[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
ricette globali per la mobilita'
- Subject: ricette globali per la mobilita'
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 26 Feb 2002 17:43:56 +0100
dal sole24ore Domenica 24 Febbraio 2002 ore 20:46 Ricette globali per la mobilità di Carlo Iacovini* La recente emergenza smog ha evidenziato nuovamente (se mai ce ne fosse stato bisogno) la necessità di un approccio strategico e di ampio respiro alle politiche di mobilità. Il problema della congestione delle aree urbane richiede soluzioni infrastrutturali (parcheggi, metropolitane, ecc...) e culturali (nuovi comportamenti per un utilizzo più razionale dell'auto e un maggior uso dei mezzi pubblici), mentre per far fronte all'inquinamento occorre innanzitutto (ma non solo) un parco circolante con sempre minori livelli di emissioni. Alternative. Pur considerando il valore positivo delle recenti normative in materia (Euro 4-5), bisogna pensare con praticità anche ai carburanti alternativi. Le realtà di oggi in tal senso sono il metano, il Gpl, il gasolio bianco e per certi versi l'elettrico. Metano e Gpl, esistono da molto tempo, ma hanno avuto una bassa diffusione soprattutto per problemi di distribuzione e di sicurezza. Oggi il ministero dell'Ambiente sostiene lo sviluppo di questi carburanti. Ha creato dal 2001 un consorzio di Comuni (più di 90) e associazioni di categoria, stanziando oltre 20,5 milioni €. Il gasolio bianco, nel settore dei trasporti pubblici, è una delle soluzioni più efficaci per ridurre fino al 70% le emissioni di particolato senza onerosi investimenti sui veicoli. L'elettrico trova sempre maggiore diffusione all'interno degli Enti pubblici, mentre i privati sembrano gradire maggiormente le auto ibride e le due ruote elettriche (scooter/biciclette). Come possiamo immaginare allora i veicoli del prossimo futuro? Sospendendo opinioni sui veicoli ad aria compressa recentemente presentati come prototipi (troppo presto per percepirne la concretezza), l'idrogeno sembra un'alternativa equilibrata rispetto ai numerosi interessi che ruotano attorno a questo settore. Permette infatti di creare una filiera di produzione e distribuzione che, anche nell'ipotesi di una diffusione di massa, risulta essere "sostenibile". Problemi e opportunità. Quindi la mobilità, in particolare nelle aree urbane, potrà vedere risolti molti dei problemi che oggi sembrano insormontabili. Se questo è il traguardo a cui mirare, diventa prioritario pianificare in che modo si intende raggiungerlo. I problemi (e le opportunità) sono numerosi sia sotto il profilo tecnico che culturale ed economico. Da un punto di vista tecnico le case auto propongono vetture a idrogeno liquido, gassoso o, in molti casi, motori a celle a combustibili in cui l'idrogeno funge da carburante per un propusore elettrico. Quale sia la soluzione più percorribile sarà il tempo a dirlo, anche perché in gioco c'è il concetto stesso di automobile, e questo rappresenta l'aspetto culturale. L'auto è sempre più un mezzo di trasporto, uno degli strumenti di mobilità disponibili. Ma nel processo di cambiamento che la società sta attraversando, all'interno dei centri urbani avremo sempre meno bisogno di vetture concepite con parametri tradizionali. Nel contempo, vengono sempre più apprezzati veicoli multispazio, ecologici e facili da guidare. Seguendo questo trend, l'auto per uso urbano può essere concepita diversamente, senza necessariamente arrivare alle minicar tipiche del mercato giapponese. Da un punto di vista economico, l'idrogeno richiede la creazione (o la conversione) di un settore produttivo e distributivo, con tutte le criticità incluse in una simile operazione. Nei prossimi anni si definiranno ruoli e attori di questo business ed è strategico che il mondo imprenditoriale si muova attivamente in questa direzione per non perdere le nuove opportunità. Negli Usa già dal 2001 è nato un consorzio di sviluppo tra case automobilistiche e imprese denominato "California Fuel Cell Partnership". Programmi europei. In Europa si sono istituiti programmi di ricerca che studiano i possibili usi del carburante. In Italia esistono due sperimentazioni (a Milano e Torino) e un gruppo di studio della Regione Lombardia. Se vogliamo che in tempi accettabili (cinque anni) i veicoli possano realmente utilizzare l'idrogeno, diventa prioritario che istituzioni e imprese predispongano una strategia congiunta. Bisogna prevedere un investimento a lungo termine per superare i problemi tecnici di produzione e distribuzione e, parallelamente, avviare sperimentazioni nelle città e un piano di "comunicazione sociale". Il Presidente della Regione Lombardia Formigoni ha fatto un primo passo lanciando la proposta (molto ottimistica) di auto ecologiche a partire dal 2005 e di una "consultazione generale" dei cittadini. Speriamo sia il punto di partenza per un approccio condiviso anche dagli altri organismi economici e sociali del paese. * Senior Consultant Methodos Spa Domenica 24 Febbraio 2002
- Prev by Date: I: attenti al "sodium laureth"
- Next by Date: [no subject]
- Previous by thread: Re: I: attenti al "sodium laureth"
- Next by thread: [no subject]
- Indice: