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APPELLO IN DIFESA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
- Subject: APPELLO IN DIFESA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO
- From: "Dott. Domenico Agresti" <mimmo.inge at inwind.it>
- Date: Sun, 15 Jun 2003 14:36:17 +0200
----- Original Message ----- From: Fulvio <fulvio at verdinrete.it> Gruppo Verdi Regione Lazio Consiglio Regionale del Lazio Via della Pisana 1301 - 00163 Roma 0665932231, fax 0665000760 lazio at verdilazio.it - http://www.verdilazio.it 6 giugno 2003 URGENTE - APPELLO IN DIFESA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO In allegato si fornisce il testo della petizione popolare in difesa del Parco Nazionale del Circeo. Il modulo può essere fotocopiato e va inviato al Gruppo Verdi per posta ordinaria, o via fax, o via e-mail. Data la gravità della situazione chiediamo a tutti di far circolare quanto più possibile questo appello e di coinvolgere il maggior numero di personalità del mondo della ricerca, della cultura e dello spettacolo che vogliano sottoscrivere pubblicamente questo appello. Il testo dell'appello è disponibile anche di seguito per chi voglia semplicemente aderire con una e-mail. Si allegano anche due documenti con maggiori dettagli sulla vicenda Ringrazio tutte e tutti ed invio un caro saluto Angelo Bonelli Capogruppo Verdi Regione Lazio PETIZIONE POPOLARE Contro la proposta di decreto "Matteoli" contenente una grave riduzione delle misure di tutela vigenti nel Parco Nazionale del Circeo Al Presidente della Repubblica Italiana CARLO AZEGLIO CIAMPI Maggio 2003 La bozza di decreto recentemente formulata dal Ministro dell'Ambiente Matteoli prevede una grave riduzione il perimetro del Parco del Circeo cancellando importanti vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia e centinaia di ettari: circa 150 ettari potranno essere edificati in una delle aree fino ad oggi a tutela integrale (zona 1), aree che saranno ridotte di 1200 ettari, declassati a "zona 2", consentendo, ad es., nuovi edifici non residenziali (alberghi, villaggi turisticiclub house, ecc.). Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e la parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante pregio ambientale, per l'area delle dune di Sabaudia, che collega il ponte Giovanni XXIII con il Rio Caterattino.e per il Lago di Paola, Sito di Importanza Comunitaria, dove si consentirà la realizzazione di un approdo turistico con strutture ricettive. Nella zona 1 saranno consentiti previa una semplice autorizzazione: attrezzature di attracco, nuova viabilità, cambi di destinazione d'uso degli annessi agricoli, accesso con veicoli a motore, installazione di cartelli e manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica, chioschi. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1200 ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 600 relativi ai terreni, mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari. I SOTTOSCRITTI CITTADINI CONSIDERANDO Che il nuovo decreto annulla sostanzialmente le maggiori misure di protezione del parco, aprendo la strada alla cementificazione e alla realizzazione di porti e strutture ricettive ad alto impatto ambientale in aree dove oggi vige giustamente la massima protezione. Tali provvedimenti lesivi del primario interesse pubblico alla difesa dell'ambiente sancito dall'art. 9 della Costituzione CHIEDONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Di tutelare il parco del Circeo, gioiello ambientale e monumentale, non firmando la proposta di decreto del Ministro Matteoli, che peraltro appare in netto contrasto con la legge quadro sulle aree protette 394/1991. La mailing list del Gruppo Verdi Regione Lazio è costituita da persone che hanno chiesto di aderirvi e, in misura minore, da altre indicate dalle prime. Se per qualsiasi ragione non volete più ricevere nostri messaggi innanzi tutto scusateci, poi rispondete a questo messaggio scrivendo nell'oggetto "cancellatemi". Grazie. GRUPPO VERDI REGIONE LAZIO Tel. 0665932231, fax 0665000760 www.verdinrete.it/lazio/ e-mail: lazio