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04/07 Bologna: Manifestazione contro le scorie nucleari in Sardegna
- Subject: 04/07 Bologna: Manifestazione contro le scorie nucleari in Sardegna
- From: "salvatore panu" <torepanu at tiscalinet.it>
- Date: Thu, 3 Jul 2003 11:03:19 +0200
personalmente aggiungerei che sarebbe ora di ritentare la strada di un referendum consultivo per l'eliminazione delle basi nato in sardegna, la qual cosa fu giudicata anticostituzionale in anni in cui vigeva ancora il regime della guerra fredda, ora che la guerra è calda non so se ci sono maggiori probabilità che la popolazione sarda possa quantomeno esprimere la propria opinione sulla presenza militare degli americani nell'isola a cinquanta anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale, ma tenterei ancora una volta questa strada, se non altro per capire meglio le reazioni degli attuali regimi coloniali. avvidecci sani salvatore panu ----- Original Message ----- From: "Segreteria" <segreteria at circolosardegna.bo.it> To: "Tore Panu" <torepanu at tiscali.it> Sent: Saturday, June 28, 2003 9:40 AM Subject: Scorie nucleari in Sardegna Bologna lì, 26/06/03 Prot.94 Oggetto: Informazione e sensibilizzazione di tutte le forze politiche locali sul grave problema dello stoccaggio di scorie nucleari in Sardegna Dopo i gravi tentativi messi in atto dal governo centrale che sono a dir poco sconcertanti, tentativi resi pubblici da molti organi di stampa nazionale, il Circolo Sardegna di Bologna ha costituito un comitato straordinario di crisi, con lo scopo di coinvolgere nel modo più capillare possibile, tutte le autorità politiche, sociali, associazioni umanitarie, ambientaliste, Acli, Arci, volontariato, ecc.., affinché congiuntamente si adoperino nel modo più fermo e pacifico possibile, ad ostacolare tale vergognoso piano che è quello di destinare vaste e bellissime aree dell' isola allo stoccaggio e al seppellimento di scorie nucleari altamente radioattive, con le tragiche conseguenze per le popolazioni residenti, e non solo per loro, ma anche per quei milioni di persone che ogni anno scelgono la Sardegna come meta delle loro vacanze. Perciò le chiediamo di apportare e sostenere con il suo prezioso contributo l'impegno per evitare che questa tragedia si compia, invitandola al sit -in che si terrà il giorno 4 Luglio alle 20:30 in Piazza Nettuno. Sicuri di una sua pronta ed operosa cooperazione la ringraziamo e le auguriamo buon lavoro. Il Comitato contro le scorie nucleari in Sardegna Per informazioni: Circolo Sardegna - Bologna 051327800 - fax 0517090898 e-mail: info at circolosardegna.bo.it Visitate il nostro sito: www.circolosardegna.bo.it -------------------- SARDEGNA, UN MARE DI SCORIE RADIOATTIVE IN ARRIVO PER GENTILE CONCESSIONE DEL GOVERNO L'attuale governo ha conferito poteri speciali al Gen. Carlo Jean, presidente della società statale SOGIN, per lo stoccaggio di 55 mila metri cubi di SCORIE RADIOATTIVE provenienti dalle ex centrali nucleari italiane in disuso dal 1987. La SOGIN, Società pubblica incaricata della gestione delle scorie nucleari, ha reso note le caratteristiche del sito più idoneo allo stoccaggio delle scorie radioattive. I requisiti indicati (territorio geologicamente stabile, poco popolato e che abbia nei dintorni installazioni militari che garantiscono la protezione dagli attentati) corrisponderebbero in tutto e per tutto a quelli della Sardegna. Tutto questo provocherebbe danni irrimediabili all'equilibrio ambientale della Sardegna. NO ALLE SCORIE NELL'ISOLA DEI NURAGHI MOBILITAZIONE EUROPEA CONTRO IL NUCLEARE IN SARDEGNA VENERDI 4 LUGLIO ORE 20:00 IN PIAZZA NETTUNO Per informazioni:Il Comitato contro le scorie nucleari in