Rifiuti nucleari, il generale Jean e gli omissis



di Toni Mira

Arrivano gli omissis sulla gestione del rifiuti nucleari in Italia. E nessuno, purtroppo, se ne accorge. È il primo segnale negativo della militarizzazione del settore, cominciata il 21 novembre 2002 con la nomina del generale Carlo Jean alla guida della Sogin, la società del ministero del Tesoro che deve occuparsi dell'uscita  
 
Logo nucleare 
italiana dal nucleare, dallo smontaggio in sicurezza delle centrali allo smaltimento di scorie, rifiuti e combustibile radioattivo, fino all'individuazione e predisposizione dei siti nazionali di stoccaggio. La nomina dell'alto ufficiale, passata praticamente nel silenzio, è singolare. Il suo curriculum è di tutto rispetto, ma solo in campo militare: alla guida di divisioni degli alpini, comandante del gruppo tattico "Susa", addetto militare del presidente della Repubblica Cossiga, presidente del Centro alti studi per la difesa, professore di Studi strategici all'università Luiss di Roma. Grande amico del ministro del Tesoro Giulio Tremonti, ha addirittura scritto un libro: "Guerre stellari. Società ed economia nel cyberspazio". Collabora assiduamente con la rivista del Sisde e scrive, spesso, sulla necessità di rivedere il concetto di guerra. Ma tutto questo cosa c'entra col nucleare?

Eppure lo scorso 7 marzo il presidente del Consiglio Berlusconi lo ha ulteriormente nominato "Commissario delegato per la messa in sicurezza dei materiali nucleari", con amplissimi poteri, tra i quali quello di poter derogare a una ventina di leggi in materia. L'efficiente generale si è messo subito in movimento e in appena venti giorni,  
 
Rifiuti nucleari 
tra il 21 marzo e l'11 aprile, ha sfornato ben cinque ordinanze. E qui sono comparsi gli omissis. Nella prima ordinanza, Criteri di protezione fisica delle centrali e degli impianti nucleari, si legge che il Commissario delegato «dispone l'immediato adeguamento ai criteri riportati nel documento allegato sotto la lettera A, delle misure di protezione fisica delle centrali nucleari di Sogin Spa e degli impianti dell'Enea». Ma poi, poche righe sotto, si legge ancora che lo stesso Commissario dispone «la pubblicazione della presente ordinanza nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, con omissione dell'allegato». Insomma "criteri" e "misure di protezione" restano segreti. Non era mai accaduto un omissis in Gazzetta Ufficiale, il più pubblico dei documenti, il massimo della trasparenza. Un caso? No.

Gli omissis tornano il 3 aprile con l'ordinanza numero 3: Piano delle misure preliminari di adeguamento della protezione fisica ed attività finalizzate alla progressiva riduzione del livello di rischio delle centrali e degli impianti nucleari, e l'11 dello stesso mese, con l'ordinanza numero 4, relativa agli impianti Eurex (Saluggia), Casaccia, Trisaia, Bosco Marengo. Insomma, segretezza assoluta.

26 maggio 2003
http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/nucleare/1703.php


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