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Fabiocchi NEWS 11 Agosto 2002
- Subject: Fabiocchi NEWS 11 Agosto 2002
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Sun, 11 Aug 2002 14:34:15 +0200
Newsletter Eco-Internazionalista www.ecquologia.it -USA: Tribunale NAFTA respinge le accuse di una multinazionale -OGM: Le piante GM possono trasmettere i loro geni alle piante selvatiche -Ambiente: La perdita degli ecosistemi intatti costa al pianeta 250 mld di dollari -Cina: Yahoo! rischia di essere complice delle violazioni dei diritti umani -Global: Appello all'UNICEF per eliminare la partnership con McDonald's -OGM: I Verdi non entreranno nel nuovo governo neozelandese FREE INGRID BETANCOURT www.betancourt.info *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com *************** LINK: www.transnazionale.org Osservatorio Multinazionali www.radicalidisinistra.it Giustizia, Liberta', Ecologia *************** Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it Pubblicato su http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map Comunita' Internettuale dei Verdi http://www.informationguerrilla.org Information Guerrilla http://italia.indymedia.org Indymedia - Become the media http://www.ecplanet.net EcPlanet *************** N.B. Queste non sono da considerarsi traduzioni ufficiali degli originali comunicati stampa e/o agenzie stampa. La traduzione puo' essere soggetta (anche se molto di rado) a modifiche secondo i punti di vista (politici) del traduttore. *************** USA: Tribunale NAFTA respinge le accuse di una multinazionale 8 Agosto 2002 - Il tribunale commerciale operante nell'ambito dell'accordo NAFTA (North America Free Trade Agreement) ha respinto le accuse della multinazionale canadese Methanex che aveva chiesto un miliardo di dollari in risarcimento al governo californiano dopo che questo aveva vietato l'uso dell'additivo per carburanti da essa prodotto, l'MTBE. Il Tribunale ha pero' lasciato la porta aperta alla multinazionale che puo' ancora tentare di ottenere il risarcimento. Nella sentenza, la giuria del tribunale ha detto che sono necessarie prove piu' evidenti per dimostrare che la Methanex e' stata vittima di un accordo politico tra il governatore della California, Gray Davis, e la compagnia agricola A.D. Midland, una concorrente che produce un additivo alternativo. I tre membri della giuria hanno detto che se la Methanex vuole portare avanti il caso iniziato nel 1999, dovra' avanzare un'altra denuncia, ma la multinazionale deve anche chiarificare i suoi argomenti. La Methanex ha detto che si consultera' con i suoi legali prima di decidere cosa fare. Il tribunale le ha concesso 90 giorni per prendere una decisione. Secondo un portavoce del governo californiano, anche se il tribunale ha concesso alla Methanex piu' tempo, la sentenza non sembra aver creduto ad una sola delle accuse avanzate dall'azienda. La California ha deciso di vietare il MTBE (usato per ridurre l'inquinamento dell'aria) a causa delle preoccupazioni sul ruolo dell'additivo nell'inquinamento delle falde acquifere. La Methanex, che fornisce il metanolo alle compagnie che producono il MTBE, sostiene che il divieto non era fondato su prove scientifiche. L'accordo NAFTA proibisce l'ingiusta protezione delle industrie nazionali, e le accuse orginarie della Methanex sostenevano che il governo californiano aveva adottato quel divieto per proteggere l'industria americana di etanolo, che e' un additivo alternativo all'MTBE. La multinazionale canadese ha successivamente modificato le sue accuse, sostenendo che Davis e i rappresentanti della A.D. Midland si erano segretamente incontrati durante la campagna elettorale del 1998, e che la A.D. Midland aveva donato 200,000 dollari per la campagna. Il processo e' stato seguito molto da vicino dalle organizzazioni ambientaliste, preoccupate per il caso Methanex - reso possibile dalle regole per la protezione degli investitori dell'accordo NAFTA, al capitolo 11. Infatti questo e' un esempio di come le multinazionali possono usare l'accordo per ostacolare gli sforzi dei governi atti a proteggere l'ambiente. Pochi giorni fa, il parlamento americano ha approvato il Fast Track Bill, una legge che impedira' al Congresso di emendare e modificare gli accordi commerciali, anche quando essi minacciano l'ambiente. Ai deputati sara' solo permesso di approvare o respingere gli accordi fatti dal Presidente. Bush intende usare tali poteri per estendere l'accordo NAFTA, e quindi anche il capitolo 11, a tutto il continente americano. Per maggiori informazioni sul capitolo 11 del NAFTA e' disponibile un rapporto di Public Citizen e Amici della Terra scaricabile da questo sito: http://www.citizen.org/documents/ACF186.PDF Fonte: REUTERS; Public Citizen; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it