at verdinrete.it 29 05 2003 BONELLI (VERDI): "AGGRESSIONE SENZA PRECEDENTI AL PARCO DEL CIRCEO. CI APPELLIAMO AL PRESIDENTE CIAMPI" Presentato il 27 novembre 2002 dalla Società In Land Sea un progetto per200 house boat nel Lago di Sabaudia Contro il Parco del Circeo si sta scatenando un'aggressione senza precedenti: la bozza del Decreto formulata dal Ministro all'Ambiente Matteoli ridurrà il perimetro del Parco del Circeo e cancellerà importanti vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia e centinaia di ettari. Si sta cercando di ridurre al minimo ogni livello di tutela, proprio nel cuore del Parco del Circeo, dove 150 ettari potranno essere edificati in un'area fino ad oggi a tutela integrale. Le zone a tutela integrale (zona 1) vengono ridotte di 1200 ettari, declassati a "zona 2", dove con la nuova normativa si potranno costruire, tra l'altro, nuovi edifici non residenziali (e quindi alberghi, club house, ecc.). Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e la parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante pregio ambientale, e per il Lago di Paola, che è anch'esso un SIC (Sito di Importanza Comunitaria), dove alcuni imprenditori potranno concretizzare il sogno di realizzare l'approdo turistico, aggiungendovi strutture ricettive e turistiche. Lo stesso nell'area delle dune di Sabaudia, che collega il ponte Giovanni XXIII con il Rio Caterattino. Il nuovo decreto, con una serie di numerose ed efficacissime piccole variazioni, annulla sostanzialmente le maggiori misure di protezione del parco, e consente una serie di opere e di attività che preludono, come ci insegna l'esperienza, ad un incremento dell'abusivismo e della cementificazione del parco. Basti pensare che nella zona 1, a massima protezione, saranno consentiti previa una semplice autorizzazione: attrezzature di attracco, nuova viabilità (esistente), il cambio di destinazione d'uso degli annessi agricoli, l'accesso con veicoli a motore, l'installazione di cartelli e manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica, l'installazione di chioschi. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1200 ettari; 300 relativi il Lago di Paola, e 600 relativi i terreni, mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari. Noi Verdi ci appelliamo al presidente della Repubblica Ciampi perché non firmi questo decreto di Matteoli e tuteli il parco del Circeo, gioiello ambientale e monumentale del nostro paese Peraltro il decreto appare in netto contrasto con la legge quadro sulle aree protette 394/1991. Il Parco del Circeo è infatti un parco "Nazionale", soggiace pienamente alle "misure di salvaguardia" previste nell'art. 6 della legge quadro, che, fra l'altro, vieta "fuori dei centri edificati [...] e, per gravi motivi di salvaguardia ambientale [...] anche nei centri edificati, l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti, qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla morfologia del territorio [...] e sulle finalità istitutive dell'area protetta." Ricordo, a tal proposito, che i dati relativi all'abusivismo rilevato nel Parco Nazionale del Circeo sono già allarmanti e testimoniano l'alta incidenza di questo reato e la sua tendenza ad aumentare. Ricordo anche che i dati che si forniscono di seguito sono relativi soltanto alle ordinanze di demolizione: gli abusi effettivi, che non sono stati individuati o sui quali non si è voluto intervenire, sono certamente assai di più: complessivamente, tra il 1997 e il marzo del 2002, gli abusi sono stati 272, 211 nel comune di Sabaudia e 61 in quello di S. Felice. 