30/07 L'Aquila: Mobilit...Azione per la difesa del Gran Sasso d'Italia



info-prenotazioni : 085/66788,    340/3701978
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Mobilit...Azione per la difesa del Gran Sasso d'Italia
Martedì 30 luglio 2002 a L'Aquila

Martedì 30 luglio a L'Aquila si svolgerà un Consiglio regionale
straordinario per decidere l'ammissibilità del referendum regionale
sul
Terzo Traforo

Interveniamo tutte e tutti (intorno alle 10,30/11.00  al Consiglio
regionale) per far sentire le nostre voci e difendere le acque le Gran
Sasso.

Neppure un litro d'acqua dovrà essere perso.
Per ribadire i diritti di cittadinanza e partecipazione
alla vita democratica del nostro Paese.
Mettiamo in movimento il movimento

DA PESCARA L'ABRUZZO SOCIAL FORUM ORGANIZZA PULLMAN
Dopo la manifestazione il pullman convergerà ad Isola del Gan Sasso dove si
terrà alle 21.00 il concerto-manifestazione di Jovanotti organizzato dalle
province di Teramo-Pescara-Ascoli in difesa delle acque del Gran Sasso.
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Tutte e tutti a L'Aquila

Il presidente della giunta regionale Giovanni Pace e l'assessore ai lavori
pubblici, l'edil-distruttore Giorgio De  Matteis hanno già bocciato il
referendum popolare con il quale i cittadini abruzzesi sarebbero stati
consultati sul futuro del loro territorio, ovvero sulla realizzazione o
meno dell'ennesismo scempio al montagna, nel cuore del Parco nazionale Gran
Sasso-Monti della Laga, lo apprendiamo dalla conferenza stampa del 20
luglio 2002. (Sul referendum si deciderà il 30 luglio)

Ma in realtà già qualche giono prima il Ministro per le infrastrutture,
capo da oltre trent'anni della "Banda dei Buchi", aveva tuonato dalla
Camera definendo inutile il referendum (non dovrebbe stabilirlo il
Consiglio regionale?!?) e ribadendo che il tunnel si farà al più presto che
ne dicano i famigerati "eco-terroristi" della montagna. E come non
dimenticare le frasi del ministro sulla sicurezza?

Di certo il ministro ha a cuore la vita dei 50 ricercatori dei laboratori
INFN (in realtà nel cuore della montagna lavorano solo 5 persone, perchè il
più del lavoro umano si svolge nei laboratori esterni ad Assergi ) rispetto
a chi vuol  salvaguardare  solo qualche albero!!!

Allora vorremmo ricordare al ministro, che nei primi due trafori di cui
l'ing. Pietro Lunardi era coprogettista (ovvero uno dei maggiori
responsabile), morirono dieci persone durante i lavori di scavo, tra
l'altro i lavori si interruppero  perchè diverse scariche di acqua di
potenza inaudita dai 700 ai 20 mila litri al secondo travolsero tecnci ed
operai cosa che nessuno, neppere l'ing. Pietro Lunardi aveva previsto, pur
ammettendo che fossero state fatte delle previsioni geologiche.

Non solo sig. Ministro  avete "ucciso" qualche albero ma compromesso per
sempre l'acquifero del Gran Sasso intaccando le sue riserve permanenti
tant'è che le sorgenti sono passate da 1870 litri/sec. prima del 1968 a 950
litri/sec. nel 1994 e l'abbassamento della falda da quota 1600 m. agli
attuali 1060 m., inoltre questi stessi dati nascondono la complessità del
danno. Inoltre il problema della sicurezza degli scienziati potrebbe essere
risolto con progetti alternativi (come ad esempio utilizzare un cunicolo
dell'acquedotto del Ruzzo e riadattarlo come via di fuga), perche queste
soluzioni non vengono minimamente prese in considerazione??

Intervenire sull'acquifero del Gran Sasso con la costruzione della terza
canna potrebbe comportare ulteriori riduzioni degli apporti alle sorgenti
con problemi nella distribuzione dell'acqua potabile, oltre ad enormi
conseguenze locali e globali sull'ambiente naturale, lo dicevano gli stessi
proggetisti dell'ANAS che indicavano una perdita da 100 a 300 litri/sec.;
ed è assolutamente bizzarro, comico che uno dei fautori estremi del
progetto Bruno Martella, Direttore dell'acquedotto de L'Aquila, dichiari
incompetenti gli stessi progettisti della 3° canna: siamo in buone
mani!!!!!!

Se, infatti, è vero che gli scavi in sotterraneo previsti per la
realizzazione del 3° tunnel si svilupperanno al di sopra delle due gallerie
autostradali già realizzate, interessando perciò un'area già drenata, è
altrettanto vero che l'ultimo tratto del tracciato (dove cioè la nuova
galleria sovrapassa quella autostradale di sinistra per raggiungere i
laboratori) interesserà sicuramente l'acquifero; per non parlare
dell'eventuale costruzione dei nuove cameroni per i laboratori INFN, vero
oggetto della legge n.366 del 1990, per il momento accantonati, congelati
(di questo si addolorerà Alessandro Bettini, direttore dei laboratori) non
tanto per vocazione ambientalista o difesa dell'acque ma poichè in realtà
mancano i finanziamenti e di certo ne saprà qualcosa il "creativo" ministro
Treamonti!!!

Tornando sulla questione sicurezza, "nuovo motivo" di costruzione del 3°
tunnel, in  quanto non vi è nessun riferimento di ciò nella legge n.366 del
1990 già finanziata con 110 miliardi nel 1990, bisognerà fare chiarezza su
quanto accade ed è accaduto nei laboratori nelle viscere della montagna,
sia sulle sostanze inpiegate e sulle modalità di sperimentazione visto che
a soli 18 metri(dovrebbe essere pari a 200 metri l'area di rispetto) vi
sono le idrovore dell'acquedotto del Ruzzo che servono circa 800.000
cittadini abruzzesi.

Si parla tanto di sicurezza dei laboratori, ma finora nessuno a proposto di
interrompere gli esperimenti. Questo dei laboratori dell'Istituto Naionale
di Fisica Nucleare, è un vero di democrazia dove l'interesse comune e cosa
più dell'acqua, dovrebbe essere tutelato in primo luogo.

Corrado (forum acqua)


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