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LA CORSA DEL BIOTECH USA
- Subject: LA CORSA DEL BIOTECH USA
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 25 Apr 2001 18:46:04 +0200
DAL SOLE24ORE DI VENERDI 21 APRILE 2001 Viaggio tra i prodotti innovativi di un settore in espansione La corsa del biotech Usa Nei laboratori tessuti hi-tech, linfociti killer, vaccini spray e farmaci «intelligenti» «La prima tappa è stato mappare il genoma. Usare i dati ottenuti per la diagnostica è, ormai, solo questione di mesi. La sfida per i prossimi anni è comprendere le funzionalità dei geni, capire cosa fanno le proteine che questi "segmenti" del Dna codificano. E con queste informazioni sviluppare prodotti e tecnologie». In queste poche parole Tony White, presidente e amministratore delegato di Celera genomics — la società che il 7 aprile dell’anno scorso ha annunciato di avere mappato, per prima, l’intero Dna di un uomo — delinea il prossimo futuro della genomica, un settore rivoluzionario sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista economico. Grazie anche all’impulso che questa scienza potrà dare alle biotecnologie si prevede che questo mercato, a livello mondiale, passi dai 60 miliardi di dollari, stimati per il 2000, a 150 miliardi tra quattro anni, quando occuperà oltre un milione di persone (le stime sono di Assobiotec, l’associazione nazionale delle aziende delle biotecnologie e di Ims). (Sul sito www.neteconomy24.ilsole24ore.com una Web guide). Uno spaccato del mercato emergente delle biotecnologie — dove operano, solo negli Usa, 1.100 aziende di cui 280 quotate in Borsa — è stato offerto da due incontri con imprese statunitensi e canadesi (si veda l’altro articolo in pagina) svoltisi di recente a Milano. Alla «Sixth bio investor & partnering conference», promossa da Siena financial services (società californiana di servizi personalizzati per aziende e investitori istituzionali che si occupano della salute), Club delle tecnologie, Banca popolare commercio e industria, Assobiotec e Sigma-Tau hanno partecipato cinque società statunitensi del biotech medicale quotate a Wall Street: Valentis, Advanced tissue sciences, SciClone, Aviron e Celera genomics. Tessuti per trapianti. Una tecnologia che coltiva cellule umane all’interno di un impalcatura a reticolo biocompatibile (capece di essere successivamente riassorbita dall’organismo) e che in due settimane è in grado di creare un tessuto tridimensionale funzionante. È un brevetto di Advanced tissue sciences (www.advancedtissue.com) società californiana di La Jolla, in California, che si occupa di "ingegneria tissutale", ha cioè sviluppato una tecnologia proprietaria per produrre tessuti e organi umani da utilizzare trapianti e "riparazioni". Il primo prodotto della compagnia che ha ottenuto l’approvazione alla comercializzazione negli Usa è una "pelle" (derma) per il trattamento di ustioni di secondo e terzo grado. In corso di approvazione negli Usa (mentre è già stato lanciato in Canada e nel Regno Unito) un tessuto per il trattamento delle ulcere dei piedi dei diabetici. Altri prodotti in sviluppo riguardano la cartilagine e i tessuti del sistema cardiovascolare e prodotti per la chirurgia estetica e ricostruttiva. Arthur Benvenuto, amministratore delegato della società assicura che con la loro "pelle" biotech (che utilizza fibroblasti e condrociti) non si sono mai verificati problemi di rigetto. Bisognerà tuttavia investire molto e aspettare 5-10 anni, spiega Benvenuto, per poter "coltivare" interi organi complessi, come per esempio il fegato. Vaccino senz’ago. Un vaccino spray per l’influenza. È uno dei prodotti in attesa di approvazione (ha completato la fase tre di sperimentazione) da parte della Food and drug administration di Aviron (www.aviron.com) società biofarmaceutica di Mountain View, in California, fondata nel 1992 e focalizzata sulla prevenzione delle malattie. La maggior parte dei prodotti dell’azienda sono vaccini vivi contro le infezioni virali. La prima generazione del vaccino antinfluenzale spray, che elimina dunque ago e siringa, deve essere tenuta congelata, ma la nuova versione, ancora in corso di sviluppo, sarà liquida, eliminando quindi gli inconvenienti per i medici di base che non sono attrezzati con un congelatore in studio. La società aveva 123 dipendenti nel ’98 che sono diventati 464 a fine 2000 e prevede di raggiungere il break even nel 2002. Trasporta-farmaci.Valentis (www.valentis.com) società californiana di Burlingame si occupa di sviluppare sistemi di somministrazione per i prodotti che provengono dalla ricerca genomica come proteine, anticorpi e farmaci basati sulla genetica. In particolare sviluppa sistemi per il rilascio mirato di sostanze per la terapia in settori come l’oncologia, l’ematologia, l’immunologia, e il cardiovascolare in organismi umani e non. Si tratta dunque di studiare molecole composte dal principio attivo e da un "trasportatore" che guidi il farmaco all’interno del corpo. La strategia dell’azienda è di sviluppare le tecnologie, portare i prodotti alla fase uno o due di sperimentazione clinica e poi fare alleanze mirate con aziende più grosse che hanno già una struttura distributiva e di marketing. Linfociti killer. SciClone pharmaceuticals (www.sciclone.com) si occupa di acquisizione, sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci per il trattamento di epatite B e C, epatocarcinoma (una forma comune di tumore al fegato), melanoma maligno (cancro alla pelle), Hiv (il virus responsabile dell’Aids), tubercolosi e fibrosi cistica. Il prodotto di punta della società è un farmaco (in fase due o tre di sperimentazione in Usa, Europa e Giappone e approvato in Italia per il trattamento di epatite B e C) che stimola il sistema immunitario (i linfociti) a reagire contro l’epatite B e C, l’epatocarcinoma e il melanoma maligno. Allo studio anche altri farmaci tra cui uno che riparerebbe le proteine malfunzionanti che causano la fibrosi cistica grazie a una piccola molecola che si attacca alla proteina malata rendendola simile a una sana. «Oltre» il Dna. Dopo aver mappato il genoma umano, e dopo aver scoperto che questo, composto da 30mila geni, differisce per soli 3mila da quello del topo, Celera genomics punta alla proteomica (l’identikit, invece del Dna, delle proteine) e a diventare un’azienda leader nello sviluppo della terapia e nella diagnostica. Si tratterà per esempio di fare della tossicologia predittiva, di sviluppare terapie innovative basate su proteine e anticorpi, di creare piccole molecole terapeutiche. Celera sta attualmente vendendo alle aziende farmaceutiche, del biotech e agli istituti di ricerca l’accesso al proprio database.
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