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Rep. Ceca: La Banca EBRD non dovrebbe finanziare l'impianto di alluminio
- Subject: Rep. Ceca: La Banca EBRD non dovrebbe finanziare l'impianto di alluminio
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Tue, 11 Mar 2003 18:38:39 +0100
Rep. Ceca: La banca EBRD non dovrebbe finanziare
l'impianto di alluminio
L'impianto di alluminio attualmente in fase di
costruzione nel nord della Repubblica Ceca produrra' molto piu' inquinamento di
quanto dichiarato, se venisse completato. Il raffreddamento dell'alluminio
in fase di lavorazione sara' sicuramente accompagnato dalla produzione di
pericolose diossine e furani, oltre che una serie di idrocarburi. CEE
bankwatch sostiene che la costruzione dell'impianto debba essere fermata
finche' non sia dimostrato che la salute delle popolazioni che vivono nelle
vicinanze non sara' minacciata dalle sostanze tossiche. Per questo motivo CEE
bankwatch network ha chiesto alla EBRD di non fornire i prestiti alla
NEMAK per il completamento dei lavori.
Fonte: Friends of the Earth
International
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com e replicate al messaggio di conferma che vi viene inviato *************** 5 Marzo 2003 - Secondo un rapporto commissionato
dal CEE bankwatch network, l'impianto di alluminio attualmente in fase di
costruzione nel nord della Repubblica Ceca produrra' molto piu' inquinamento di
quanto dichiarato. Il rapporto - uno studio indipendente della documentazione
sull'impianto - definisce vaghi e insignificanti i dati esistenti
sull'inquinamento tossico.
Il rapporto dimostra come la compagnia Messicana
NEMAK abbia sottostimato la quantita' di sostanze tossiche che
probabilmente saranno prodotte. Per questo motivo CEE bankwatch network ha
chiesto alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) di non
fornire i prestiti alla NEMAK per il completamento dei lavori senza
garanzie per la salute delle popolazioni locali. La NEMAK, sottolinea il
rapporto, ha gravemente sottostimato l'inquinamento tossico dell'impianto e non
ha elencato nessuna misura necessaria per ridurlo.
Il rapporto e' stato scritto da un esperto indipendente che
ha analizzato la documentazione fornita dalla NEMAK, compresi la valutazione di
impatto ambientale e il permesso di costruzione. Esso dimostra che la potenziale
tossicita' dei rifiuti solidi e liquidi, oltre che delle emissioni di gas,
non e' stata opportunamente valutata durante la fase di preparazione del
progetto. Il rapporto arriva alla conclusione che, con la documentazione
fornita, i rischi ambientali del progetto possono essere valutati solo in modo
approssimativo.
La NEMAK ha ignorato il fatto che il raffreddamento
dell'alluminio in fase di lavorazione sara' sicuramente accompagnato dalla
produzione di pericolose diossine e furani, oltre a una serie di
idrocarburi. La documentazione del progetto non menziona i primi due, e del
terzo gruppo menziona solo il benzopirene. L'esposizione di breve termine
ad alti livelli di diossine puo' causare malattie alla pelle e danneggiare il
funzionamento del fegato. Mentre l'esposizione di lungo termine colpisce il
sistema immunitario, quello nervoso ed endocrino, e puo' causare cancri o
infertilita' maschile. Sebbene le tecnologie moderne rendono possibile la
riduzione a bassi livelli delle emissioni inquinanti, i dati forniti dalla
NEMAK non menzionano queste misure.
La documentazione omette anche altri rischi ambientali
probabilmente piu' gravi. Non menziona certi rifiuti tossici che saranno
prodotti in grandi quantita', come le polveri derivanti dalla combustione e le
segature di alluminio contaminate con emulsione congelante. Ne' menziona le
sostanze presenti nelle acque di scarico e i metodi con cui la NEMAK le
trattera'.
CEE bankwatch sostiene che la costruzione dell'impianto
debba essere fermata finche' non sia dimostrato che la salute delle
popolazioni che vivono nelle vicinanze non sara' minacciata da sostanze
tossiche. Bankwatch spera che la EBRD legga attentamente la documentazione
sull'impianto e prenda in considerazione i rischi ambientali del progetto quando
decidera' se finanziarlo o meno.
La compagnia Messicana, NEMAK Europe ltd., ha gia' realizzato
una parte dell'impianto industriale che, non appena completato, avra' una
produzione di 1.6 milioni di pezzi di alluminio all'anno. La NEMAK sta cercando
prestiti dalla EBRD per completare il progetto che precedentemente era stato
proposto nella citta' di Pilsen dove pero' la popolazione locale si era
opposta alla sua realizzazione. L'attuale sito di costruzione e' vicino la
citta' di Most e trasformerebbe una delle ultime aree incontaminate della Rep.
Ceca in una regione altamente inquinata.
Per maggiori info: http://www.bankwatch.org
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