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Militari uccisi in Iraq: quota mille




E' una notizia del 9 luglio 2004, quindi i morti sono aumentati:

Militari uccisi in Iraq: quota mille

• Armi di distruzione di massa mai trovate: <http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it//notizia.asp?IDCategoria=273&IDNotizia=114890>l’inchiesta del Senato “condanna” la Cia • <http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it//notizia.asp?IDCategoria=273&IDNotizia=114891>Il comandante del contingente italiano: la nostra missione continuerà ancora a lungo

WASHINGTON – Le perdite della coalizione in Iraq s’avvicinano a quota mille: 881 soldati americani e 114 alleati. Due giorni or sono la guerra contro il terrorismo che gli Stati Uniti considerano di combattere in Afghanistan e in Iraq aveva registrato la perdita americana numero mille.
Lo si ricava dai dati del Pentagono, integrati dalle notizie che arrivano da Baghdad. Secondo la Cnn, che condivide la cifra di 881 caduti americani, i morti della coalizione hanno già superato i mille, ma l’affermazione non è suffragata dai dati.
Le cifre ufficiali del Pentagono, aggiornate a ieri, indicano 877 perdite americane in Iraq e 130 in Afghanistan.
A queste, vanno aggiunti i caduti nelle ultime 24 ore.
In Iraq, i soldati americani caduti in combattimento sono almeno 653, fino a ieri, cui vanno aggiunti quelli delle ultime 24 ore, mentre le vittime di fuoco amico o di incidenti sono almeno 224.
In Afghanistan, i caduti in combattimento sono stati 56 e le vittime di fuoco amico o di incidenti sono state 74. Non si hanno dati sulle perdite degli alleati degli americani in Afghanistan.
I dati non tengono conto delle vittime civili, ostaggi o altro. Non c’è nessuna indicazione ufficiale delle perdite irachene, militari e civili.
Il totale delle perdite americane in Iraq è quasi tre volte il bilancio della Guerra del Golfo del 1991.
Oltre un anno fa, il 1° maggio 2003, il presidente George W. Bush dichiarò chiusi «i maggiori combattimenti». Da allora, gli Stati Uniti hanno perso almeno 739 militari: oltre cinque volte di più dei morti nella prima fase del conflitto.
Gli alleati degli Usa in Iraq hanno perso, complessivamente, 114 soldati così ripartiti: 59 britannici; 19 italiani; e, inoltre, nove la Spagna; sei Bulgaria e Polonia; quattro l’Ucraina; tre la Slovacchia; due la Thailandia; uno Danimarca, Olanda, Estonia, Lettonia, Ungheria ed El Salvador.


IL DETTAGLIO
In Iraq, i caduti militari americani sono stati almeno 653, le vittime di fuoco amico o incidenti 224.
In Afghanistan, ci sono stati 56 caduti e 74 vittime di fuoco amico o incidenti.
Non è chiaro se il Pentagono includa i suicidi fra gli incidenti. Le cifre, inoltre, non tengono conto dei civili statunitensi o di altri Paesi (come i due italiani vittime dell’attentato di Nassiriya) morti in Iraq, ad eccezione dei dipendenti civili del ministero alla difesa Usa (due), e neppure degli ostaggi.
Gli americani hanno avuto 138 vittime nella prima fase della guerra, fino al 30 aprile 2003, e almeno 739 dal 1° maggio.
I soldati caduti per fuoco nemico nella Guerra del Golfo 2 sono almeno 653, 506 in più rispetto alla Guerra del Golfo del 1991 (109 fino al 30 aprile e 544 dopo).
Dall’inizio del conflitto, il 20 marzo, ci sono stati, inoltre, almeno 224 americani morti per fuoco amico o incidenti (29 fino al 30 aprile 2003 e 195 dopo).
Nella Guerra del Golfo del 1991, secondo il Pentagono, i 147 soldati americani uccisi in battaglia dagli iracheni si sommarono ad altri 235 morti per fuoco amico o incidenti, comprese le operazioni di spiegamento e ritiro delle truppe, prima e dopo la fine della guerra. Il totale dei caduti fu, dunque, di 382.