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vegetarianismo
- Subject: vegetarianismo
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at infinito.it>
- Date: Thu, 7 Jun 2001 22:36:22 +0200
Veronesi: la carne non e' indispensabile > da l'Espresso > > Metti una sera a cena con Umberto Veronesi. Il ministro è vegetariano convinto. > E anche nella tempesta di mucca pazza non ha mancato di affermare il suo credo > alimentare: «L'esperienza mI insegna che la carne non è un cibo indispensabile > allo sviluppo, alla crescita e al miglioramento biologico. Anzi io, che mi > occupo da quarant'anni di ricerca sui tumori, so per certo che un abuso di > alimenti carnei aumenta sensibilmente i rischi di cancro. Sono convinto che non > apporti alcun elemento di forza e potenza all'organismo. L'elefante, il toro e > il gorilla, solo per fare qualche esempio, sono vegetariani eppure non sono > deboli». > > Attenzione però. Non c'è solo l'oncologo dietro l'invito a consumare poca > carne. L'amabile Veronesi è sì uomo di mondo, ma ha anche delle durezze etiche > che in un'audizione della Commissione Affari sociali dello scorso 6 giugno gli > hanno fatto affermare: «Gli alimenti di origine animale costano vere e proprie > ecatombe. Non penso che una persona sensibile ai problemi della sofferenza > negli animali di laboratorio possa rimanere insensibile al trattamento crudele > cui sono sottoposti gli animali di allevamento. Anche la pratica della > macellazione risveglia un senso di ripugnanza». > > Date le premesse, dove invitereste a cena il ministro? Per non sbagliare > portatelo da Joia, a Milano. Ci va da quando è stato aperto, dodici anni fa. È > il primo ristorante vegetariano europeo ad aver ricevuto una stella dalla guida > Michelin. Lo chef di origine svizzera Pietro Leeman è un po' il Vissani di > Veronesi. Ed è la miglior guida al nuovo vegetarianesimo che si sta diffondendo > per la penisola di questi tempi di mucche ai prioni e polli alla diossina. > > Basta con le penitenze, con la barba lunga e le clavicole a vista. Il tesserino > dell'Avi - l'associazione dei vegetariani italiani - lo si può anche fare, ma i > nuovi vegetariani (più di un milione in Italia, quasi cinque in Gran Bretagna) > non vivono più le loro preferenze alimentari come una testimonianza. Spesso > amano la buona cucina più dei carnivori. E sono disposti a risparmiare per > concedersi da Joia piatti come "l'uovo apparente di sedano profumato al > tartufo"; "la verza verso il suo centro"; "la toma del val Formazza cotta in > tre consistenze, con shitaké, scorzonera dolce e salsa di erbe". E per finire > "ghiaccia di Modica con mandorle e cioccolato". Centomila, se si sta attenti > col vino. > > Siamo passati, insomma, dalla fase nutritiva a quella gastronomica. Dalla > coe-renza alla ricerca del piacere. La stessa decisione di non mangiare più > animali può non essere secca. Nel suo ristorante - frequentato dai vegetariani > stretti Columbro, Ricci e Nadja Auermann quando a Milano è tempo di sfilate - > Leeman propone anche il pesce. «Si può andare per gradi», spiega lo chef: «Il > primo animale che ho rifiutato di mangiare è il maiale, che secondo me è il più > vicino all'uomo. Poi il manzo. Il pesce è più lontano, ma penso che smetterò di > mangiare anche quello. Con il tempo sento che mi sto trasformando; senza carne > si diventa più sereni e contemplativi, si sta meglio al mondo». > > Il gradualismo prevede dunque un inizio semivegetariano, cioè senza carni > rosse, ma con pesce. Poi il grande passo all'ovovegetarismo e quello ancora più > impegnativo del latteovegetarismo, in cui, tolte anche le uova, di prodotti > animali restano solo i latticini. Infine il grande salto (peraltro non > necessario) al vegetalismo con la "l". Via i formaggi, financo il miele. Si > mangia solo verdura, legumi, semi oleaginosi, frutta. Tra i pasdaran che > seguono questo regime c'è Carlo Taranto, il "signor Carlo" della Gialappa's. > > Rispetto al passato, quando molti vegetariani mangiavano anche molte schifezze > purché non fossero di origine animale, oggi prevale la ricerca della qualità. > «Poche proteine ma buone», continua Leeman, che per reinventare ogni sera la > sua «alta cucina naturale» si rifornisce esclusivamente da aziende biologiche e > biodinamiche. > > > > La qualità e la ricerca della varietà nell'alimentazione garantiscono la salute > all'erbivoro. «Un'altra novità del vegetarismo attuale è il progressivo > diradarsi delle domande che io definisco persecutorie», commenta lo scrittore > Guido Ceronetti, vegetariano da 43 anni: «Domande tipo: Perché? In che modo > sostituisci? Dove prendi le proteine? È per motivi igienici o sentimentali? > Neppure ogni tanto? Come! Neanche il pesce? Non ti viene mai voglia di una > bistecca?». > > È strano dover difendere frutta e verdura quando ogni giorno escono studi che > confermano le loro proprietà antitumorali e non solo. I più duri a imparare la > lezione sono proprio i medici. «L'ambiente medico si mostra stranamente > refrattario ad accettare e a trasferire nella pratica clinica le conclusioni > degli studi sull'alimentazione», spiega l'epidemiologo dell'Istituto dei tumori > di Milano Franco Berrino: «Ormai è chiaro che una dieta ricca di frutta e > verdura protegge contro