Fw: Nike e il sindaco di Roma - Clean Clothes Campaign




> Ricevo da Giulio del Roma Nord-Est Social Forum e invito singoli e
> associazioni di Roma che sono iscritti alla lista a inviare la lettera che
> segue al sindaco Veltroni. Se servira', l'invito sara' esteso anche a chi
> non abita a Roma.
> Ciao.
> Ersilia
>
>
> Il Comune di Roma sta per accettare la sponsorizzazione della Nike che
> "dona" gentilmente a 20 scuole di Roma i campi utilizzati per il torneo
> Scorpion K.O. (le famose "gabbie").
> Il Coordinamento Cambia lo Sponsor ha preparato una lettera da inviare al
> sindaco Veltroni per chiedergli di non accettare questa sponsorizzazione
nel
> pieno rispetto dell'Ordine del Giorno approvato dalla Giunta Comunale nel
> 1997 e della Memoria di Giunta sugli investitori etici, che vieta al
Comune
> di accettare sponsorizzazioni da multinazionali coinvolte in campagne di
> boicottaggio.
> L'Assessore Nieri ha già fatto presente il problema al Sindaco, il quale
ha
> risposto che eviterà di accettare la sponsorizzazione solo se gli
> perverranno lettere di protesta in tal senso.
> SI INVITANO I SINGOLI E LE ASSOCIAZIONI ADERENTI ALLA RETE ROMANA CONSUMO
> CRITICO a DIFFONDERE, FIRMARE E SPEDIRE QUESTA LETTERA (naturalmente con
le
> modifiche che vorrete apportargli) al Sindaco di Roma Walter Veltroni -
> Piazza del Campidoglio 1.
>
>
> Roma, Ottobre 2002
> Al Sindaco di Roma
> Walter Veltroni
> Alla Giunta del Comune di Roma
> Ogg: Sponsorizzazioni al Comune di Roma da parte di multinazionali sotto
> boicottaggio.
> Gentile Sindaco,
> chi le scrive è _ _ _ _ _ (mettere il nome e una breve descrizione
> dell'attività dell'associazione).
> Invitiamo Lei e la Giunta Capitolina a fare una scelta di "consumo
critico",
> cioè quel consumo attento non solo alla qualità ed al prezzo del prodotto,
> ma anche alla sua storia (impatto ambientale e sociale) ed al
comportamento
> dell'impresa che lo offre sul mercato, premiando le aziende che tengono
una
> condotta virtuosa, ovvero rispettosa dell'ambiente, della vita, della
salute
> e della dignità dell'uomo, e penalizzando viceversa le imprese che, nella
> ricerca del profitto, non si fanno scrupolo di compiere abusi umani,
sociali
> ed ambientali.
> Negli ultimi anni si è potuto apprezzare un crescente interesse da parte
> della società civile intorno a queste problematiche, rispetto alle quali
> anche la Pubblica Amministrazione ha dimostrato una maggiore sensibilità,
> che però, pur essendosi manifestata spesso con parole dette e scritte,
> fatica ancora a tradursi in pratica concreta.
> Nel 1997 il Consiglio Comunale di Roma ha infatti approvato un Ordine del
> Giorno, con cui si è impegnato "a non accettare per attività culturali,
> sportive ed educative, nonché per l'esecuzione di lavori pubblici
> nell'ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione e la pubblicità
di
> compagnie produttrici di latte in polvere, di alimenti per l'ìnfanzia e di
> altri prodotti", poichè esse, secondo dati UNICEF e quindi di
indiscutibile
> obiettività, contribuiscono alla MORTE DI 4000 BAMBINI AL GIORNO nei Paesi
> del Sud del mondo con l'adozione di tecniche di marketing irresponsabili
ed
> in palese violazione del Codice OMS del 1981 sulla commercializzazione dei
> sostituti del latte materno.
> In particolar modo l'OdG si riferisce alla Nestlé s.a., leader del settore
> ed autrice del maggior numero di violazioni riscontrate del Codice OMS.
> L'impegno preso con quest'Ordine del Giorno non ha finora trovato
attuazione
> alcuna, come testimoniano alcuni fatti che vogliamo citare a titolo
> esemplificativo:
> · permane infatti la sponsorizzazione Nestlé dei mosaici che abbelliscono
le
> stazioni della metropolitana con le relative targhe;
> · la manifestazione "Eurochocolate", patrocinata dal Comune, vedeva tra i
> suoi sponsor la Perugina-Nestlé;
> · il Comune di Roma offre il suo contributo economico, nella forma del
> comodato gratuito per 12 anni dell'area comunale su cui sorge la
struttura,
> ad Explora - Museo dei Bambini scarl onlus, che è altresì sponsorizzato da
> Nestlé Italia per una somma di 300 milioni.
