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VELTRONI SULLE ANTENNE DELLA LEOPARDI
- Subject: VELTRONI SULLE ANTENNE DELLA LEOPARDI
- From: "comiromanord" <comiromanord at yahoo.it>
- Date: Wed, 5 Feb 2003 15:45:23 +0100
Cari amici del Forum, oggi sul Corriere della Sera il sindaco Veltroni risponde all'articolo di Vittorio Roidi che abbiamo messo in rete ieri. Lo abbiamo trascritto sperando di farvi un servizio gradito. La risposta di Veltroni tenta di ridimensionare le responsabilità e competenze comunali valorizzando i tentativi fatti e omettendo di dire quanti ricorsi al Consiglio di Stato sono stati evitati da parte del Comune, soprattutto sulla delibera 211 relativa all'Elettrosmog, e che nulla dice rispetto al problema di Radio Vaticana sollevato anch'esso nell'articolo di Roidi. Notiamo che su quella questione di Radio Vaticana, nonostante i provvedimenti della Fanteria di Cesano che aveva vietato la permanenza in terrazzo ai propri soldati, del Collegio germanico che aveva sfrattato i coloni per motivi sanitari, delle Ferrovie dello Stato che hanno schermato i treni dalle interferenze di Radio Vaticana, il Sindaco (passato e presente) di Roma, Autorità sanitaria principale di questo comune non ha inteso emanare nessun provvedimento o ordinanza cautelativa a tutela delle famiglie e dei bambini che quotidianamente si espongono sui terrazzi e nei giardini di Cesano, Osteria Nuova Olgiata, Tragliata e Tragliatella..... cari Saluti Domenico Ciardulli Coordinamento Comitati Roma Nord www.comiromanord.it L'INTERVENTO (Corriere della sera cronaca di Roma 3 febbraio 2003) Così il Comune combatte le antenne della Leopardi di Walter Veltroni* Caro direttore, l'indignazione con cui Vittorio Roidi, ieri, ha trattato sul suo giornale il tema delle antenne sulla scuola Leopardi è sacrosanta. L'attribuzione delle responsabilità che ritiene di individuare nell'articolo, però, non lo è affatto. Roidi, per usare la metafora del filosofo, descrive una specie di notte in cui tutte le vacche (Comune, Regione, Governo centrale) sono nere. Invece nella notte delle antenne sulla Leopardi ci sono vacche nere e vacche di tutt'altro colore, che sarebbe utile e giusto distinguere. Per quanto riguarda il Comune, l'eliminazione delle antenne (quelle televisive e radiofoniche, ma anche quelle della telefonia mobile) responsabili di emissioni dannose per i bambini della «Leopardi» è stato uno dei primi obiettivi della amministrazione presieduta da me. E tale ancora resta. Già nel luglio 2001, poco settimane dopo l'insediamento della giunta, con una lettera ufficiale dell'assessore ai lavori publici Giancarlo D'Alessandro, sollecitammo la regione Lazio, il Ministewro delle Comunicazioni e tutti i titolari dell'antenne all'applicazione della legge regionale, approvata nell'aprile precedente, che prevedeva il trasferimento delle antenne tv e radio da Monte Mario a Colle Anfagione, nel comune di Capranica prenestina (una legge, sia detto per inciso, che era stata elaborata sulla base del lavoro svolto dalla giunta di centro sinistra precedente quella diretta da Storace). Nel settembre successivo ebbe luogo un incontro pubblico con i cittadini, i genitori della Leopardi, la Regione e il Ministero delle Comunicazioni, in cui noi ribadimmo l'esortazione a spostare le antenne evoncado l'intenzione, nel caso nulla fosse accaduto, di reiterare il provvedimento di demolizione delle strutture abusive relative alle antenne tv e radio, già adottato dall'amministrazione Rutelli e bocciato a suo tempo dal TAR. Infatti c'erano buoni motivi per sperare che il nuovo provvedimento sarebbe passato al vaglio del TAR sia perchè intanto si erano acuite le preoccupazioni relative alla salute pubblica sia perchè orami esisteva almeno sulla carta una legge regionale che prevede la nuova collocazione delle antenne da rimuovere . Le risposte della Regione e del Ministro Gasparri non furono affatti incoraggianti. La prima continuò a prendere tempo il secondo cercò addirittura di sostenere che la questione non era di sua competenza . In ogni caso, noi eravamo ben determinati ad andare avanti per la nostra strada. A marzo e aprile 2002 con una decisione che non aveva avuto precedenti, arrivammo alla demolizione dei tralicci delle antenne Enel e Telecom della telefonìa mobile e in occasione della festa con cui i cittadini del quartiere i genitori della scuola celebrarono la prima vittoria io stesso annunciai l'iniziativa di accelerare il processo per l'abbattimento delle strutture abusive. Questo processo è durato mesi perchè abbiamo avuto non poche difficoltà a ottenre la piena collaborazione del XVII Municipio sul cui territorio insistono manufatti e al quale compete formalmente la decisione di demolire. le assicuro caro direttore che abbiamo fatto molto più di quanto ci competerebbe secondo le norme e la consuetudione per far si che il Municipio arrivasse alla firma del Provvedimento cosa che è avvenuta finalmente il 10 gennaio scorso. Sono state consegnate le notifiche e dal momento in cui i proprietari dei manufatti le hanno ricevute sono scattati i 90 giorni entro i quali o le antenne saranno rimosse oppure provvederemo noi. Se intanto al Regione e il Governo centrale avranno fatto quanto loro compete per il trasferimento a Colle Anfagione confidiamo che il Tar stavolta non abbia motivo per sospendere il provvedimento. *Sindaco di Roma
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