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Nuovo arresto per Vanunu: denunciò le armi atomiche israeliane
11.11.2004
Nuovo arresto per Vanunu: denunciò le armi atomiche israeliane
di red.
La polizia israeliana ha nuovamente arrestato Mordechai Vanunu, l'uomo che
nel 1986 rivelò al Sunday Times i segreti nucleari dello stato ebraico.
L'ex tecnico del centro nucleare di Dimona, è ora sospettato di aver
«passato informazioni segrete a stranieri» e di aver violato le restrizioni
che gli erano state imposte dopo la sua scarcerazione in aprile, al termine
di 18 anni di prigione, undici dei quali passati in totale isolamento.
Vanunu era stato rapito dai servizi israeliani a Roma, dove era stato
attirato con l'inganno dalla Gran Bretagna, Vanunu fu processato in Israele
per tradimento e condannato a 18 anni di carcere. Al termine della pena gli
sono state imposte diverse restrizioni fra cui il divieto a lasciare il
Paese e a comunicare con i media stranieri.
Vanunu era un tecnico nucleare che lavorava al reattore nucleare israeliano
di Dimona, dove, secondo la sue rivelazioni al Sunday Time, si produceva
uranio arricchito per usi militari che avrebbe consentito ad Israele di
costruirsi tra le cento e le duecento armi nucleari. Israele ha sempre
negato, e continua a negare, di disporre di armi atomiche anche se quais
tutti glie sperti militari del mondo ritengono che invece ne possieda.
Convertitosi al cristianesimo con il nome di John Crossman, Vanunu si è
stabilito all'interno di una chiesa di Gerusalemme est: un luogo dove si
sentiva protetto e al riparo dal rischio di essere aggredito da passanti
israeliani che potrebbero vedere in lui «un traditore». Alcuni suoi
tentativi di chiedere asilo politico all'estero non hanno per ora avuto
successo. Giovedì mattina l'ex tecnico è stato costretto a lasciare la
chiesa: è stato fatto salire su un'automobile e trasferito nel comando
della polizia. A quanto pare il suo computer personale è stato requisito,
assieme con documenti trovati nella sua stanza.