> Purtroppo veniamo ora a conoscenza del fatto che il Comune di Roma intende
> accettare dalla Nike inc. in "dono" una ventina di campi sportivi, che
dopo
> essere stati utilizzati per il Torneo Scorpion K.O., verrebbero destinati
ad
> altrettante scuole romane.
> Si tratta ancora una volta di una forma di sponsorizzazione che contrasta
> con l'indirizzo espresso dall'OdG e con la sensibilità ed attenzione da
Lei
> dichiarata in campagna elettorale su queste tematiche.
> Le facciamo infatti presente che, a fronte di un positivo impegno assunto
> dalla Nike in Pakistan con l'adesione ad un programma dell'OIL di
> monitoraggio del lavoro minorile, le inchieste nelle fabbriche indonesiane
> confermano che i lavoratori vengono trattati come macchine.
> Gli stipendi che si aggirano intorno ai 56 $ al mese non garantiscono una
> vita dignitosa e gli stipendi minimi legali non sono al passo con
l'aumento
> del costo degli alimenti.
> L'imprigionamento di Ngadinah Binti Abu Mawardi della fabbrica di Panarub
> (Adidas) e il tentato omicidio di Rakhmat Suryadi della fabbrica di
Nikomas
> Gemilang (Nike ed Adidas) impedisce agli operai di intraprendere attività
> sindacale per il timore di ritorsioni.
> Se da un lato diminuiscono leggermente le pressioni psicologiche e le
> molestie sessuali, dall'altro il trattamento riservato agli operai non
> garantisce ancora il rispetto della loro dignità (insulti, grida e
l'assurda
> pratica della verifica in fabbrica del ciclo mestruale delle operaie) e
> della loro salute (inalazione di vapori tossici e troppi incidenti sul
> lavoro con mutilazioni alle mani nella fabbrica di Nikomas Gemilang).
> Tutto questo è documentato ampiamente nell'inchiesta "We are not machine"
> realizzata nel periodo Luglio 2001-Marzo 2002 da Oxfam, Clean Clothes
> Campaign e Global Exchange.
> L'inchiesta è pubblicata sul sito
> http://www.globalexchange.org/economy/corporations/nike/machines
> In questi giorni Nike sta togliendo definitivamente le commesse al suo
> fornitore indonesiano monomarca PT Doson. Questo comportera' il
> licenziamento in tronco di 7 mila persone. A nulla sono valse le pressione
> esercitate dai consumatori a livello internazionale, le proteste e gli
> appelli dei dipendenti stessi. Nike rifiuta inoltre di pagare ai
lavoratori
> le indennita' di legge che il titolare della fabbrica non e' in grado di
> corrispondere.
> Nel 1996, quando l'Indonesia era sotto la dittatura di Suharto e non
> esistevano sindacati liberi, il 38% delle scarpe sportive di Nike
proveniva
> da questo paese. Negli anni del difficile passaggio alla democrazia e
> all'affermazione dei diritti sindacali che hanno portato anche a
consistenti
> aumenti dei minimi salariali, la quota di produzione assegnata
all'Indonesia
> e' scesa al 30% e, secondo stime del Wall Street Journal, potrebbe toccare
> il 26% a ottobre quando saranno rescissi i rapporti commerciali con la PT
> Doson. Attualmente oltre la meta' dell'intera produzione di scarpe
sportive
> Nike proviene da paesi dove costituire sindacati democratici puo'
comportare
> l'arresto o l'internamento in campi di lavoro forzato (Nike non ha ancora
> risposto alla domanda dove intende trasferire le commesse della PT Doson).
> Chiediamo quindi a Lei e alla Giunta Capitolina di non accettare la
> sponsorizzazione Nike di cui sopra e di attivare gli organi competenti
> perché l'OdG del 1997 relativo al problema del latte in polvere sia
> trasformato in delibera o comunque in un atto che sia dotato di maggiore
> efficacia cogente.
> Firma: _ _ _ _ _ (ricorda di mettere la firma o di scrivere il tuo nome in
> modo leggibile)
>
>
> ---------------------
> Per essere esclusi dalla lista o ricevere informazioni sulla Clean Clothes
> Campaign, inviate un messaggio a :
> ersilia.monti at mclink.it
>
> Ersilia Monti
> (Coordinamento lombardo nord/sud del mondo - Rete di Lilliput Nodo di
> Milano)
> P.le Governo Provvvisorio 6
> 20127 Milano
> tel.02-26140345
> email: ersilia.monti at mclink.it
> -------------------
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>