Genova, la cokeria della polemica



Sinistra e centrodestra si scambiano accuse e interrogazioni su Cornigliano
la polemica
Acciaio, sfida finale si parte dalla cokeria

NADIA CAMPINI

LA cokeria di Cornigliano si spegnerà entro il 15 marzo del 2002, ma di
fronte all'unica certezza conquistata con l'accordo tra azienda e sindacati
è ormai guerra all'ultimo sangue tra sinistra e centrodestra sul futuro
dell'impianto siderurgico di Cornigliano. Il presidente della Regione
Sandro Biasotti, che aveva costruito la sua campagna elettorale sul no al
forno elettrico, alza il tiro annunciando richieste di risarcimento danni e
lanciando accuse contro i sindacati e Riva. «La cokeria doveva essere
chiusa già un anno fa - ha tuonato ieri Biasotti da Spezia - abbiamo un
interlocutore che sta utilizzando la situazione a suo uso e consumo e
qualcuno, come i sindacati, gli va dietro. Ci accusa di irresponsabilità,
sfido chiunque a trovare un solo documento dal quale risulti che abbiamo
ritardato questa vicenda anche di un solo giorno». Il centrosinistra
risponde con interrogazioni e dichiarazioni a raffica. Un'interrogazione
urgente al governo è stata firmata ieri da tutti i deputati genovesi
dell'Ulivo. «Quello che sta avvenendo in questi giorni - spiega Graziano
Mazzarello, deputato DS e primo firmatario dell'interrogazione - deriva
dalla mancata applicazione dell'accordo di programma sottoscritto dalle
istituzioni, dalla proprietà e dalle parti sociali nel 1999, a causa
dell'opposizione della giunta regionale che non ha saputo gestire il
processo di riconversione industriale». E il segretario regionale Ds Mario
Margini assieme a quello genovese, Mario Tullo ribadiscono che «l'unico
strumento ad oggi in grado di equilibrare le giuste esigenze di lavoro con
la difesa ambientale continua ad essere l'accordo di programma». Secondo la
presidente della provincia Marta Vincenzi invece l'accordo per la chiusura
della cokeria, salvaguardando l'occupazione, «è finalmente un fatto
concreto e bisogna impegnarsi per consolidarlo. Abbiamo avuto ragione nel
sostenere che la chiusura era fattibile tecnicamente e che gli operai della
cokeria potessero essere utilizzati anche in altri reparti dell'azienda,
mantenendo tutti il lavoro.»
Ieri intanto il capogruppo dei Verdi Romolo Benvenuto ha incontrato il capo
della Procura, Francesco Meloni, e gli ha riferito le sue preoccupazioni
sui tempi lunghi di chiusura della cokeria, una preoccupazione condivisa
anche dai comitati. Anche la Procura, infine, non abbassa la guardia. Sui
tempi indicati per portare a termine l'operazione sarà chiesto un parere al
consulente Gian Giorgio Parodi. Viene anche presa in considerazione
l'adozione di misure alternative _ per esempio, sequestro del carbone o
altro _ in caso di inadempienze.

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Antonio Bruno
vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova
Altro Polo -  Sinistra Verde
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