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yellowstone batte La Roche
- Subject: yellowstone batte La Roche
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 30 Jun 2001 12:05:21 +0200
dal manifesto di sabato 23 giugno 2001 Yellowstone batte La Roche TERRATERRA FRANCO CARLINI Sconfitta clamorosa ma giusta per il colosso farmaceutico Hoffmann-La Roche. L'ufficio europeo dei Brevetti agli inizi di giugno le ha revocato un brevetto cruciale nei test del Dna, sostenendo che non si trattava di una invenzione nuova e che quella scoperta era già stata fatta in precedenza. Il brevetto è quello per un particolare enzima, la Taq polimerasi, il costituente fondamentale dei test Pcr (Polymerase chain reaction), ormai usati di routine in tutti i laboratori. Ma la storia comincia da lontano, precisamente nelle acque caldissime del parco americano di Yellowstone; è lì infatti che venne "pescato" nel 1969 il batterio Thermus aquaticus, che l'evoluzione aveva adattato in modo tale da poter sopravvivere anche in un ambiente così ostile. Per farlo quel batterio si era dovuto dotare di un enzima, appunto, che fosse particolarmente stabile anche ad alte temperature, mentre di solito queste proteine se sottoposte al calore, si snaturano e perdono le proprie proprietà. A un ricercatore americano, Kary B. Mullis, venne in seguito l'idea di usare le strane proprietà dell'enzima per risolvere un problema assai critico nei test genetici: quando il materiale di partenza sia poco (per esempio un capello, una goccia di sangue, un frammento di pelle) come ottenere abbastanza Dna su cui effettuare gli esami? La tecnica in seguito chiamata Pcr è una sorta di moltiplicazione esponenziale del Dna: alcuni enzimi lo tagliano e successivi cicli di riscaldamento e raffreddamento lo duplicano, per 2,4,8,16, migliaia di volte. E' in questo ruolo che entra la Taq polimerasi, proprio per le sue capacità di copiare il Dna reggendo agli sbalzi di calore. La Taq polimerasi venne solennemente nominata "molecola dell'anno" dalla rivista Science nel 1989 e per questa geniale invenzione Mullis ha ricevuto a suo tempo il premio Nobel nel 1993. Nel frattempo però quella ricerca e quei risultati avevano già abbandonato il dominio pubblico ed erano stati privatizzati. La casa farmaceutica Cetus ricompensò Mullis con un bonus di 10 mila dollari, brevettò l'enzima negli Stati uniti e in seguito ne cedette i diritti a Roche per 300 milioni di dollari. A sua volta la Roche cominciò immediatamente a mettere a frutto l'investimento, citando in tribunale chiunque usasse quell'enzima, senza comprarlo da lei. In quel brevetto americano c'erano tre assurdità: intanto non era attribuito a una tecnica (quella con cui si fanno gli esami), il che sarebbe stato lecito, trattandosi di una invenzione umana, ma a un suo componente chimico; in secondo luogo veniva patentata un'invenzione della natura, il che è fuori da ogni criterio; infine l'invenzione della Taq polimerasi era già stata fatta in precedenza da altri ricercatori e dunque non aveva quei caratteri di novità che la legge richiede per un brevetto. I precedenti scopritori erano dei russi dell'Istituto di genetica generale di Mosca, che avevano descritto le caratteristiche chimiche enzima sulla rivista Biohkhimya, cinque anni prima del brevetto della Cetus. Da allora è stata una lunga e ininterrotta battaglia legale che vedeva contrapposta Hoffmann-La Roche a tutti i fornitori indipendenti di Taq polimerasi, come la Promega, la Bioline e la New England Biolabs. Già nel 1999 il brevetto americano venne annullato da un tribunale di San Francisco e la sentenza fu particolarmente umiliante; il giudice infatti scrisse che esso era stato ottenuto con l'intento di trarre in inganno: in altre parole gli uffici legali della Cetus erano già a conoscenza degli studi russi e ciononostante avevano presentato le carte in modo da apparire come i primi e veri scopritori. La storia per il momento finisce qui, in attesa delle sentenze d'appello. Nel frattempo la Roche ha prodotto una versione arricchita della Taq, chiamata Taq ricombinante, ottenuta trasportando l'enzima in un altro batterio, con una manipolazione genetica. In questo modo cerca di mantenere il predominio di mercato sui suoi reagenti, il cui prezzo altrimenti cadrebbe per effetto della concorrenza. Il Taq nativo viene venduto al 20-30 per cento in meno rispetto ai listini di Hoffmann-La Roche.
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