cokeria, avviso di garanzia a Riva



COMUNICATO STAMPA

1. COME SI E' ARRIVATI. L'avviso di garanzia a Emilio Riva e ad altri due
dirigenti Ilva, nonché l'affidamento forse proprio stamattita di una
perizia sulla cokeria, sono una svolta importante a testimonianza della
gravità della situazione e dell'impegno con cui la Procura della Repubblica
di Taranto sta affrontando il grave problema dell'inquinamento a Taranto,
da cui dipende il raddoppio dei tumori negli ultimi trent'anni nel
capoluogo jonico. Gli avvisi di garanzia (in base all'articolo 437 del
Codice Penale, "omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul
lavoro") arrivano dopo una lunga campagna di informazione e di denuncia
partita a gennaio e che ha coinvolto la parte più sensibile della città, in
primo luogo le associazioni ambientaliste e quei giornalisti che hanno
saputo cercare le informazioni e fare buone inchieste. Il sindaco di
Taranto e i consiglieri comunali e regionali più attenti hanno lavorato
bene nelle istituzioni, bilanciando egregiamente la resistenza di quelle
forze opache che ancora fanno resistenza nelle istituzioni.

2. LE DIFFICOLTA' DI CONTROLLO. Il pool di magistrati della Procura -
Franco Sebastio, Maurizio Carbone, Alessio Coccioli e Remo Epifani - avrà
di fronte un compito gravoso e complesso in quanto dovrà accertare, cosa
non semplice, l'inquinamento della cokeria nelle condizioni di lavoro "più
gravose", ossia quando la cokeria emette più sostanze cancerogene. Cosa non
semplice dato che, durante le ispezioni, gli impianti possono essere
mandati "in depressione" (1), riducendo al minimo le emissioni e facendo
risultare valori inferiori rispetto a quelli registrabili durante i momenti
critici in cui si registrano i micidiali "picchi" di benzoapirene
cancerogeno. La perizia necessiterà pertanto di un controllo degli impianti
e non solo delle emissioni, quindi anche di competenze, oltre che chimiche,
anche tecnologiche sulla conduzione della cokeria.

3. IL "TAVOLO NAZIONALE". Il problema cokerie è un problema nazionale. A
Piombino, in conseguenza ad un'ordinanza del sindaco, la cokeria lì
presente (di proprietà dell'industriale Lucchini) sta ricostruendo
l'impianto "secondo la miglior tecnologia disponibile", realizzando un
progetto che dovrà concludersi entro il 2002, con una riduzione
dell'inquinamento stimata attorno al 90% della situazione attuale. Va
notato che a Piombino il miglioramento della qualità dell'aria non deriverà
solo dal piano di ricostruzione dell'impianto di cokeria, ma anche da altri
importanti interventi, come la realizzazione del nuovo impianto di
aspirazione fumi di acciaieria primario e secondario, con un nuovo e più
efficiente sistema di abbattimento delle polveri. E' opportuna a questo
punto una considerazione sul "tavolo nazionale" da più parti invocato per
la questione delle cokerie di Taranto e di Genova. Il "tavolo nazionale" è
necessario per predisporre interventi di tutela e riconversione
occupazionale, ma guai se si trasformasse in un tavolo di tutela dei
profitti di Riva, che sono abbondanti e che superano i mille miliardi annui
a causa della mancata manutenzione sugli impianti. Francamente non è
proponibile che a Piombino Lucchini investa a spese sue e a Taranto Riva lo
faccia a spese dello Stato, ossia di noi contribuenti (2). Sarebbe
veramente grottesco se la mobilitazione ambientalista producesse alla fine
un vantaggio per Riva a scapito di Lucchini: dove andrebbe a finire la "par
condicio" fra industriali? 

4. I MANCATI CONTROLLI. A Piombino si sta inoltre potenziando la rete di
rilevamento della qualità dell'aria per incrementare le sette stazioni di
rilevamento dell'Enel, alle quali si aggiungono quattro stazioni chimiche
istallate dalla Provincia di Livorno, e due ulteriori punti di misura
collocati dall'Arpat. Tutto ciò non può che far riflettere sulle differenze
fra Provincia di Livorno e Provincia di Taranto e fra Regione Toscana e
Regione Puglia. La Procura della Repubblica non può surrogare il ruolo
delle istituzioni che sono preposte al controllo dell'inquinamento. Ed è
quindi urgente che la Provincia di Taranto dia disposizioni per controlli
continuativi sul benzoapirene della cokeria - facendone in città la "mappa"
e tracciandone le dinamiche sul sito urbano - sul modello di quanto compie
ad esempio la Provincia di Genova, la cui documentazione oggi è stata da
noi consegnata alla Procura della Repubblica. Per contribuire alle indagini
PeaceLink ha infatti consegnato alla Procura il rapporto della Provincia di
Genova ("centro operativo provinciale - sistemi di monitoraggio e controllo
riuschi") appositamente realizzato sulla cokeria di Cornigiano (Genova), al
fine di offrire un dossier di raffronto con la cokeria di Taranto.

5. IL DESTINO DELL'ILVA. Infine una considerazione sull'ILVA e sul suo
futuro. La mancanza di interventi di manutenzione da parte di Riva rivelano
il suo disegno occulto: andare verso la rottamazione dell'impianto. Questa
prospettiva - se ben percepita a livello cittadino e sindacale - rende oggi
necessaria non meno ma più pressione sull'ILVA perché adegui gli impianti
alle norme di sicurezza e li ricostruisca moderni ed ecocompatibili,
altrimenti fra pochi anni - ad impianti ormai consunti ed ormai ottenuti
tutti i profitti che si potevano spremere da un impianto privo di
manutenzione - Riva se ne andrà da Taranto burlandosi di tutti e dicendo:
ma come, non l'avevate capito?

Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
www.peacelink.it
www.taras.it



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(1) "Senza centraline, le ispezioni non hanno alcuna efficacia. “Se arriva
un controllo, per arrivare dai cancelli alla cokeria ci vuole del tempo.
Allora arriva una telefonata dall’alto: si abbassano i livelli del gas, il
camino si mette in pausa, tutto l’impianto viene mandato in depressione.
Quindi sembra tutto  a posto, una volta che se ne vanno, basta spingere i
pulsantini”. Di notte si recupera, la produzione aumenta, perché è più
difficile che ci siano dei controlli.
“All’interno della cokeria, nonostante le promesse di messa in regola,
nell’ultimo mese non è successo niente: gente che ancora ci lavora mi ha
detto che fanno sempre così, che mandano tutto in depressione. Non ci sono
direttive dall’alto che dicono di riparare o di mettere in ordine".
Intervista ad un operaio della cokeria, realizzata da Alessandro Leogrande
(l'Unità del 21/5/01) con la collaborazione di Ornella Bellucci di
Primaveraradio Taranto.
 
(2) Questo ragionamento non implica ovviamente la rinuncia all'uso della
normativa nazionale a fini di bonifica ambientale, quali gli interventi di
messa in sicurezza, bonifica e recupero ambientale di interesse nazionale
così come previsto dalla Legge 426/98. Il territorio comunale di Piombino,
assieme ad altri dodici realtà comunali, è infatti rientrato nell'ambito
della ripartizione dei finanziamenti nazionali stanziati dal Ministero
dell'Ambiente per i primi interventi di recupero ambientale.