabili ai problemi del nucleare, verso il quale siamo sempre stati e rimaniamo contrari "senza se e senza ma", al punto che potremmo affermare che non tocca a noi suggerire ... come togliere ora le castagne dal fuoco. Ciononostante ci faremo comunque carico anche di provare a proporre qualche soluzione ispirata al concetto del "meno peggio" (necessità di concordare preventivamente i criteri oggettivi per individuare un deposito nazionale meno a rischio degli attuali, che sia di tipo reversibile, e quindi superficiale o sub-superficiale, per rimanere aperti a soluzioni che potrebbero maturare nei prossimi decenni o persino nei prossimi secoli, ecc.). Ma intendiamo anche ribadire due concetti, che sosteniamo da sempre: 1) La totale insostenibilità del rapporto costi/benefici del nucleare, tra l'energia elettrica prodotta ed i corrispondenti rischi e problemi creati alla salute ed all'ambiente. Vale la pena di ricordare che la centrale elettronucleare italiana più produttiva è stata quella di Caorso che in dodici anni di funzionamento ha prodotto l'equivalente della energia elettrica che il nostro Paese consuma in un mese! La centrale nucleare del Garigliano invece, in ben diciotto anni, ha prodotto complessivamente meno della quantità di energia elettrica che l'Italia consuma in sole due settimane. 2) i perversi rapporti tra il nucleare civile e quello militare, che sono un peccato originale di questa pericolosa tecnologia, ma che continuano anche oggi: neppure per il poco materiale nucleare italiano siamo infatti in grado di poter escludere che vi possa essere un utilizzo per scopi militari, ad esempio per quanto riguarda il Plutonio e l'Uranio che derivano dal ritrattamento che purtroppo il Governo ha recentemente deciso di tornare ad utilizzare inviando gli elementi di combustibile nucleare irraggiati all'impianto BNFL di Sellafield, in Gran Bretagna. Manifesteremo anche per rivendicare, in ogni settore, il diritto di partecipazione delle Popolazioni alle decisioni che ne determinano il futuro, ed esprimeremo il nostro dissenso anche sulle procedure autoritarie e immotivate di autorizzazione di mega centrali termoelettriche che avanzano in ogni parte del nostro territorio, e principalmente nel Vercellese e nell'Alessandrino. COMMENTI ALLE MODIFICHE AL DECRETO INTRODOTTE DALLA CAMERA MERCOLEDI' SCORSO Tralascio la soddisfazione per la marcia indietro su Scanzano e per il ripristino di procedure un po' più partecipate. Trovo invece assolutamente insoddisfacente il punto che riguarda i rifiuti radioattivi di seconda categoria, la cui pericolosità viene grossolanamente sottovalutata. Si tratta di rifiuti che rimangono radioattivi per tempi dell'ordine di varie centinaia di anni, quindi rappresentano una ipoteca territoriale di grande rilevanza. In Italia essi sono costituiti da 17 mila metri cubi derivanti dal funzionamento pregresso degli impianti nucleari, e in circa 70 mila metri cubi che deriveranno dallo smantellamento. In totale sono circa 80 mila tonnellate, per una attività complessiva di molte centinaia di migliaia di miliardi di Becquerel (cioè di parecchie decine di migliaia di Curie). Per fare un esempio "piemontese": solo presso l'impianto Eurex, a Saluggia, ci sono rifiuti radioattivi di seconda categoria per circa 1200 metri cubi, e nello smantellamento della centrale di Trino se ne creeranno circa 15 mila metri cubi, cioè circa 15 mila tonnellate! In base alla Guida Tecnica n. 26 dell'ANPA, i rifiuti radioattivi di seconda categoria possono ad esempio contenere Cesio 137 e Stronzio 90 fino a 3,7 milioni di Becquerel per ogni grammo! Per questi rifiuti radioattivi di seconda categoria non è assolutamente accettabile il deposito presso i siti attuali o comunque a livello di ogni regione, in quanto non esistono in tutti i siti attuali di Saluggia, Trino e Bosco Marengo, neppure i minimi requisiti di sicurezza di tipo geografico, idrologico, ecc., e lo stesso vale per tutti i siti attuali collocati nelle altre regioni. In caso di incidente catastrofico (attentato, meteorite, ecc), sono solo i requisiti di sicurezza legati alle caratteristiche intrinseche del territorio circostante a fare la differenza! Quindi io proporrei questa schematizzazione: · Terza categoria (la più pericolosa): deposito centralizzato superficiale, reversibile in attesa di soluzioni Comunitarie o tecnologiche, escludendo categoricamente ogni forma di riprocessamento dei combustibili nucleari; · Seconda categoria: deposito centralizzato nazionale, superficiale o sub-superficiale, definitivo; · Prima Categoria (la meno pericolosa): vanno bene anche depositi adeguati "in loco". Sulle procedure di localizzazione ovviamente devono valere i principi di oggettività, trasparenza e partecipazione, come si è sempre detto! Il fatto poi che al decreto sia anche stata aggiunta una parte che prevede contributi in denaro per tenersi le scorie radioattive lo trovo proprio inqualificabile! Anche per queste ragioni chiediamo ai Cittadini del Vercellese e di tutto il Piemonte di manifestare con Legambiente sabato prossimo a Trino. GLI IMPIANTI NUCLEARI DI TRINO, SALUGGIA E BOSCO MARENGO NON DEVONO DIVENTARE I DEPOSITI NUCLEARI DI SE STESSI IL VERCELLESE NON SARA' LA COLONIA ENERGETICA D'ITALIA LA PROVINCIA DI VERCELLI E QUELLA DI MATERA HANNO GIA' DATO Gian Piero Godio Legambiente Piemonte - Settore Energia Tel. abitaz. 0322-88.01.61
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