[noomc-it] Bush: addio al trattato di Kyoto



Bush: addio al trattato di Kyoto
critiche e preoccupazione in tutto il mondo
29 marzo 2001

EFFETTO SERRA (CNNitalia) -- La decisione dell'amministrazione Bush di non
ratificare il protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas cosiddetti 'a
effetto serra', ritenuti responsabili del riscaldamento globale, ha
suscitato un coro di critiche. La commissaria europea all'Ambiente, Margot
Wallstrom, si è detta "molto preoccupata" e il cancelliere tedesco Gerhard
Schroeder, che in giornata incontrerà Bush a Washington, ha preannunciato
che tenterà di convincerlo a rispettare gli impegni presi.

"E' importante - ha detto il cancelliere tedesco - che gli Usa si assumano
le loro responsabilità per il clima mondiale. Rappresentano l'economia più
grande del mondo, nonché il più grande consumo di energia del mondo".

Gli impegni e la doccia fredda
Il trattato di Kyoto era stato firmato nel 1997 dall'allora presidente
americano Bill Clinton, ma non è mai stato portato in Senato per la
ratifica. Sulle modalità di applicazione dell'accordo, che impegna gli Usa a
una riduzione entro il 2012 del sette per cento dei gas serra rispetto ai
livelli del 1990, era stata in luglio la causa del fallimento della
conferenza internazionale sui cambiamenti climatici all'Aia. Lo strappo
sembrava ricucito il 4 marzo a Trieste, in occasione del G8 dei ministri
dell'Ambiente, quando la responsabile della politica ambientale Usa,
Christie Whitman, aveva assicurato la disponibilità dell'amministrazione a
non chiamarsi fuori dagli accordi.

La doccia fredda che ha scatenato le proteste europee è arrivata mercoledì,
con le dichiarazioni del portavoce della Casa Bianca Ari Fleischer: "Il
presidente è stato inequivocabile. Non appoggerà il protocollo di Kyoto. Non
rientra negli interessi economici degli Stati Uniti".

Rispondendo alla domanda sull'intenzione degli Usa di ritirarsi dal
trattato, Fleischer ha risposto che non è mai stato ratificato e che quindi
"non c'è nulla da cui ritirarsi".

"Dato che è stato battuto 95 a 0 in Senato, è un chiaro segno che non ha
sostegno", ha aggiunto il portavoce della Casa Bianca riferendosi a una
risoluzione non vincolante passata prima della firma dell'accordo di Kyoto.
In quella risoluzione si affermava che il Senato non avrebbe sostenuto alcun
accordo sul riscaldamento globale che non imponesse ai Paesi in via di
sviluppo gli stessi vincoli imposti a quelli industrializzati.

Gli ambientalisti sostengono gli Usa, che hanno appena il sei per cento
della popolazione mondiale, producono un quarto delle emissioni di anidride
carbonica.

Critiche dal mondo
Anche la Gran Bretagna ha espresso preoccupazione per il cambiamento di
rotta degli Stati Uniti: "E' quasi impensabile - ha detto il ministro
dell'Ambiente Michael Meacher - che gli Usa non facciano parte dell'accordo.
(Il riscaldamento globale) è il più pericoloso problema per l'umanità nei
prossimi cento anni".

Meacher ha detto che la decisione americana di mercoledì è "estremamente
grave" e che sarà tema di "politica estera, transatlantica e globale".

Preoccupazione è stata espressa anche dai ministri dell'Ambiente del Canada,
David Anderson, e dell'Australia, Robert Hill. "Il protocollo di Kyoto non
funzionerebbe senza gli Usa" ha detto quest'ultimo.

Ipcc: decisione deplorevole
Gli scienziati sono convinti che i gas 'serra', soprattutto l'anidride
carbonica, trattengano il calore nell'atmosfera e contribuiscano al
riscaldamento globale che potrebbe portare nei prossimi anni a disastrosi
cambiamenti nel clima.

Il Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), che riunisce
circa 2.000 scienziati, ha pubblicato nei mesi scorsi una relazione in cui
si afferma che tra le conseguenze potrebbero esserci inondazioni, siccità e
l'estinzione di un grande numero di specie.

Il vicepresidente dell'Ipcc, Tomihiro Taniguchi afferma che, con la
decisione di venir meno al patto di ridurre le emissioni di anidride
carbonica, pare che Bush abbia ceduto alle pressioni dell'industria
petrolifera e del carbone.

"Sono molto deluso. Penso che sia una cosa deplorevole. Ma non credo che sia
una decisione definitiva" ha detto Taniguchi all'agenzia Reuters.

Fleischer aveva spiegato che Bush si oppone agli accordi di Kyoto perché non
costringono i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni e perché i
costi per l'applicazione supererebbero i benefici.

Con il contributo di Ansa, AP e Reuters



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