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dalal nuova sardegna del 4\6\2004 sui fatti di teulada



  

  
«Noi protestavamo, loro ci sparavano addosso»    
Capo Teulada: la denuncia di 15 pescatori di due marinerie 
  
  
  
L?esercito smentisce e dice che comunque da aprile c?è un?ordinanza di sgombero
a mare  
  
 

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 TEULADA. Protesta in mezzo alle cannonate. Una quindicina di barche 
appartenenti
alle marinerie di Teulada e di Sant?Anna Arresi hanno invaso, intorno alle
10,30 di ieri mattina, le acque interdette di Capo Teulada, nel corso di
un?esercitazione d?artiglieria. Ma l?esercito smentisce. Per alcuni minuti
una pioggia di proiettili, secondo i pescatori, s?è abbattuta sull?area
di sgombero, creando panico fra i manifestanti, le cui imbarcazioni distavano
in ogni caso alcune centinaia di metri dal luogo delle esplosioni.
 Dieci minuti dopo era disposta la sospensione delle esercitazioni. L?episodio
ha contribuito ad alimentare lo stato di tensione esistente nel territorio.
Le due marinerie hanno bollato come provocatorio l?atteggiamento delle Forze
Armate:? Sapevano benissimo che questa mattina ci sarebbe stata la 
manifestazione
- afferma, Sandro Uccheddu, presidente della cooperativa pescatori S.Anna
- abbiamo inviato i fax sin dall?altro ieri. Non ci aspettavamo, perciò,
un?accoglienza così calorosa. Ci hanno visto arrivare ma hanno continuato
tranquillamente a sparare. Eravamo all?altezza di Monte Turri, in prossimità
di Zafferano, ben visibili, quindi, dalle loro vedette. Dopo dieci minuti
hanno smesso ma per noi ha rappresentato un?eternità?.
 Secondo la ricostruzione dei pescatori, ieri mattina, una quindicina di
barche si sono dirette verso l?area off-limits per la manifestazione di
protesta. In testa al corteo c?erano tre barche: Elisa, Albatros e Francesco
II. Sono state anche le prime ad accorgersi degli spari, appena superato
Porto Scuso. All?arrivo delle altre barche l?esercitazione era ancora in
corso: ?Le bombe hanno provocato, come sempre d?altronde, una grande moria
di pesci - conferma Pietro Paolo Di Giovanni - abbiamo provveduto a raccoglierne
un certo numero che provvederemo a fare analizzare. Così si saprà finalmente
che tipo di munizioni sono utilizzate. Dopo questi fatti, non possiamo che
esprimere tutto il nostro sdegno per come siamo trattati nel corso di questa
vertenza, che ha come unico obiettivo il riconoscimento del diritto di lavorare
nel nostro mare?. Il Comando Militare Autonomo della Sardegna ha emesso
un comunicato col quale respinge la ricostruzione dei fatti che emerge da
un comunicato sindacale: ?Si afferma che le imbarcazioni dei pescatori sarebbero
state oggetto d?attacco militare con cannoneggiamento - si legge - 
l?affermazione,
di gravità inaudita, è completamente falsa. Al riguardo si precisa che era
in atto una scuola di tiro d?artiglieria, regolarmente programmata, per
il cui svolgimento era stata emanata sin dal 6 aprile scorso l?ordinanza
di sgombero a mare. L?avvicinarsi di 12 imbarcazioni alla zona interdetta
è stata segnalata alla centrale poligono alle ore 10,30. Alle ore 10,40,
constatato che l?avvicinamento proseguiva, ancorché le acque interdette
fossero ancora sgombre, la centrale disponeva la sospensione delle 
esercitazioni,
che terminavano alle ore 10,41?. Nessuna possibilità quindi, di coinvolgimento,
anche remoto, delle imbarcazioni. Sin qui le spiegazioni delle Forze Armate.
Probabilmente ci sarà comunque un?inchiesta per accertare eventuali 
responsabilità
in merito al grave episodio. Ieri le barche non erano scortate, come al
solito, dalle motovedette delle forze dell?ordine, non è da escludere perciò
che si possano essere verificati dei disguidi sullo svolgimento della 
manifestazione.
Enrico Cambedda