Sardegna Centro Sociale Regione Sarda - Circolo Sardegna - Centro Ricerca Documentazione Email: info at circolosardegna.bo.it Web www.circolosardegna.bo.it Tel.051327800 - Fax0517090898 ---------------------------------- VOGLIONO TRAMUTARE LA NOSTRA ISOLA IN UNA IMMENSA PATTUMIERA NUCLEARE MA NOI NON LO PERMETTEREMO MAI!!!!!!!! Contro le scorie nucleari in arrivo nell'isola e per la denuclearizzazione della Sardegna. La Sardegna rischia di diventare un cimitero radioattivo, una discarica di materiale altamente inquinante. Il 7 marzo scorso, un'ordinanza della presidenza del consiglio ha nominato il generale Carlo Jean commissario straordinario per sovrintendere all'operazione di stoccaggio degli oltre 58 mila metri cubi di rifiuti radioattivi provenienti dalle centrali italiane inattive(disattivate dopo il 'no' al nucleare espresso dai cittadini con il referendum del 1987) e probabilmente anche da impianti esteri. La descrizione del sito ideale che il commissario (nonché presidente della Sogin, società di gestione degli impianti nucleari) ha fatto a Montecitorio sarebbe l'identikit della Sardegna :"nelle miniere abbandonate di ogni tipo, in un territorio geologicamente stabile, con scarsa pendenza, poco popolato, e che abbia nei dintorni installazioni militari". Una delle motivazioni ufficiali per giustificare questa scelta, infatti, è che qui esistono aree militari in grado di garantire la massima sicurezza:in una terra che già ospita il 60% delle servitù militari nazionali sarebbe davvero una farsa. E quanto alle miniere abbandonate, destinate a diventare parchi geominerari (e alcune già patrimonio dell'UNESCO), vi è il pericolo che la presenza di acqua nel sottosuolo provochi l'inquinamento delle falde, con tutti i danni che ne conseguono per l'ambiente e soprattutto per la salute dei cittadini. L'Enea (Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente), guidata dal premio nobel Carlo Rubbia, aveva individuato in precedenza circa duecento siti possibili, in base a criteri del tutto diversi. Ma ora, tre elementi che avevano caratterizzato questo profilo sono scomparsi: la distanza minima di 50 Km dalle frontiere, l'esclusione delle aree demaniali e l'esclusione delle isole per evitare il rischio di disastri ambientali in caso d'incidente o affondamento delle navi per il trasporto delle scorie. La lista dei 5-8 siti "finalisti" candidati ad ospitare il deposito nucleare era stata annunciata per fine giugno ma, forse per far freddare le proteste la decisione è stata rinviata ad ottobre e oltre alla Sardegna circolano i nomi di Puglia, Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Basilicata. Il nostro 'no' alle scorie è un atto d'accusa nei confronti delle autorità civili che, non osando affrontare l'opinione pubblica, si affida alle autorità militari. Rischiamo di trovarci le scorie in casa senza neanche accorgercene, perché l'azione sarà protetta dal segreto militare. Questa eventualità rischia di affossare in maniera definitiva l'immagine della Sardegna, il suo sviluppo e il suo straordinario e insostituibile ambiente naturale. Sentiamo di rischiare, di mettere in gioco e perdere la nostra risorsa più importante, quella su cui vorremmo costruire il nostro futuro di sviluppo: la qualità dell'ambiente. Per questo vi chiediamo di partecipare alla manifestazione, che si terrà in contemporanea in tutte le piazze d'Italia e d'Europa, il 4 luglio alle ore 20:15 in Piazza Nettuno. E tutti, alle 20:30, al tramonto del sole, ci stenderemo in terra per 10 minuti in assoluto silenzio in modo che tutti vedano che presto potremo essere morti. Il Comitato contro le scorie nucleari in Sardegna
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