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Segnalato dal primario della divisione di Oncologia La Maddalena, nuovi test per un allarme-tumori



   unione  sarda  cronaca di Olbioa  del 16\11\2004
 
C'è un nuovo allarme La Maddalena. L'ha segnalato, durante la visita dell'assessore regionale al San Giovanni di Dio, il primario del reparto, Salvatore Ortu. Ed è nato un caso. Secondo il responsabile della divisione oncologica, ci sono buone ragioni per ritenere che - a causa di problemi ambientali - La Maddalena registrerà molto presto un incremento di tumori ossei e della mammella. Ortu ha spiegato a Nerina Dirindin le ragioni che l'hanno spinto a fare questa denuncia. Più che ragioni, numeri: 400 casi in più l'anno nell'intera area della Asl con qualche preoccupante aumento proprio dove dormono i sommergibili americani a propulsione nucleare, baia di Santo Stefano. Manca una qualunque prova provata di un nesso tra tumori e presenza della base statunitense. Anzi, a voler essere precisi, il ministero della Difesa sostiene - per bocca di un team di esperti - esattamente il contrario. Salvatore Ortu ha tuttavia buoni motivi per non stare tranquillo: a Sassari mancano statistiche e rilevazioni recenti. Dunque, non potendo fare raffronti e calcolare l'incidenza anno per anno, si è richiamato ai dati di oggi. E i datti di oggi sono tutt'altro che tranquillizzanti. Per questo ha approfittato della visita di Nerina Dirindin. Sapeva che in questo modo la questione non sarebbe passata sotto silenzio. E così è stato. L'assessore alla sanità ha raccolto prima di tutto le lamentele di routine (spazi angusti, problemi organizzativi e di personale), poi si è concentrata su La Maddalena. Il direttore generale Scarteddu le ha comunicato tra l'altro di essere stato convocato dalla commissione ambiente del Senato che sta svolgendo un'inchiesta sui rischi di inquinamento atomico. La faccenda è talmente sentita che attualmente è in corso un'indagine epidemiologica tra gli undicimila residenti dell'isola. I risultati si avranno soltanto tra qualche mese. Nel frattempo la Dirindin s'è fatta parte diligente e ha parlato della questione durante l'incontro con la conferenza dei sindaci. Il suo intervento e le sue preoccupazioni hanno tuttavia irritato Settimo Nizzi, sindaco di Olbia. Che dietro ci ha visto, con tutta probabilità, il pericolo di una strumentalizzazione politica. Il solito complotto comunista, direbbe il leader del suo partito. Secondo lui (ma si ignora sulla base di quali dati), non c'è alcun rischio-tumori, la presenza dei sommergibili Usa non comporta conseguenze sul piano ambientale e tantomeno su quello della salute pubblica. La Dirindin gli ha replicato a modo suo, in maniera netta e precisa, spiegandogli di non essere d'accordo. E richiamandosi alla testimonianza del primario di Oncologia, ha sostenuto che è comunque necessario un approfondimento sul campo. Occorre, insomma, accertare una volta per tutte se esistono legami tra l'attività dei militari americani ed un eventuale inquinamento dell'acqua e dell'aria. Per dovere di cronaca, va ricordato che la commissione nominata dal ministro Martino ha effettivamente rilevato la tossicità di alcune alghe e la presenza sulle rocce di sostanze che hanno una bassa radioattività. Si tratta - hanno spiegato - di fenomeni assolutamente naturali e in nessun modo riconducibili alla flotta statunitense. Per il sindaco di Olbia questo basta e avanza per seppellire definitivamente angosce e paure della gente. Nerina Dirindin non è della stessa opinione e intende invece andare a fondo. Non si sa però in che modo il capitolo La Maddalena entrerà nel Piano regionale sanitario: appena un mese d'attesa e lo sapremo.