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legambiente e la legge-obbiettivo
- Subject: legambiente e la legge-obbiettivo
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 23 Dec 2001 20:08:57 +0100
dal manifesto 20 Dicembre 2001 Il conflitto Lunardi GUGLIELMO RAGOZZINO La legge-obiettivo riguarda i grandi lavori pubblici. Nei giorni scorsi è stata definitivamente approvata e potrebbe arrivare, già in settimana, in Gazzetta ufficiale. Legambiente, associazione ambientalista, è molto preoccupata, perché il Cipe, l'apposito comitato di ministri, può ormai approvare gallerie e raccordi autostradali già prima di capodanno. E in effetti la legge-obiettivo prevede che l'elenco delle Opere-buone da iniziare in un certo anno, compaia in un elenco entro il 31 dicembre dell'anno prima. Il ministro Pietro Lunardi va veloce come un treno e l'unica linea di difesa politica che resta al popolo ambientalista è affidata a qualche screzio ministeriale: a contrasti con il ministro all'ambiente Altero Matteoli; a sussulti del vice di Lunardi, Ugo Martinat. Essi potrebbero schierare la loro An contro l'autostrada del Tirreno. Il progetto del ministro grandi-opere prevede una tratta Livorno Civitavecchia che passa lontano dalla costa. E' un progetto bocciato da ambientalisti, Anas, Regione toscana. E' però un progetto che si può attuare senza gara. La Sat, titolare del progetto per conto della società Autostrade, potrebbe aprire i cantieri subito, con notevole soddisfazione di Lunardi che vuole guadagnare tempo. Lanciare una gara europea significa "perdere" un paio di anni. La legge consente anche di appaltare i lavori a un unico general contractor che a sua volta li distribuisce a imprese di fiducia. E' il metodo che ha moltiplicato i costi dell'alta velocità e per questo era stato abbandonato. Inoltre, avverte Edoardo Zanchini, responsabile trasporti di Legambiente, è in contrasto con le direttive europee. E prevede che non mancheranno ricorsi delle imprese escluse, prima al Tar e poi più su, fino alla Corte europea. "Dal canto nostro, aggiunge Zanchini, ci siamo rivolti alla Commissione Prodi, e in particolare ai commissari di trasporti e concorrenza. Il caso italiano è troppo serio per lasciare che Lunardi imperversi tagliando fuori il ministero dell'ambiente, le procedure, acquisite ormai anche in Italia, per la Valutazione di impatto ambientale (Via) nonché il complesso delle direttive europee". Nel giro di pochi giorni si conoscerà l'elenco delle opere approvate dal Cipe con la sua paradossale Via, nel quadro della legge-obiettivo. Legambiente ha già fatto però un impressionante elenco, certo incompleto, dei lavori che il Cipe, sulla scorta della legge-obiettivo, potrebbe approvare e che comprendono attività importanti di progetto e di consulenza della società Rocksoil appartenente al ministro (per la precisione è attualmente di persone in stretti rapporti di parentela con il ministro). Si tratta del sistema Tirreno-Brennero che oltre alla Livorno-Civitavecchia comprende anche l'autostrada Parma-Mantova-Verona, che collega la Parma-La Spezia con l'autostrada del Brennero; il passante di Mestre che prevede un tratto autostradale di 32 chilometri e un tunnel (progettato dalla Rocksoil); l'Autostrada Aosta-Monte Bianco; l'autostrada Brescia Lumezzane; l'autostrada Salerno Reggio Calabria; Il terzo Traforo del Gran Sasso. A volte alla Rocksoil è affidato il progetto definitivo, a volte alcune gallerie e il monitoraggio dei lavori, a volte il monitoraggio dei progetti. Roberto Della Seta, portavoce di Legambiente, è molto preoccupato: "la legge obiettivo, che data la supposta priorità strategica di certe opere strutturali, ne consente la realizzazione scavalcando norme ed enti locali interessati, le continue dichiarazioni del ministro sulla necessità di evitare gare di appalto per velocizzare i tempi di esecuzione e i suoi evidenti interessi economici, in molte delle opere che intende realizzare mettono a rischio alcune conquiste fondamentali". E aggiunge che il rischio è quello che "stravolte le regole di trasparenza e concorrenza" si perdano i progressi fatti "sulla strada dell'Europa e per cancellare Tangentopoli". Si può ammettere che il ministro sia un tecnico di vaglia e che la sua società (rectius: la società di famiglia) sia quanto di meglio esista al mondo. Anzi, si può convenire che proprio per questa fantastica efficienza Silvio Berlusconi lo abbia chiamato al ministero delle infrastrutture. Lunardi poteva non accettare, come altri ha fatto, e continuare a gareggiare; e a scavare. Oppure scegliere di fare il ministro e ritirarsi dalle gare italiane. Non invece esporsi alle critiche, se non ai sospetti, e dare un cattivo esempio: di favoritismi, di gare non fatte, di scelte amicali, di sovrapposizione tra i ruoli di arbitro-giudice-ministro e di impresario, committente, esperto; e tutto ciò con un seguito inevitabile di ricorsi, perdita di fiducia, spreco di tempo; proprio di quel tempo dal quale si era partiti.
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