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traffico il decalogo dei milanesi
- Subject: traffico il decalogo dei milanesi
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 20 Jun 2001 19:51:52 +0200
dal corriere della sera di domenica 10 giugno 2001 Traffico, il decalogo alla milanese Dieci idee anti ingorgo: parcheggi, corsie preferenziali, piste ciclabili, più mezzi pubblici e referendum Quante volte s’è visto, in un sondaggio, che la maggioranza assoluta degl’intervistati risponda sì a (quasi) ogni proposta? Accade col traffico. E col questionario che Renato Mannheimer ha messo sotto il naso di 601 milanesi. Dieci idee, nove okay: è «molto utile» o «abbastanza utile», dice il 94,8%, potenziare i parcheggi vicino ai capolinea dei mezzi pubblici (con tariffa del posteggio compresa nel costo del biglietto); è «molto utile» o «abbastanza utile», aggiunge il 64,6%, aumentare le aree di sosta per i residenti (principalmente nelle zone con attività a forte richiamo di pubblico). In mezzo, una serie di semafori verdi: ai carburanti puliti e ai motori elettrici, con benzina verde o a metano (87,5%); alle nuove linee di trasporto pubblico, prevalentemente di superficie (86,1); alle corsie preferenziali per i trasporti pubblici (83,3)... Solo la costruzione di nuovi svincoli a più livelli, o di grandi strade urbane, si scontra con l’altolà del 57,3% d’interrogati. Il tutto, insomma, si può tradurre così: in questo caos su gomma, ai milanesi va bene qualunque cosa. Purché qualcosa si faccia. I quesiti somigliano a quelli che i cittadini troveranno sulla scheda del referendum, sabato 30 giugno. E il sondaggio Ispo- Corriere della Sera è una buona notizia, per i promotori della consultazione. Perché ottengono il via libera anche la chiusura del centro storico alle auto (molto o abbastanza utile per il 77,9%, come già risultò nel referendum Tognoli del 1985), una rete migliore di piste ciclabili (76%), l’aumento della frequenza dei mezzi pubblici anche la notte (74%), il «numero chiuso» alle auto non milanesi (73,6%). Risposte prevedibili, si potrebbe obbiettare. Anche se è proprio la mole dei consensi ciò che dà un significato in più al sondaggio: l’89,4% è favorevole all’insieme delle proposte sul traffico, solo il 3% è contrario (a questo punto sarebbe interessante conoscere meglio le argomentazioni di queste mosche bianche), oltre al fisiologico 7% d’indifferenti. Del resto, il rischio che incombe sul referendum di fine giugno - s’è detto e ripetuto - sta nella tentazione «craxiana» d’andarsene tutti al mare (sarà il primo weekend di esodo), soprattutto dopo la sbornia elettorale del mese scorso. Anche qui però, stando al sondaggio, per i promotori ci sono buone speranze di raggiungere il quorum d’un terzo degli aventi diritto al voto: il 69% dichiara che andrà alle urne, il 15,6 spiega che non lo farà ma solo perché impegnato altrove (e non è detto che qualcuno disdica l’impegno), mentre è minima (4,9) la percentuale di chi se ne infischia o non ritiene utile il referendum (10,5% i «non so»). Infine - se si deve fare un giochino stile Giorgio Gaber su cos’è la destra e che cos’è invece la sinistra - appare chiaro che le appartenenze qui c’entrano poco: gl’intervistati s’autodichiarano equamente fra sinistra (14,6%), centrosinistra (15,8), centro (7,9), centrodestra (19,3), destra (14,3) e astenuti (28,2). Per dirla con quel comico romanesco che imperversava qualche anno fa su Raitre, il problema traffico è «apolitico, apartitico»: è soltanto «a ’nfame».
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