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La Maddalena: preoccupato il responsabile della divisione oncologica
- Subject: La Maddalena: preoccupato il responsabile della divisione oncologica
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 21 Nov 2004 21:45:55 +0100
--- Nuovo allarme alla Maddalena ---
C'è un nuovo allarme La Maddalena. L'ha segnalato, durante la visita
dell'assessore regionale al San Giovanni di Dio, il primario del reparto,
Salvatore Ortu. Ed è nato un caso.
Secondo il responsabile della divisione oncologica, ci sono buone ragioni
per ritenere che - a causa di problemi ambientali - La Maddalena registrerà
molto presto un incremento di tumori ossei e della mammella. Ortu ha
spiegato a Nerina Dirindin le ragioni che l'hanno spinto a fare questa
denuncia. Più che ragioni, numeri: 400 casi in più l'anno nell'intera area
della Asl con qualche preoccupante aumento proprio dove dormono i
sommergibili americani a propulsione nucleare, baia di Santo Stefano.
Manca una qualunque prova provata di un nesso tra tumori e presenza della
base statunitense. Anzi, a voler essere precisi, il ministero della Difesa
sostiene - per bocca di un team di esperti - esattamente il contrario.
Salvatore Ortu ha tuttavia buoni motivi per non stare tranquillo: a Sassari
mancano statistiche e rilevazioni recenti. Dunque, non potendo fare
raffronti e calcolare l'incidenza anno per anno, si è richiamato ai dati di
oggi. E i dati di oggi sono tutt'altro che tranquillizzanti. Per questo ha
approfittato della visita di Nerina Dirindin. Sapeva che in questo modo la
questione non sarebbe passata sotto silenzio. E così è stato.
L'assessore alla sanità ha raccolto prima di tutto le lamentele di routine
(spazi angusti, problemi organizzativi e di personale), poi si è
concentrata su La Maddalena. Il direttore generale Scarteddu le ha
comunicato tra l'altro di essere stato convocato dalla commissione ambiente
del Senato che sta svolgendo un'inchiesta sui rischi di inquinamento
atomico. La faccenda è talmente sentita che attualmente è in corso
un'indagine epidemiologica tra gli undicimila residenti dell'isola. I
risultati si avranno soltanto tra qualche mese.
Nel frattempo la Dirindin s'è fatta parte diligente e ha parlato della
questione durante l'incontro con la conferenza dei sindaci. Il suo
intervento e le sue preoccupazioni hanno tuttavia irritato Settimo Nizzi,
sindaco di Olbia. Che dietro ci ha visto, con tutta probabilità, il
pericolo di una strumentalizzazione politica. Il solito complotto
comunista, direbbe il leader del suo partito. Secondo lui (ma si ignora
sulla base di quali dati), non c'è alcun rischio-tumori, la presenza dei
sommergibili Usa non comporta conseguenze sul piano ambientale e tantomeno
su quello della salute pubblica.
La Dirindin gli ha replicato a modo suo, in maniera netta e precisa,
spiegandogli di non essere d'accordo. E richiamandosi alla testimonianza
del primario di Oncologia, ha sostenuto che è comunque necessario un
approfondimento sul campo. Occorre, insomma, accertare una volta per tutte
se esistono legami tra l'attività dei militari americani ed un eventuale
inquinamento dell'acqua e dell'aria.
Per dovere di cronaca, va ricordato che la commissione nominata dal
ministro Martino ha effettivamente rilevato la tossicità di alcune alghe e
la presenza sulle rocce di sostanze che hanno una bassa radioattività. Si
tratta - hanno spiegato - di fenomeni assolutamente naturali e in nessun
modo riconducibili alla flotta statunitense.
Per il sindaco di Olbia questo basta e avanza per seppellire
definitivamente angosce e paure della gente. Nerina Dirindin non è della
stessa opinione e intende invece andare a fondo. Non si sa però in che modo
il capitolo La Maddalena entrerà nel Piano regionale sanitario: appena un
mese d'attesa e lo sapremo.
Unione Sarda cronaca di Olbia del 16/11/2004
Per altre informazioni: http://www.vialebasi.net