Puglia: STOP AD ANTENNA SELVAGGIA



Bari, 26 febbraio 2002     COMUNICATO  STAMPA

STOP  AD  ANTENNA  SELVAGGIA
La  regione Puglia approva la legge sull'inquinamento
elettromagnetico
Accolte le osservazioni della legambiente puglia

"L'approvazione della Legge Regionale contro
l'elettrosmog, anche se con qualche inevitabile
limite, rappresenta per la nostra regione un
fondamentale passo in avanti nella tutela della salute
e dell'ambiente, ponendo norme certe soprattutto per i
Comuni impegnati, in questi ultimi tempi, in questioni
di localizzazioni di antenne per telefonia cellulare,
con un parallelo e crescente intervento del
contenzioso davanti al giudice amministrativo" ha
dichiarato Francesco Tarantini responsabile regionale
del settore elettrosmog della Legambiente Puglia.
Il Consiglio della Regione Puglia ha approvato martedì
26 febbraio, la Legge Regionale concernente "Norme per
la tutela dell'inquinamento elettromagnetico prodotto
da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi
operanti nell'intervallo di frequenza fra  0 Hz e 300
Ghz" .
Quest'ultima era già stata approvata dal Consiglio nel
giugno dello scorso anno, ma in seguito era stata
osservata dal Commissario di Governo e quindi
riesaminata .
La Legambiente Puglia ha contribuito alla formazione
della suddetta Legge Regionale, presentando, nelle due
audizioni concesse dalla 5^ Commissione Consiliare
Permanente della Regione Puglia, numerose osservazioni
ed emendamenti fra i quali i più importanti accolti
sono quelli che riguardano: l'introduzione, fra le
definizioni previste,  di quella di aree sensibili ;
l'integrazione delle competenze della Regione ; la
necessità di autorizzazione con allegata relazione
tecnica per l'installazione degli impianti con potenza
inferiore o pari a 5 watt (microantenne) e la
partecipazione dei rappresentanti delle associazioni
ambientaliste nelle conferenze di servizi su base
provinciale che si esprimeranno sui "Piani annuali di
installazione".
"Non è stata accolta - continua Francesco Tarantini -
la nostra proposta di dare la possibilità ai Comuni di
adeguare i Regolamenti, che avevano approvato in
materia di elettrosmog, entro 120 dall'entrata in
vigore della Legge Regionale" .
La Legge Regionale approvata si compone di 16 articoli
.
Nei primi articoli vengono enunciate le finalità  di
tutela dell'ambiente dall'inquinamento
elettromagnetico che la Legge perseguirà, vengono
elencate le definizioni dei termini più significativi
che caratterizzano la disciplina regionale e vengono
elencate le apparecchiature esentate quali quelle
delle forze dell'ordine, delle forze armate, dei
radioamatori e quelle domestiche ed individuali .
I successivi articoli individuano le competenze
regionali, provinciali e comunali in materia.  Fra le
competenze dei Comuni c'è l'adozione dei piani e/o
regolamenti per assicurare il corretto insediamento
urbanistico e territoriale delle antenne e per
minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi
elettromagnetici , "soluzione - continua Francesco
Tarantini -  per cui ci siamo sempre battuti di fronte
al dilagare delle antenne dovuto soprattutto alla
liberalizzazione del servizio di telefonia cellulare"
.
Fra le altre competenze del Comune ci sono i
provvedimenti relativi alla installazione o modifica
degli impianti per telefonia cellulare e
radiotelevisivi nonché i poteri di vigilanza e
controllo .
La Legge prevede la predisposizione del "Piano annuale
di installazione e/o modifica degli impianti" e dei
relativi "Piani stralcio comunali" che i soggetti
gestori dei suddetti impianti devono predisporre e
presentare rispettivamente alla Regione - Assessorato
all'Ambiente - e contestualmente ai Comuni interessati
entro il 31 marzo di ciascun anno .
Per quanto riguarda il regime autorizzatorio, per
arricchire ed incentivare la strumentazione
pianificatoria territoriale ( piani e/o regolamenti) e
per semplificare le procedure amministrative, è
previsto che l'installazione degli impianti
radiotelevisivi e per telefonia cellulare è
subordinata alla Denuncia di Inizio Attività, se
l'impianto è stato già assentito nel piano e/o
regolamento comunale e comunque sempre previo parere
sanitario favorevole e relativa documentazione tecnica
allegata .
In ogni caso al Comune è lasciata la facoltà si
sottoporre l'impianto a concessione edilizia, quando
presenta notevole impatto paesaggistico ed ambientale
.
La Valutazione di Impatto Ambientale, dopo le
osservazioni del Commissario di Governo, è stata
sostituita dalla procedura del parere sanitario
preventivo dell'ARPA o del PMP territorialmente
competente.
Per quanto riguarda i divieti di installazione dei
suddetti impianti, vengono salvaguardate le aree
vincolate dalla legge n°490 del 29 ottobre 1999,
quelle classificate di interesse
storico-architettonico e di pregio storico, culturale
e testimoniale .
E' vietata, inoltre, l'installazione sui luoghi
particolarmente sensibili  (ospedali, case di cura e
di riposo, scuole e asili nido ), mentre le distanze
previste tra questi e i suddetti impianti sono state
censurate nelle osservazioni del Commissario di
Governo .
L'ultima parte della Legge riguarda : l'istituzione
del catasto regionale che conterrà la mappa degli
impianti presenti sul territorio regionale, la
disciplina di vigilanza e controllo affidata ai Comuni
che potranno avvalersi del supporto tecnico dell'ARPA
o del PMP o dell'ISPESL, le sanzioni amministrative
graduate in relazione ai diversi casi di violazione
della legge e il piano di risanamento che riguarda
l'adeguamento degli impianti esistenti e la loro
possibile delocalizzazione in siti idonei .
I limiti di esposizione della popolazione a cui fa
riferimento la Legge Regionale sono quelli previsti
dal Decreto Ministeriale n. 381/98 sino all'emanazione
dei decreti attuativi della Legge Quadro Nazionale .
"Un ruolo fondamentale lo avrà la Giunta Regionale che
- continua Francesco Tarantini - ha riservato a se
numerose e importanti competenze che definirà con atto
deliberativo entro 60 giorni dall'entrata in vigore
della presente Legge . Quindi la validità della Legge
Regionale approvata non potrà che dipendere da quello
che stabilirà la  Delibera di Giunta Regionale" .
La Legambiente Puglia metterà a disposizione la sua
pluriennale esperienza in materia di elettrosmog
attivando, dall'entrata in vigore della Legge
Regionale, uno sportello informativo sugli aspetti
tecnici e giuridici inerenti l'inquinamento
elettromagnetico rivolto ai cittadini e ai Comuni che
dovranno districarsi fra le norme nazionali e le nuove
norme regionale.

UFFICIO  STAMPA
LEGAMBIENTE PUGLIA