145 (degli abusi) sono di piccola entità (il che non ne diminuisce il valore negativo poiché quasi sempre si tratta di preludi ad abusi maggiori) e 127 di media e rilevante entità, ovvero realizzazione di manufatti edilizi di ogni dimensione (anche ville), attività abusive, sbancamenti, e così via. Dai 41 abusi riscontrati nel 1997, si è passati ai 72 del 2001, con un incremento quindi quasi del 60% che si è particolarmente accentuato tra il 2000 e il 2001, con un incremento dell'82%, quasi il doppio. Di fronte a questa vera e propria aggressione ad una delle aree protette più importanti d'Italia e del Mondo (figuriamoci cosa può accadere quindi nelle aree meno protette!), suscita scalpore il dato relativo alle ordinanze di demolizione effettivamente fatte eseguire dai comuni interessati: Sabaudia ne ha eseguite soltanto 13 su 216 (il 6%) e S. Felice 3 su 66 (il 5%), quindi complessivamente sono state eseguite solo il 5% delle ordinanze, 16 su 281! Angelo Bonelli Capogruppo Verdi Regione Lazio GRUPPO VERDI REGIONE LAZIO Tel. 0665932231, fax 0665000760 www.verdilazio.it e-mail: lazio at verdilazio.it ECCO COSA VOGLIONO FARE DEL PARCO DEL CIRCEO Le principali modifiche del decreto del Ministro Matteoli che riducono sostanzialmente le più importanti misure di protezione del Parco Viene inserita la voce "insediamenti urbani" tra gli elementi da riqualificare e valorizzare, e, senza meglio specificare il grado di controllo, la promozione del turismo sostenibile e delle attività relative. In tutto il Parco vengono consentiti i movimenti di terra di qualsiasi tipo, togliendo il comma che li vietava fatti salvi gli scavi archeologici e di tutela archeologica; inoltre si elimina il riferimento ai vincoli e ai divieti previsti dalle norme e particolari dei PTP. In zona 1 (protezione integrale) (vengono) sono ammesse le seguenti opere e attività prima rigorosamente vietate: - Le attrezzature di attracco e le relative strutture logistiche se realizzate secondo "tecniche di ingegneria naturalistica" - Il recupero e ripristino della viabilità esistente - Il cambio di destinazione d'uso degli annessi agricoli - L'accesso con veicoli a motore - L'installazione di cartelli e manufatti pubblicitari - Qualsiasi opera tecnologica - L'installazione di chioschi Viene introdotto in zona 1 un "regime autorizzativo" assolutamente in contrasto col regime di protezione integrale dell'area. Con la nuova formulazione divengono così possibili, ad es., previa autorizzazione: - Interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia - Impianti ed opere tecnologici Sono addirittura svincolate dal regime autorizzativo le strutture stagionali di supporto alla balneazione. Sempre in zona 1, ai titolari di interventi di rilevante trasformazione del territorio già in corso d'opera basterà semplicemente inviare comunicazione all'Ente di gestione. Nel regime autorizzativo generale vengono svincolate le opere approvate ma non ancora avviate. In zona 2 diviene possibile la realizzazione di nuovi edifici non residenziali (villaggi turistici, alberghi, club house, ecc.) Sempre in zona 2 saranno consentiti previa autorizzazione: - Nuovi edifici - Nuove opere di mobilità - Interventi di ristrutturazione edilizia Sostanzialmente nella zona 2 sarà possibile il rilascio di nulla osta per le concessioni in sanatoria. Nella zona 3, per quanto riguarda il regime autorizzativo, il decreto cancella interamente l'articolo relativo e rimanda ad un articolo precedente senza includere importanti obblighi di autorizzazione. In sostanza, nella zona 3 saranno consentiti senza autorizzazione: - Realizzazione di nuovi edifici e cambio di destinazione d'uso degli esistenti - Nuove opere di mobilità e modifica di quelle esistenti - Opere tecnologiche Viene inoltre cancellato l'obbligo di comunicazione per le opere di rilevante trasformazione del territorio già in corso d'opera QUALI SONO LE ZONE DEL PARCO CHE RISCHIANO DI PIÙ ? Rio Martino. Viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a zona 2, nonostante sia scarsamente antropizzato. L'obiettivo è quello di renderlo navigabile anche con natanti a motore, creare punti di attracco, rimessaggio, approdi, ecc., nonché tutte le altre strutture e attività permesse dal nuovo decreto ministeriale. Lago di Paola. Incredibilmente il lago, che è Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS) viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a zona 2. L'obiettivo principale è quello di realizzarvi un porto, nonché tutte le altre strutture e attività permesse dal nuovo decreto ministeriale. Promontorio (Area di Quarto