Rifiuti Scanzano



Estratto verbale del consiglio comunale

ADUNANZA STRAORDINARIA DEL 17 NOVEMBRE 2003

DELIBERA N° 45



OGGETTO: Scorie radioattive a Scanzano Jonico - Determinazioni


Il Consigliere Miola relaziona:

" Il Consiglio dei Ministri in data 13 ottobre, su proposta del Presidente,
ha emanato un Decreto legge, nel quale viene individuato nel comprensorio
del Comune di Scanzano, un sito per lo stoccaggio di rifiuti nucleari
accumulati negli ultimi 40 anni; tutte le scorie, nessuna esclusa, comprese
quelle di terza categoria, le più pericolose , quelle che permangono in
eterno.

         Questa scelta, per tutti i paesi che si affacciano sul mar Jonio,
è scellerata perché mette in ginocchio l'economia di interi territori che
vivono di turismo, agricoltura e pesca.

         La vocazione agricola e turistica di questa zona è evidente nei
miliardi di vecchie lire investite in questi settori e per i quali questa
decisione significa la morte. Qui la riforma agraria degli anni 50 ha
trasformato tanti braccianti in piccoli proprietari terrieri.

         Pochi ettari di terra, 5-6, hanno cambiato le condizioni di
migliaia di famiglie da braccianti ad imprenditori.

         Agricoltura tradizionale, ma anche biologica, che ha sviluppato
una produzione diversificata e ai primi posti in Europa - soprattutto per
la produzione  di fragole - una zootecnia all'avanguardia coi tempi, un
pullulare di impianti di trasformazione e commercializzazione.

         La manodopera impegnata nei campi da marzo ad ottobre è di 12 mila
braccianti, tanti quanti gli occupati dell'ILVA e molti in più dello
stabilimento della FIAT di Melfi.

         Anche il settore turistico ha subito enormi trasformazioni.

         Importanti investimenti sono stati fatti su tutto l'arco jonico,
da Castellaneta Marina fino in Calabria, per sviluppare un polo turistico
di importanza europea: 580 miliardi per il villaggio turistico "Valentino",
550 miliardi per i villaggi di Porto Greco e "Valtur".

         E' inoltre inaccettabile che il Governo prenda provvedimenti - che
condizioneranno un'area importante del territorio italiano per secoli - in
questo modo, con un blitz improvviso, in dispregio a tutti i principi
democratici che regolano le competenze territoriali e istituzionali, con un
comportamento illogico e illegittimo; esso è oltraggioso nei confronti di
una collettività laboriosa che ha saputo fare i conti con lo sviluppo, che
ha smesso di chiedere e ha cominciato a dare a questo paese.

         La scelta di trasformare la Basilicata nella pattumiera delle
scorie nucleari è, infatti, più che inattesa ed arriva senza essere passata
attraverso quel necessario confronto con le Istituzioni locali, la Regione,
gli altri soggetti interessati.

         Si tratta di una interferenza grave, che conferma la scelta del
governo nazionale di tutelare solo le aree e i poteri forti del Paese, che
contrasta fortemente con le politiche di sviluppo locale, faticosamente
attivate e che puntano sul protagonismo del territorio.

         Comunque questa soluzione trova nella Lega Nord i suoi più
entusiastici sostenitori, fautori di un neo colonialismo tecnologico.

         Un modo di procedere per niente trasparente e per niente
democratico. Questa scelta, inoltre, non tiene conto della situazione già
disastrosa della zona jonica: ILVA, con le sue emissioni di gas tossici
nell'atmosfera che ha determinato l'aumento vertiginoso delle malattie
respiratorie e di tumori; i rifiuti radioattivi di Statte, che ha già
allarmato la commissione bicamerale sui rifiuti.

         Alla luce di quanto sta accadendo è necessaria una mobilitazione
generale, che coinvolga  tutti i comuni interessati, sia in Basilicata sia
in Puglia.

         Si chiede:

-          la revoca immediata del Decreto Legge 132, emanato il 13
novembre dal Consiglio dei Ministri;

-          la convocazione della conferenza Stato-Regioni.



IL CONSIGLIO COMUNALE


            Uditi gli interventi del consigliere Gasparre e dell'Assessore
Putignano;



            Con voti favorevoli 9 espressi per alzata di mano da n.9
consiglieri presenti e votanti;



D E L I B E R A


1.      approvare la relazione del Consigliere Miola e per l'effetto chiedere:



a)     la revoca immediata del Decreto Legge 132, emanato il 13 novembre
dal Consiglio dei Ministri;

b)     la convocazione della conferenza Stato-Regioni.



2.      inviare copia della presente al Presidente Consiglio dei Ministri,
al Presidente della Regione Basilicata, ai Parlamentari eletti nei collegi
dell'area interessata e delle aree limitrofe, al Sindaco di Scanzano Jonico
e a tutti i Sindaci della zona interessata;

3.      chiedere che i Segretari Nazionali di Partito organizzino una
manifestazione di carattere nazionale per bloccare il Decreto e rivolgere
invito ai Parlamentari di Centro destra e centro sinistra, eletti nei
collegi delle aree interessate, di votare contro la conversione in legge
del citato Decreto, qualora non fosse stato preventivamente ritirato dal
Governo.