i tumori dell'apparato digerente, dell'apparato > respiratorio e di quello genitale e urinario. Viceversa, uno stile alimentare > ricco di prodotti animali e di zuccheri, associato a una vita sedentaria, > aumenta il rischio di contrarre il cancro della mammella». Tanto è vero che > Berrino ha assoldato il cuoco Giovanni Allegro che fa scuola di cucina > macrobiotica alle donne che sono state operate per un tumore al seno. «I > vegetali sono ricchi di sostanze protettive, fra cui vitamine, polifenoli, > indoli e oligoelementi. Questi intervengono nella cattura di radicali liberi e > nell'attivazione di enzimi di detossificazione». > > > > Un altro epidemiolo-go italiano, Paolo Vineis, spiega che la combinazione di > cereali, frutta, legumi e verdura ha uno straordinario effetto di protezione > del Dna dalle sostanze mutagene. Merito dei flavonoidi, sostanze antiossidanti > presenti nei vegetali ma anche nel vino rosso. E nella mela, che da un > imponente studio britannico emerge come il solo alimento davvero protettivo del > polmone sia contro l'inquinamento atmosferico sia contro il fumo. > > Lo sappiamo: il cavolo e gli agrumi riducono del 50 per cento il rischio di > ictus ed emboli; l'aglio, la cipolla, il prezzemolo, il pomodoro, l'aceto e il > cetriolo rinforzano le ossa; l'olio d'oliva protegge dal cancro del colon. Ma > il punto è un altro: si può vivere rigorosamente senza carne? Anche i bambini, > le donne incinte, gli anziani? Eccole lì, le domande persecutorie che tornano. > Risponde Alberto Donzelli, specialista in scienza dell'alimentazione: «Che una > dieta vegetariana sia salutare non lo dicono solo i vegetariani, ma anche gli > esperti dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e della Fao. Le > proteine in eccesso, tipiche di un'alimentazione carnivora, obbligano il nostro > organismo a degradarle in zuccheri e grassi. E in questa trasformazione > lasciano come residuo acido urico e ammoniaca, che appesantiscono fegato e > reni». Ma i bambini... «Spesso si crede che il bambino abbia un bisogno > proteico più elevato dell'adulto. In realtà è vero il contrario. In loro è più > alto il fabbisogno calorico, ma la percentuale di proteine di cui hanno bisogno > sul totale di calorie è minore rispetto all'adulto». > > Via libera quindi al vegetarismo anche per i piccoli, a patto che non escludano > latticini e uova. Il rischio della dieta vegana, infatti, è la carenza della > vitamina B12, presente solo nei cibi animali. È dell'ottobre scorso il caso di > due neonati ricoverati d'urgenza in terapia intensiva alla Clinica De Marchi di > Milano. Entrambi soffrivano di un grave deficit di B12 che aveva lasciato seri > danni al cervello. Il motivo: le mamme che li allattavano erano vegane. > > Tuttavia, se la dieta è variata e non fondamentalista, i bambini non ne > risentono. Secondo la Società italiana di pediatria, il rischio che oggi > corrono i più piccoli è semmai un eccesso di proteine, che nei primi anni di > vita determinano una maggiore propensione all'obesità. Via libera al > vegetarismo moderato anche da parte dell'American Academy of Pediatric > statunitense: «Una dieta centrata sui vegetali e supplementata con latte e uova > è nutrizionalmente simile a diete contenenti carne. Presenta benefici come una > minor frequenza di obesità e livelli di colesterolo più bassi». > > > > Anche la donna incinta può essere latto-ovo-vegetariana. Si consiglia, però, di > fare almeno un pasto al giorno con proteine di origine animale. "Cucina & > Salute", la rivista di riferimento, prescrive ricotta, pesce, uova. Nei primi > tre mesi può capitare che donne vegetariane sentano un forte desiderio di > carne. «Si tratta di una vera e propria interazione del bambino con la madre», > spiega la ginecologa Alessandra Panozzo: «È lui che fa prevalere le sue voglie, > i suoi bisogni. Ci sono donne che cambiano temperamento e recuperano il loro > modo di essere solo dopo il parto». Il secondo trimestre, caratterizzato da un > ritorno di energia, ha bisogno di molta vedura, legumi, almeno una porzione di > frutta al giorno e molti cereali integrali. Nel terzo trimestre - quando si > affaccia la minaccia della ritenzione idrica - il verbo salutista consiglia di > bere molta acqua, ridurre il consumo di latticini e aumentare quello di pesce. > > E gli sportivi? «La cultura della bistecca è di almeno 10 anni fa», commenta > Enrico Arcelli, medico sportivo di fama internazionale. «Adesso, prima della > partenza, gli atleti mangiano gli spaghetti. Un atleta che voglia diventare > vegetariano deve però preoccuparsi delle proteine e soprattutto del ferro». Per > questo è importante non farsi mancare legumi e frutta secca, da accompagnare ad > agrumi, perché la vitamina C naturale aiuta ad assimilare il ferro. > > «Atleti erbivori? Che problema c'è?», risponde Donzelli: «Era vegetariano > Valery Borzov, che alle Olimpiadi ha vinto i 100 e i 200 metri. L'uomo che ha > messo ko Mohammed Ali, Joe Frazer, mangiava solo verdura». E si potrebbe > continuare con Emanuela Di Centa (olimpionica di sci di fondo), Carl Lewis > (olimpionico di salto in lungo e velocità), Edwin Moses (primatista 400 metri), > e i tennisti Boris Becker e Martina Navratilova...
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