OGM: Le piante GM possono trasmettere i loro geni alle piante selvatiche 9 Agosto 2002 - Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che i geni introdotti tramite le tecniche di bioingegneria in una pianta possono migrare in piante selvatiche nell'ambiente naturale. Le erbacce possono incorporare tali geni con la possibilita' di rendersi piu' forti e resistenti agli attacchi di insetti. Gli scienziati di 3 universita' americane hanno studiato i girasole GM, modificati con un gene che produce una sostanza chimica tossica per certi insetti, per vedere cosa sarebbe accaduto quando i transgeni fossero passati alle piante affini selvatiche. I ricercatori hanno coltivato in due siti diversi, due varieta' di girasole, una modificata, l'altra selvatica. La seconda generazione di girasole selvatici conteneva il transgene, il che dimostra che esso puo' essere trasferito. I ricercatori hanno poi studiato gli effetti del nuovo gene sulle piante. I girasole selvatici con il transgene avevano il 50% di semi in piu' delle piante senza il gene. Queste piante avevano anche meno danni causati da insetti, suggerendo che il gene insetticida stava funzionando impedendo agli insetti di nutrirsi della pianta. Un co-autore dello studio ha detto che molte piantagioni potrebbero incrociarsi con le erbacce che gia' sono piante forti; l'aggiunta dei transgeni potrebbe renderle ancora piu' forti creando delle super-erbacce. Fonte: ENS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Ambiente: La perdita degli ecosistemi intatti costa al pianeta 250 mld di dollari 9 Agosto 2002 - Secondo uno studio pubblicato su 'Science', il valore economico degli ecosistemi intatti supera di gran lunga quello della loro conversione a terre coltivate, abitazioni e altri usi umani. Lo studio sostiene che la distruzione degli habitat fa perdere al mondo l'equivalente di 250 miliardi di dollari all'anno. Il team di ricercatori stima che un network di riserve naturali globali assicurerebbe merci e servizi che avrebbero un valore economico annuo di gran lunga superiore alle merci e ai servizi prodotti dalle loro controparti convertite: questo valore e' stimabile intorno ai 400 trilioni di dollari in piu' rispetto al valore prodotto dagli ecosistemi convertiti. Cio' vuol dire che il rapporto tra benefici e costi e' di 100 a 1 in favore della conservazione. Nonostante la distruzione degli habitat continui indisturbata in tutto il mondo, prove sempre piu' evidenti suggeriscono che tale trend e' un brutto affare economico. Circa meta' del valore economico totale degli ecosistemi si perde quando essi sono convertiti dal loro stato selvatico all'uso umano. Gli scienziati dell'Universita' di Cambridge hanno paragonato la differenza di valore dei benefici economici forniti dagli ecosistemi intatti e di quelli forniti dalle versioni convertite di quegli ecosistemi. Il valore economico dell'ecosistema puo' essere misurato in termini di "merci e servizi" che esso fornisce, come la regolazione del clima, la formazione del suolo o la purificazione dell'acqua. Dare un prezzo a quelle merci e servizi e' difficile, dato che essi comprendono funzioni che non vengono ne' comprate ne' vendute nell'economia convenzionale guidata dal mercato. Gli economisti assegnano un valore ai servizi non di mercato usando una serie di tecniche, dalla stima dei costi della sostituzione di questi prodotti, alla valutazione di quanto gli individui e le nazioni sarebbero disponibili a pagare per ogni servizio dell'ecosistema. Il team di scienziati ha analizzato il caso di una foresta tropicale in Camerun convertita a piantagioni commerciali, un altro caso di una foresta di mangrovie in Tailandia convertita ad allevamento di gamberetti, e un altro caso di una barriera corallina nelle Filippine dove e' stata praticata la pesca con dinamite. In ogni caso, la perdita dei servizi dell'ecosistema, come la protezione dai temporali o dalle alluvioni, la pesca sostenibile, e il turismo, superava i benefici di mercato derivanti dalla conversione. Il valore economico totale degli ecosistemi intatti superava del 14-75% quello degli ecosistemi convertiti. Ad esempio, lo studio cita un progetto in Canada che prevedeva la conversione di paludi ad acqua dolce in un'area agricola produttiva. Gli scienziati hanno calcolato che se le paludi fossero mantenute per i benefici sociali della caccia e della pesca, l'area avrebbe un valore economico superiore del 60%. Oppure, il valore dello sfruttamento forestale sostenibile in una foresta tropicale della Malaysia per la protezione dalle alluvioni o per l'immagazzinamento della CO2 vale il 14% in piu' dei benefici derivanti dallo sfruttamento intenso della foresta. Nonostante queste cifre, i benefici della conservazione