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[comunicati_lilliput] COP9 "Kyoto poco, ma Kyoto!". Due Azioni Dirette Nonviolente a Milano
- Subject: [comunicati_lilliput] COP9 "Kyoto poco, ma Kyoto!". Due Azioni Dirette Nonviolente a Milano
- From: Rete Lilliput Comunica <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Thu, 4 Dec 2003 01:16:26 +0100
Comunicato stampa Rete Lilliput Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 - ufficiostampa at retelilliput.org Ambiente COP9 - "Kyoto poco, ma Kyoto!" USA e Russia non firmano, il pianeta ringrazia e Rete Lilliput organizza due Azioni Dirette Nonviolente Sabato 6 dicembre Rete Lilliput, in occasione della Conferenza del cambiamento climatico COP9, realizzerà due azioni dirette creative e nonviolente. Le azioni si svolgeranno la mattina in prossimità della Fiera di Milano e vedranno coinvolte circa 35 persone appartenenti ai Gruppi di Azione Nonviolenta (GAN), a Bastaguerra, all'Associazione Pace e Dintorni e a Casa Pace Milano. AZIONE N° 1 - MILANO TROPICALE: TIPI DA SPIAGGIA IN CITTA'! La prima azione ha l'obiettivo di denunciare le responsabilità politiche di USA e RUSSIA che hanno deciso di non ratificare l'accordo di Kyoto L'azione intende evidenziare le responsabilità dei due paesi tramite una satira sull'innalzamento della temperatura e la tropicalizzazione del clima. Personaggi previsti: Bush, Putin, finti cammelli, zanzarone della mal-aria, tipi da spiaggia in costume da bagno (veramente in costume!) con sdraio e ombrelloni. AZIONE N° 2 - KYOTO POCO, MA KYOTO! La seconda azione intende responsabilizzare i cittadini sui comportamenti che hanno conseguenze negative rispetto all'ambiente e sui comportamenti alternativi possibili. L'azione si rivolgerà agli automobilisti in strada e ai pedoni. Sarà utilizzata un'automobile collettiva di compensato portata da 8 passeggeri con motore pedonale. I passanti e gli automobilisti saranno "agganciati" per proporre comportamenti di mobilità cittadina sostenibile e sarà chiesto loro di firmare il foglio di intenti "Kyioto poco, ma Kyioto!" nel quale si propone una lista di pratiche alternative per il rispetto dell'ambiente Per interviste, contatti e informazioni sulle azioni potete contattare direttemente: Marco Forlani 348/3723812 - forlaski at hotmail.com Rete Lilliput, da sempre impegnata sui temi ambientali, chiede di invertire la tendenza dell'attuale sistema di sviluppo che sta stravolgendo il clima del pianeta. Un dato per tutti: negli ultimi 15 anni si sono registrate le temperature più alte del millennio. A pagare le spese dei cambiamenti climatici saranno le generazioni future e le popolazioni più deboli del pianeta con meno risorse per far fronte ai mutamenti ambientali conseguenti ai cambiamenti climatici (desertificazione, inondazioni, carestie, diffusione di malattie). L'ultimo rapporto dell'IPCC, il gruppo intergovernativo istituito dall'ONU per monitorare i cambiamenti climatici a livello planetario, parla chiaro: la responsabilità è imputabile ai gas di serra (in particolare CO2) prodotti dall'utilizzo di combustibile fossile (petrolio). Il protocollo di Kyoto stipulato nel 1997 proprio con lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra, è il primo accordo mondiale sui cambiamenti climatici che preveda delle sanzioni per chi non ne rispetta i parametri. Ed è a rischio nella sua attuazione proprio per il rifiuto di ratificarlo da parte di Russia e Usa che impediscono di fatto a tutti gli altri paesi, di utilizzare questo prezioso strumento per controllare i cambiamenti del clima. L'Italia da parte sua ha ratificato il protocollo nel 2002, impegnandosi a diminuire le proprie emissioni del 6,5%, ma poi ha fatto esattamente il contrario: si calcola infatti che oggi le emissioni siano aumentate del 5,4% dal 1990, il che significa che entro il 2012 dovremo ridurle del 12%! Nel frattempo, nel nostro paese si prevede un aumento di circa il 30% delle emissioni dovute a trasporto su gomma, mentre si continua a investire pochissimo sulle energie rinnovabili. In questo contesto Rete Lilliput chiede ai cittadini di prendere coscienza del fatto che il futuro della vita su questo pianeta è seriamente in pericolo e di conseguenza di rivedere il proprio stile di vita individuale, riducendo il consumo di energia, e allo stesso tempo di chiedere al governo italiano di rispettare con serietà e correttezza i parametri del protocollo di Kyoto oltreche denunciare l'irresponsabilità di quei paesi, in particolare Usa e Russia, che per un tornaconto meramente economico si rifiutano di ratificarlo.
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