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Re: Elicotteri Mangusta in Iraq
A proposito dei Mangusta vediamo come va avanti la storia degli
elicotteristi accusati di codardia perchè si sono rifiutati di partecipare
alle operazioni in Iraq (e non mi pare la loro sia una posizione che
potremmo definire etica) e come dopo 15 anni, il governo vuole consegnare
le corvette che Saddam pagò ai tempi. Gli affari sono affari.
Il caso degli elicotteristi
No ai voli sull’Iraq Accusa di codardia ai quattro piloti
Affermarono che i velivoli non erano sicuri Il gip ha respinto
l’archiviazione del fascicolo
ROMA - Imputazione coatta per codardia. Il gip militare di Roma ha respinto
la richiesta di archiviare l’indagine contro i quattro elicotteristi
dell’Esercito che avevano rifiutato di partecipare alla missione in Iraq
«Antica Babilonia». Secondo il giudice i piloti rifiutarono l’ordine perché
avevano paura. Motivando la sua decisione ha sottolineato che la loro
relazione tecnica in cui venivano evidenziate carenze nelle misure di
sicurezza dei velivoli era soltanto una scusa. nei prossimi giorni sarà
dunque fissata l’udienza in cui si discuterà il rinvio a giudizio dei
soldati che sono già stati sottoposti a procedimento disciplinare al
termine del quale è stata disposta la «messa a terra». Ieri, durante la
discussione a porte chiuse, il difensore degli elicotteristi Franco Coppi
ha ricordato tutte le testimonianze di generali e ufficiali che nel corso
delle indagini avevano ammesso l’esistenza di problemi ai dispositivi
antimissile, tanto da richiedere un intervento dello Stato maggiore che
aveva autorizzato alcune modifiche. In particolare, secondo gli
accertamenti tecnici, gli elicotteri Ch47 Chinook avevano alcune «falle»
nella protezione del lato sinistro e di quello posteriore destro in caso di
attacco nemico. Le stesse carenze evidenziate dai quattro piloti subito
dopo il briefing operativo al quale parteciparono in Iraq. Ma le sue
argomentazioni non hanno convinto il giudice che ha ordinato al pubblico
ministero di formulare l’imputazione accusandoli di codardia.
http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=INTERNI&doc=LAT
DOPO 15 ANNI
Martino: daremo all’Iraq le corvette pagate dal raís
LIVORNO - L'Italia consegnerà presto, appena conclusi i lavori di
ripristino, le due corvette costruite oltre 15 anni fa per la Marina
irachena e bloccate nel porto di La Spezia a causa dell'embargo dell'Onu.
Lo ha affermato ieri il ministro della Difesa,
Antonio Martino, parlando con i giornalisti a margine del giuramento degli
Allievi dell'Accademia navale di Livorno.
«Le due corvette - ha detto Martino - sono ferme dal 1987 e hanno
naturalmente bisogno di lavori di rifacimento e
di manutenzione. Eseguiti i lavori, le navi potranno essere consegnate agli
iracheni che del resto le hanno pagate».
http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=ESTERI&doc=UNO