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rifiuti nucleari
- Subject: rifiuti nucleari
- From: "italo.disabato at libero.it" <italo.disabato at libero.it>
- Date: Thu, 1 May 2003 01:16:55 +0200
Ancora CANRC, ancora il famigerato sito di stoccaggio di scorie e materiali radioattivi e nucleari, ancora Termoli e Castelmauro e il Molise, ancora una interrogazione di Italo Di Sabato, rivolta al Presidente della Giunta regionale del Molise ed all´Assessore regionale all´Ambiente. E così siamo a tre, tre interrogazioni sul medesimo argomento. Forse troppe, ma di certo necessarie. Alla prima vi fu una risposta che non sembrò affatto convincente. Diceva l´Assessore che a Termoli non esiteva alcun sito di stoccaggio di tali robe pericolose, che però c´era un deposito, che custodiva e custodisce rifiuti nucleari, a Castelmauro, che doveva essere smantellato e che, in barba a giudici e istituzioni, ancora è lì, nel centro abitato di questo bel paese, ad "appestare" la gente ed i luoghi. La non soddisfazione per la risposta indirizzò a formulare una seconda interrogazione, il 7 aprile 2003, ma di questa non abbiamo risposta. Adesso vien fuori un bel servizio su un giornale a diffusione nazionale. Il titolo è già evidenziato in copertina: LE NOSTRE SCORIE NUCLEARI. Il giornale in questione, ohibò, non è Liberazione, né qualche altro di quei "fogliacci" così pronti a "perseguitare" la brava gente. Si tratta invece di LE SCIENZE, che è l´edizione italiana di SCIENTIFIC AMERICAN, che è arrivato al numero 416 (essendo un mensile significa qualcosa come ben 34 anni di attività e di presenza in edicola), che è soprattutto un periodico di grosso rigore tecnico e scientifico, che è autorevole e ottimo strumento di lavoro per scienziati, professionisti, ricercatori, tecnici che operano nei vari settori scientifici e che così possono avvantaggiarsi di un aggiornamento costante attraverso una lettura competente. Bene, nel numero di Aprile `03 LE SCIENZE che ti fa? In pratica cita questo sito di Termoli, il CANRC e lo indica tra quei siti che già accolgono e che continueranno ad accogliere residui, scorie e materiali nucleari. Scopriamo anche che non solo le robacce nucleari sono quelle stipate nei classici bidoni, ma sono anche il materiale usato per la costruzione delle centrali elettronucleari di potenza, centrali che non durano in eterno,ma che hanno un loro ciclo di vita e che dopo necessitano o di una sorta di maquillage generale o addirittura lo smantellamento. Insomma materiali che andranno ad arricchire il già ricco patrimonio ambientale nazionale e, naturalmente e per quanto ci riguarda, regionale. L´articolo parla anche di tecniche di decontaminazione e ci racconta che il rilascio della contaminazione ha tempi molto lunghi, roba che può esser di secoli. Ci racconta anche che bisogna intervenire con azioni costanti per decontaminare, tecniche specifiche come il lavaggio, l´attacco chimico, quello meccanico, termico. Insomma ripulire, senza dimenticare che la ripulitura bisogna farla anche ai lavoratori ed a quelle persone che si trovano o si sono trovate in contatto con le scorie ed i materiali nucleari. Da quel poco che sembra sappiano all´Assessorato regionale all´Ambiente e da quel tanto che sembra non sappiano si ricava una informazione ambigua e precaria, una non volontà a risolvere un problema così grave, come questo, che impedisce alla gente di essere nella sicurezza del vivere in un ambiente sicuro solo perché qualcuno, nell´ignoranza del sapere, lo afferma così semplicemente. L´interrogazione pretende una indagine a tappeto, pretende un intervento attivo delle istituzioni regionali, pretende chiarezza. Questo per la salute di tanti molisani, perché in una parte del Molise non si continui a morire di quei "brutti mali" dei quali è quasi proibito parlarne e ancora di più ricercarne, con serenità, le circostanze e le cause. Campobasso, 30 Aprile 2003 Ufficio Stampa Gruppo PRC Regione Molise
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