Caldo). Viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a zona 2. Potranno essere sanati tutti gli scheletri (degli edifici abusivi presenti) delle lottizzazioni abusive realizzate negli anni 70 e bloccate dalla Magistratura (sacco del Circeo). Sarà inoltre possibile realizzare le strutture che i privati vogliono costruire nel parco di villa Aguet, a supporto del famigerato raddoppio portuale. Zona dell' Uliveto. Viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a zona 2. In questa zona l'abusivismo è limitato, ma gran parte dei terreni sono stati frazionati e venduti con intenti speculatori già ai tempi del sacco del Circeo. Quella speranza può ora realizzarsi. Dune di Sabaudia. Declassamento area che collega il ponte Giovanni XXIII con il Rio Caterattino. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1.200 ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 750 relativi a terreni, mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari. LE NUOVE NORME SONO IN CONTRASTO CON LA LEGGE QUADRO Le nuove norme sono in contrasto con la legge quadro sulle aree protette n. 394 del 1991. Il Parco del Circeo è infatti un parco "Nazionale", soggiace pienamente alle "misure di salvaguardia" previste nell'art. 6 della legge quadro. L'art. 6, fra l'altro, vieta "fuori dei centri edificati [...] e, per gravi motivi di salvaguardia ambientale [...] anche nei centri edificati, l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti, qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla morfologia del territorio [...] e sulle finalità istitutive dell'area protetta". L'articolo prevede, in caso di inosservanza il ripristino dei luoghi e la ricostituzione delle specie vegetali e animali danneggiate a spese dell'inadempiente. PETIZIONE POPOLARE Contro la proposta di decreto "Matteoli" contenente una grave riduzione delle misure di tutela vigenti nel Parco Nazionale del Circeo Al Presidente della Repubblica Italiana CARLO AZEGLIO CIAMPI Maggio 2003 La bozza di decreto recentemente formulata dal Ministro dell'Ambiente Matteoli prevede una grave riduzione il perimetro del Parco del Circeo cancellando importanti vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia e centinaia di ettari: circa 150 ettari potranno essere edificati in una delle aree fino ad oggi a tutela integrale (zona 1), aree che saranno ridotte di 1200 ettari, declassati a "zona 2", consentendo, ad es., nuovi edifici non residenziali (alberghi, villaggi turisticiclub house, ecc.). Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e la parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante pregio ambientale, per l'area delle dune di Sabaudia, che collega il ponte Giovanni XXIII con il Rio Caterattino.e per il Lago di Paola, Sito di Importanza Comunitaria, dove si consentirà la realizzazione di un approdo turistico con strutture ricettive. Nella zona 1 saranno consentiti previa una semplice autorizzazione: attrezzature di attracco, nuova viabilità, cambi di destinazione d'uso degli annessi agricoli, accesso con veicoli a motore, installazione di cartelli e manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica, chioschi. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1200 ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 600 relativi ai terreni, mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari. I SOTTOSCRITTI CITTADINI CONSIDERANDO - Che il nuovo decreto annulla sostanzialmente le maggiori misure di protezione del parco, aprendo la strada alla cementificazione e alla realizzazione di porti e strutture ricettive ad alto impatto ambientale in aree dove oggi vige giustamente la massima protezione. - Tali provvedimenti lesivi del primario interesse pubblico alla difesa dell'ambiente sancito dall'art. 9 della Costituzione CHIEDONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Di tutelare il parco del Circeo, gioiello ambientale e monumentale, non firmando la proposta di decreto del Ministro Matteoli, che peraltro appare in netto contrasto con la legge quadro sulle aree protette 394/1991.
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