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PRENDE CORPO LA CONSAPEVOLEZZA
- Subject: PRENDE CORPO LA CONSAPEVOLEZZA
- From: "comiromanord" <comiromanord at yahoo.it>
- Date: Mon, 10 Feb 2003 11:47:55 +0100
DAL CORRIERE DELLA SERA ROMA 9 FEBBRAIO 2003 Elettrosmog: un quartiere, una protesta Solo ieri quattro manifestazioni. Storace annuncia: via le antenne tv da Monte Mario Non ci stanno più. E senza aspettare aiuti dall'alto, si organizzano da soli. I cittadini dichiarano guerra all'elettrosmog. A tralicci, antenne e ripetitori piantati a due passi dalle loro finestre. E scendono rumorosamente in piazza. Soltanto ieri si sono intrecciate quattro diverse manifestazioni in quartieri diversi ma con lo stesso messaggio: stop alle vibrazioni «velenose». I comitati spontanei di Castel Giubileo, Settebagni, Fidene, Colle Salario e Villa Spada hanno marciato in due cortei: uno alle 15 a Settebagni (500 persone) e un altro alle 17 a Fidene per «bloccare il killeraggio elettromagnetico». Alle 16 si sono dati invece appuntamento i «ribelli» della Magliana che combattono contro l'installazione di una nuova antenna in via della Magliana 144 e contro un impianto di telefonia mobile che si trova da anni in via Nathan. I cittadini hanno imparato a tenere gli occhi bene aperti. I comitati di Roma Nord hanno organizzato un sit in mattutino all'Isola 59 dell'Olgiata perchè, dopo la denuncia alla procura della Repubblica e l'apposizione di sigilli ad una stazione radio base (la prima di cinque strutture gemelle), hanno scoperto una cosa: che il serbatoio del gruppo elettrogeno che alimenta il ripetitore, semivuoto fino al giorno prima, era di nuovo pieno di carburante. «I gestori di telefonia mobile si sono attrezzati di squadre d'assalto notturne armate di taniche di benzina?», si chiedono i manifestanti. «Oppure il carburante sgorga dal terreno e rimbocca i serbatori?». La protesta dei genitori degli allievi della scuola materna ed elementare «Leopardi», circondata dalle antenne, è cominciata dal 1998 e ancora non è finita. I ripetitori (meno due) sono ancora in piedi in cima a Monte Mario. E ancora si discute su quando e come dovranno spostarsi a Colle Anfagione, sulla Prenestina. Adesso la Regione Lazio avvia il (lungo) procedimento di trasferimento degli impianti di radiodiffusione e televisivi. Dopo aver constatato che sono stati superati in maniera ricorrente i limiti di legge (6volt/metro) e che quindi ricorrono le condizioni previste dalla legge 66 del 2001. Francesco Storace lo ha scritto al ministro per le Comunicazioni, Maurizio Gasparri. La procedura è questa: dopo la comunicazione della Regione Lazio, le emittenti interessate avranno 20 giorni di tempo per rispondere. Entro 45 giorni la Regione valuterà le risposte. I risultati verranno sottoposti al ministero che, dopo 120 giorni, fino al trasferimento, potrà disattivare gli impianti. Secondo l'assessore capitolino ai Lavori pubblici, Giancarlo D'Alessandro, l'intervento di Storace arriva in ritardo di un anno e mezzo. E il Campidoglio va avanti per conto proprio. «Cominceremo a demolire, per abusivismo, già da aprile». Il Comune già un anno fa (25 febbraio 2002) aveva annunciato: «Via le antenne in 90 giorni». Ne sono passati quasi 360. Non fanno male soltanto ai bambini quelle antenne. Da una indagine del Corpo forestale dello Stato è emerso che all'interno della riserva di Monte Mario la presenza di cavi elettrici non a norma, che alimentano alcuni tralicci abusivi, provoca un grave pericolo ai cittadini e all'ambiente. Il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno domani effettuerà un sopralluogo sul posto.
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