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Segnalato dal primario della divisione di Oncologia La Maddalena, nuovi test per un allarme-tumori
- Subject: Segnalato dal primario della divisione di Oncologia La Maddalena, nuovi test per un allarme-tumori
- From: "giuseppe scano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Tue, 16 Nov 2004 14:15:50 +0100
unione sarda cronaca di Olbioa del
16\11\2004
C'è un nuovo allarme La Maddalena. L'ha segnalato, durante la visita
dell'assessore regionale al San Giovanni di Dio, il primario del reparto,
Salvatore Ortu. Ed è nato un caso. Secondo il responsabile della divisione
oncologica, ci sono buone ragioni per ritenere che - a causa di problemi
ambientali - La Maddalena registrerà molto presto un incremento di tumori ossei
e della mammella. Ortu ha spiegato a Nerina Dirindin le ragioni che l'hanno
spinto a fare questa denuncia. Più che ragioni, numeri: 400 casi in più l'anno
nell'intera area della Asl con qualche preoccupante aumento proprio dove dormono
i sommergibili americani a propulsione nucleare, baia di Santo Stefano. Manca
una qualunque prova provata di un nesso tra tumori e presenza della base
statunitense. Anzi, a voler essere precisi, il ministero della Difesa sostiene -
per bocca di un team di esperti - esattamente il contrario. Salvatore Ortu ha
tuttavia buoni motivi per non stare tranquillo: a Sassari mancano statistiche e
rilevazioni recenti. Dunque, non potendo fare raffronti e calcolare l'incidenza
anno per anno, si è richiamato ai dati di oggi. E i datti di oggi sono
tutt'altro che tranquillizzanti. Per questo ha approfittato della visita di
Nerina Dirindin. Sapeva che in questo modo la questione non sarebbe passata
sotto silenzio. E così è stato. L'assessore alla sanità ha raccolto prima di
tutto le lamentele di routine (spazi angusti, problemi organizzativi e di
personale), poi si è concentrata su La Maddalena. Il direttore generale
Scarteddu le ha comunicato tra l'altro di essere stato convocato dalla
commissione ambiente del Senato che sta svolgendo un'inchiesta sui rischi di
inquinamento atomico. La faccenda è talmente sentita che attualmente è in corso
un'indagine epidemiologica tra gli undicimila residenti dell'isola. I risultati
si avranno soltanto tra qualche mese. Nel frattempo la Dirindin s'è fatta parte
diligente e ha parlato della questione durante l'incontro con la conferenza dei
sindaci. Il suo intervento e le sue preoccupazioni hanno tuttavia irritato
Settimo Nizzi, sindaco di Olbia. Che dietro ci ha visto, con tutta probabilità,
il pericolo di una strumentalizzazione politica. Il solito complotto comunista,
direbbe il leader del suo partito. Secondo lui (ma si ignora sulla base di quali
dati), non c'è alcun rischio-tumori, la presenza dei sommergibili Usa non
comporta conseguenze sul piano ambientale e tantomeno su quello della salute
pubblica. La Dirindin gli ha replicato a modo suo, in maniera netta e precisa,
spiegandogli di non essere d'accordo. E richiamandosi alla testimonianza del
primario di Oncologia, ha sostenuto che è comunque necessario un approfondimento
sul campo. Occorre, insomma, accertare una volta per tutte se esistono legami
tra l'attività dei militari americani ed un eventuale inquinamento dell'acqua e
dell'aria. Per dovere di cronaca, va ricordato che la commissione nominata dal
ministro Martino ha effettivamente rilevato la tossicità di alcune alghe e la
presenza sulle rocce di sostanze che hanno una bassa radioattività. Si tratta -
hanno spiegato - di fenomeni assolutamente naturali e in nessun modo
riconducibili alla flotta statunitense. Per il sindaco di Olbia questo basta e
avanza per seppellire definitivamente angosce e paure della gente. Nerina
Dirindin non è della stessa opinione e intende invece andare a fondo. Non si sa
però in che modo il capitolo La Maddalena entrerà nel Piano regionale sanitario:
appena un mese d'attesa e lo sapremo.