sono generalmente molto piu' ignorati rispetto ai guadagni di breve termine che spesso accompagnano la conversione. La mancanza di informazione sul valore economico dei servizi degli ecosistemi, il fallimento dei mercati a catturare il valore di tali servizi, cosi' come le tasse e i sussidi che incoraggiano la conversione di terra contribuiscono tutti alla continua distruzione degli habitat. Lo studio suggerisce diversi modi per far valere la natura nel mercato. Per esempio la carbon tax, l'incoraggiamento dello sfruttamento sostenibile delle foreste, o persino il pagamento diretto alle comunita' che vivono in ecosistemi di importanza globale. Gli ecosistemi naturali stanno cambiando dal lodo stato naturale ad un tasso dell'1.2% annuo. Dal 1992 il cambiamento e' stato dell'11.4%. Fonte: ENS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Cina: Yahoo! rischia di essere complice delle violazioni dei diritti umani 9 Agosto 2002 - Human Rights Watch sostiene che la multinazionale americana Yahoo! rischia di rendersi complice della violazione dei diritti se rimane firmataria della "Pubblica Promessa all'Auto-disciplina per l'Industria Informatica" in Cina. HRW ha scritto una lettera alla sede centrale dell'azienda per avanzare le sue preoccupazioni, ma non ha ancora ricevuto risposta. I firmatari di tale accordo promettono di controllare tutti i siti web a cui forniscono i link, bloccare qualsiasi cosa che il regime cinese considererebbe un'informazione pericolosa e comunicarlo alle autorita' cinesi. Il governo della rep. popolare cinese restringe sistematicamente la libera espressione dei punti di vista religiosi o politici delle opposizioni. Infatti l'accordo prevede che i firmatari "si sforzino di seguire tutte le norme etiche della civilta' culturale socialista" osservando tutte le leggi statali che regolano l'industria. In particolare, i firmatari promettono di "astenersi dal produrre, mandare o diffondere informazioni 'nocive' che possano mettere a rischio la sicurezza nazionale e distruggere la stabilita' sociale." I codici volontari di condotta aziendale in tutela dei diritti umani stanno diventando sempre piu' una normalita' nelle industrie della old economy come quelle dell'abbigliamento o dei combustibili fossili, quindi e' ironico, secondo HRW, che una multinazionale della new economy firmi un accordo che nei fatti e' un codice di cattiva condotta che attenterebbe ai diritti umani. Fonte: Human Rights Watch; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Global: Appello all'UNICEF per eliminare la partnership con McDonald's 2 Agosto 2002 - Una coalizione internazionale di professori universitari e medici ha lanciato un appello rivolto all'UNICEF per chiedere di eliminare la sua partnership con McDonald's, accusando la multinazionale di ostacolare gli sforzi dell'ONU per promuovere diete sane. Nella lettera indirizzata al direttore esecutivo dell'UNICEF, la coalizione afferma che McDonald's e' un leader globale nel promuovere il consumo di cibo-spazzatura che sta creando alti tassi di obesita' tra i giovani e sta distruggendo i cibi tradizionali nelle diverse culture. UNICEF e McDonald's hanno annunciato una partnership per raccogliere fondi per i bambini: McDonald's donera' una certa somma per ogni Big Mac Burger venduto. La partnership culminera' con la Giornata Mondiale dei Minori, 20 Novembre, cioe' l'anniversario dell'adozione della Convenzione sui Diritti dei Minori. Fonte: UN Wire; The Guardian; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it OGM: I Verdi non entreranno nel nuovo governo neozelandese 10 Agosto 2002 - La leader dei Verdi neozelandesi, Jeanette Fitzsimons, ha annunciato che il suo partito non fara' parte della coalizione di governo della prossima legislatura. L'accordo con la laburista Helen Clark, vincitrice delle elezioni, e' saltato a causa delle differenti posizioni dei due partiti riguardanti gli OGM. I Verdi chiedono che la moratoria sulla coltivazione commerciale di OGM, attualmente in vigore, venga estesa indefinitivamente per consentire alla Nuova Zelanda di rimanere OGM-Free. Helen Clark invece intende togliere la moratoria non appena scade. I Laburisti formeranno un governo con il partito cristiano-centrista Unite Future. Intanto, il rinconteggio dei voti ha fatto salire i Verdi al 7% facendogli conquistare un nono seggio: in Nuova Zelanda e' in vigore il sistema elettorale alla tedesca, che prevede il riconteggio dei voti dei partiti che non hanno superato la soglia del 5%. I Verdi sono stati piu' votati nel Centro di Wellington dove hanno preso il 16.2%, e il Centro di Auckland ottenendo il 15.7%. Fonte: Green Party of Aotearoa; REUTERS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it
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